Chiesa al Barcellona, ci siamo davvero: Giuntoli può sancire l'addio alla Juve

L'addio di Gundogan e la cessione di Faye liberano spazio salariale: i blaugrana pronti a inserire in lista Dani Olmo e a prendere low cost l'esterno della Nazionale

In casa Juventus tiene banco l'uscita di Federico Chiesa. L'esterno non rientra nel progetto tecnico di Thiago Motta, ribadito a più riprese anche nelle recenti interviste, ed ecco dunque che Fali Ramadani sta cercando una nuova sistemazione per il classe '97. Negli ultimi giorni il club a essersi mosso con più insistenza è il Barcellona e le parti, infatti, stanno trattando sull'ingaggio del giocatore per cercare di arrivare a una soluzione vantaggiosa per entrambi. È lui la priorità di Flick, lo voleva già ai tempi del Bayern Monaco, perché al momento le alternative sono fuori portata o non interessano ai blaugrana. 

Chiesa-Barcellona, la questione salary cap

Attualmente si gioca tutto sul filo del 'salary cap' imposto ai club dalla Liga che impone un tetto massimo d'ingaggio dei giocatori. Per questo Chiesa dovrebbe togliersi un milione dal suo ingaggio (da 5 a 4) ai quali andrebbero aggiunti poi eventuali due di bonus per raggiungere i 6 milioni annui. Per poter far entrare gli acquisti, inoltre, il Barca dovrà necessariamente liberarsi di altri ingaggi pesanti, come quello di Gundogan (in uscita e potrebbe tornare al City), e fare cessioni importanti come quella di Faye.

Soltanto a quel punto potrà mettere in lista Dani Olmo (già arrivato alla corte di Flick) e con quello che resta andare a prendere l'esterno italiano. La Juventus, però, chiede almeno 15 milioni - pochi per un giocatore delle sue capacità, ma con un contratto in scadenza nel 2025 non può chiedere di più altrimenti ci sarebbe il rischio di perderlo a zero tra un anno -. Per questo il club spagnolo ha messo sul piatto la prima offerta da 10 milioni più bonus per avvicinarsi alle richieste bianconere. L'addio di Chiesa permetterà a Giuntoli di liberare a sua volta spazio in bilancio per dare l'assalto al colpaccio più prezioso del calciomercato, Jadon Sancho.

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Chiesa, l'ok di Flick e la mancanza di alternative

Per costi e qualità Chiesa è senza dubbio in cima alla lista di Flick e del Barcellona. Il tecnico tedesco lo vuole da tempi non sospetti quando ancora sedeva sulla panchina del Bayern Monaco. In quel caso il no secco della Juventus bloccò l'affare, ma ora che le porte sono aperte da parte dei bianconeri l'occasione è ghiotta per farsela sfuggire. L'apertura del giocatore a trovare un accordo con il Barcellona è un ulteriore aspetto positivo su cui puntano la società spagnola e l'allenatore. Per Federico il club blaugrana rappresenta un palcoscenico importante per tornare a brillare ai massimi livelli del calcio europeo dopo un paio di stagioni in chiaro scuro, in parte dovuti anche al grave infortunio. Per questo l'agente è al lavoro per trovare una soluzione e un punto di incontro anche tra le due società. 

Da Sterling a Leo: non ci sono alternative

Le alternative di cui si è parlato negli ultimi giorni non sono praticabili. La valutazione monstre rende inarrivabile Leao, nemmeno con l'agente Mendes può sbloccarsi la trattativa. Le richieste del Milan sono alte e la base di partenza data dal valore del giocatore non consente al Barcellona ampi margini di manovra. Dalla Spagna, inoltre, sono categorici su Sterling: al Barcellona non interessa l'esterno inglese, che resta comunque in uscita dal Chelsea perché non rientra nei piani di Maresca.

Come riportato dal Mundo Deportivo, ci sarebbe anche Coman, altro ex giocatore della Juve, nella short list blaugrana ma anche per lui la situazione sembra essere difficile. L'esterno, altro pupillo di Flick, dovrebbe restare alla corte di Kompany che vede in lui un potenziale importante. Insomma, nel nuovo progetto tedesco l'ex bianconero rientra appieno nei piani tecnici, al contrario invece di Chiesa fuori dai giochi con l'arrivo di Thiago Motta. Mancano sette giorni alla chiusura del mercato e la soluzione va trovata per tutte le parti in causa: Chiesa per non restare fuori fino a gennaio, la Juve per guadagnare un minimo dalla sua cessione e non perderlo a zero e il Barcellona per inserire un innesto di qualità nel reparto offensivo della squadra. 

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In casa Juventus tiene banco l'uscita di Federico Chiesa. L'esterno non rientra nel progetto tecnico di Thiago Motta, ribadito a più riprese anche nelle recenti interviste, ed ecco dunque che Fali Ramadani sta cercando una nuova sistemazione per il classe '97. Negli ultimi giorni il club a essersi mosso con più insistenza è il Barcellona e le parti, infatti, stanno trattando sull'ingaggio del giocatore per cercare di arrivare a una soluzione vantaggiosa per entrambi. È lui la priorità di Flick, lo voleva già ai tempi del Bayern Monaco, perché al momento le alternative sono fuori portata o non interessano ai blaugrana. 

Chiesa-Barcellona, la questione salary cap

Attualmente si gioca tutto sul filo del 'salary cap' imposto ai club dalla Liga che impone un tetto massimo d'ingaggio dei giocatori. Per questo Chiesa dovrebbe togliersi un milione dal suo ingaggio (da 5 a 4) ai quali andrebbero aggiunti poi eventuali due di bonus per raggiungere i 6 milioni annui. Per poter far entrare gli acquisti, inoltre, il Barca dovrà necessariamente liberarsi di altri ingaggi pesanti, come quello di Gundogan (in uscita e potrebbe tornare al City), e fare cessioni importanti come quella di Faye.

Soltanto a quel punto potrà mettere in lista Dani Olmo (già arrivato alla corte di Flick) e con quello che resta andare a prendere l'esterno italiano. La Juventus, però, chiede almeno 15 milioni - pochi per un giocatore delle sue capacità, ma con un contratto in scadenza nel 2025 non può chiedere di più altrimenti ci sarebbe il rischio di perderlo a zero tra un anno -. Per questo il club spagnolo ha messo sul piatto la prima offerta da 10 milioni più bonus per avvicinarsi alle richieste bianconere. L'addio di Chiesa permetterà a Giuntoli di liberare a sua volta spazio in bilancio per dare l'assalto al colpaccio più prezioso del calciomercato, Jadon Sancho.

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