Adeyemi avanza, serve l'attaccante Champions. Juve: c'è anche una vecchia pista

Giuntoli, sugli esterni, cerca profili con esperienza in Europa: tolto Danilo, il leader per presenza è Vlahovic a quota 7

I giorni passano, la lista si accorcia. Cristiano Giuntoli, in queste ore, è impegnato a cercare l’incastro perfetto per vestire Todibo e Koopmeiners di bianconero, ma non perde di vista la pagina dell’agenda su cui sono appuntati i nomi degli attaccanti. Un paio di settimane e sarà tempo di impegni ufficiali, d’altronde: non è questo il momento in cui tergiversare. Lì davanti, poi, c’è da compensare la recente defezione di Soulé, che ieri pomeriggio ha salutato la Juventus anche sui social. Per rimpolpare il reparto, per aumentarne la qualità. E, magari, per alzare l’asticella dell’esperienza internazionale della squadra in cantiere.

Un colpo per la Champions

I progetti di Thiago Motta prevedono una formazione piuttosto giovane, fresca nei muscoli e nelle idee. Ma, eccezion fatta per capitan Danilo, anche a corto di presenze a livello internazionale. Un dettaglio che, alla lunga, rischia di trasformarsi in lacuna. Soprattutto quando la posta in palio crescerà o ci sarà da gestire un momento di difficoltà nel corso della stagione. Alex Sandro e Rabiot hanno salutato a parametro zero, Szczesny non si unirà nemmeno ai compagni in attesa di una nuova destinazione: i senatori non ci sono più, il taglio con il passato è netto. Ma la conseguenza è che la musichetta della Champions League l’hanno sentita in pochi: Di Gregorio e Cambiaso, Douglas Luiz e Yildiz, per esempio, sono ancora a secco. E, anche chi l’ha sentita, non ha fatto in tempo ad impararla: Bremer vanta 3 gettoni e Thuram ne conta 2, mentre il più presente alle spalle del capoclassifica Danilo è Vlahovic con... appena 7. Lo scenario, per altro, non muterebbe con l’arrivo dei colpi in canna: Koopmeiners ha giocato in Champions appena 5 gare, Todibo addirittura 1. Per questo, allora, Giuntoli è alla ricerca di un profilo che abbia nelle coppe europee il suo habitat e non un contesto sconosciuto. Un profilo come quello di Karim Adeyemi o di Wenderson Galeno.

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Aperta anche la pista Martial

Il dt bianconero, negli scorsi giorni, ha infittito i colloqui con i rispettivi entourage, pur senza aprire vere e proprie trattative né con il Borussia Dortmund né con il Porto. L’obiettivo è quello di ingolosire i giocatori dipingendo loro il progetto tecnico in rampa di lancio, strategia che - a quanto pare - sta dando i suoi frutti. Poi, certo, occorrerà fare i conti con le richieste dei club per due calciatori che rientrano a pieno titolo nei piani societari, alla luce anche del rendimento recente. Adeyemi, a 22 anni, vanta già 29 presenze in Champions League, impreziosite da 8 reti e, soprattutto, dalla titolarità nell’ultima finale disputata dal Borussia contro il Real Madrid. Un traguardo che i gialloneri hanno raggiunto anche grazie ai centri dello stesso esterno tedesco contro Milan e Psg nel girone. E anche Galeno è piuttosto sul pezzo, quando si parla di impatto europeo in zona-gol: il brasiliano con passaporto comunitario, in 15 gettoni nella “coppa dalle grandi orecchie”, ha messo lo zampino in 15 marcature, con 8 reti e 7 assist. Un ruolino da record, o quasi. Numeri che, inevitabilmente, solleticano le idee di Giuntoli. Che, per lo stesso motivo, non ha accantonato nemmeno la pista che conduce ad Anthony Martial, ormai svincolato dal Manchester United e disposto a trattare uno stipendio inferiore a quello da 6 milioni percepito finora in Premier. L’esperienza internazionale non gli manca.

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I giorni passano, la lista si accorcia. Cristiano Giuntoli, in queste ore, è impegnato a cercare l’incastro perfetto per vestire Todibo e Koopmeiners di bianconero, ma non perde di vista la pagina dell’agenda su cui sono appuntati i nomi degli attaccanti. Un paio di settimane e sarà tempo di impegni ufficiali, d’altronde: non è questo il momento in cui tergiversare. Lì davanti, poi, c’è da compensare la recente defezione di Soulé, che ieri pomeriggio ha salutato la Juventus anche sui social. Per rimpolpare il reparto, per aumentarne la qualità. E, magari, per alzare l’asticella dell’esperienza internazionale della squadra in cantiere.

Un colpo per la Champions

I progetti di Thiago Motta prevedono una formazione piuttosto giovane, fresca nei muscoli e nelle idee. Ma, eccezion fatta per capitan Danilo, anche a corto di presenze a livello internazionale. Un dettaglio che, alla lunga, rischia di trasformarsi in lacuna. Soprattutto quando la posta in palio crescerà o ci sarà da gestire un momento di difficoltà nel corso della stagione. Alex Sandro e Rabiot hanno salutato a parametro zero, Szczesny non si unirà nemmeno ai compagni in attesa di una nuova destinazione: i senatori non ci sono più, il taglio con il passato è netto. Ma la conseguenza è che la musichetta della Champions League l’hanno sentita in pochi: Di Gregorio e Cambiaso, Douglas Luiz e Yildiz, per esempio, sono ancora a secco. E, anche chi l’ha sentita, non ha fatto in tempo ad impararla: Bremer vanta 3 gettoni e Thuram ne conta 2, mentre il più presente alle spalle del capoclassifica Danilo è Vlahovic con... appena 7. Lo scenario, per altro, non muterebbe con l’arrivo dei colpi in canna: Koopmeiners ha giocato in Champions appena 5 gare, Todibo addirittura 1. Per questo, allora, Giuntoli è alla ricerca di un profilo che abbia nelle coppe europee il suo habitat e non un contesto sconosciuto. Un profilo come quello di Karim Adeyemi o di Wenderson Galeno.

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