Lukaku-Vlahovic: il mercato della Juve tra logica, favola e costi

Il finale della vicenda ha degli importanti risvolti tecnici ed economici per il club bianconero

È andata a finire nel modo più coerente con il progetto di rilancio della Juventus che, salvo cataclismi mercatiferi, si tiene Dusan Vlahovic e Federico Chiesa, 23 e 25 anni. Romelu Lukaku finisce in modo piuttosto clamoroso alla Roma che mette a segno un grandissimo colpo, perché il valore tecnico del belga (al netto dell’incognita atletica) non si discute e sembra il centravanti ideale per il calcio di José Mourinho. In fondo lo sarebbe stato anche per la Juventus, almeno nell’immediato, ma i suoi trent’anni stonavano con il piano di una società che vuole e deve svecchiare la rosa e alleggerire i costi. Forse chi non esce bene da questa vicenda, almeno sulla carta, è l’Inter che, perso Lukaku, ha rimediato con i più modesti Arnautovic e Sanchez, ma le strade del campo sono infinite e agosto propizia spesso previsioni imprudenti.

I tifosi della Juventus, tuttavia, sono giustamente felici: dopo aver cantato per tutta l’estate che loro Lukaku non lo volevano, domani abbracceranno Vlahovic e Chiesa, uomini in bilico per due mesi, ma giunti sorprendentemente in bianconero a pochi metri dalla fine del mercato. È una coppia dal potenziale clamoroso, che il nuovo gioco di Massimiliano Allegri potrebbe far detonare in una stagione decisiva (in tutti i sensi) per i due attaccanti. Se ci riuscisse, la favola avrebbe anche un lieto fine; per ora ha visto i sentimenti dei tifosi salvati dai rinculi del calciomercato e non è poco in questi tempi davvero poco romantici.

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Il problema, semmai, è degli amministratori della Juventus che devono far quadrare i conti e uno fra Vlahovic e Chiesa lo avrebbero anche sacrificato in una stagione senza gli 80/90 milioni della Champions League a lenire i costi. L’operazione Vlahovic-Lukaku nasceva anche e soprattutto per finalità ragionieristiche e, benché benedetto da Allegri, era un affare che avrebbe fatto incassare qualcosa per il cartellino di Vlahovic e permesso di alleggerire il monte ingaggi dal suo oneroso stipendio (quest’anno 20 lordi, nei successivi due 25 e 25). Era un sacrificio che poteva costare dolorosissimi rimpianti tecnici, ma aveva una sua gelida logica amministrativa.

Insomma, la favola di Vlahovic rimasto alla Juventus ha un costo importante per il club, la cui cura dimagrante per il bilancio ha avuto qualche buon risultato, ma non ancora quelli sperati (bisognava cedere di più o meglio). C’è ancora tempo per vendere, ma a settembre i conti potrebbero non essere quelli programmati. A quel punto si renderebbe necessario un qualche intervento. Per esempio della proprietà che, finora, ha sempre escluso in modo piuttosto categorico un aumento di capitale, ma potrebbe prenderlo in considerazione. Ma anche l’ingresso di un nuovo socio con denaro fresco, per inseguire con meno sacrifici tecnici l’obiettivo della sostenibilità.

Sono ipotesi, per ora, ma neanche troppo campate in aria, perché i numeri sono numeri. Intanto, però, Juventus-Bologna di domani fa registrare l’esaurito allo Stadium, un segnale incoraggiante per la Juventus, sia come squadra che come società: rigenerare l’entusiasmo, afflosciatosi negli ultimi due anni, avrebbe un effetto benefico sia per chi gioca che per chi deve fare i conti.

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È andata a finire nel modo più coerente con il progetto di rilancio della Juventus che, salvo cataclismi mercatiferi, si tiene Dusan Vlahovic e Federico Chiesa, 23 e 25 anni. Romelu Lukaku finisce in modo piuttosto clamoroso alla Roma che mette a segno un grandissimo colpo, perché il valore tecnico del belga (al netto dell’incognita atletica) non si discute e sembra il centravanti ideale per il calcio di José Mourinho. In fondo lo sarebbe stato anche per la Juventus, almeno nell’immediato, ma i suoi trent’anni stonavano con il piano di una società che vuole e deve svecchiare la rosa e alleggerire i costi. Forse chi non esce bene da questa vicenda, almeno sulla carta, è l’Inter che, perso Lukaku, ha rimediato con i più modesti Arnautovic e Sanchez, ma le strade del campo sono infinite e agosto propizia spesso previsioni imprudenti.

I tifosi della Juventus, tuttavia, sono giustamente felici: dopo aver cantato per tutta l’estate che loro Lukaku non lo volevano, domani abbracceranno Vlahovic e Chiesa, uomini in bilico per due mesi, ma giunti sorprendentemente in bianconero a pochi metri dalla fine del mercato. È una coppia dal potenziale clamoroso, che il nuovo gioco di Massimiliano Allegri potrebbe far detonare in una stagione decisiva (in tutti i sensi) per i due attaccanti. Se ci riuscisse, la favola avrebbe anche un lieto fine; per ora ha visto i sentimenti dei tifosi salvati dai rinculi del calciomercato e non è poco in questi tempi davvero poco romantici.

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