La speranza e l'effetto Guardiola
In questo caso, la notizia delle fantaofferte saudite potrebbe non essere tecnicamente falsa, ma solo un po’ esagerata. Non risulta, per esempio, che Allegri abbia ricevuto una proposta circostanziata. Poi, certo, il fatto che qualche presidente arabo ci stia pensando ci può stare, per quanto assicurino che Max non sarebbe interessato a quel tipo di avventura professionale. Ma raccontare quanto “potrebbe” succedere senza che ce ne sia almeno una premessa fa sconfi nare il giornalismo nella cartomanzia, anche perché le variabili - soprattutto nel mercato del calcio - sono talmente tante che non le potrebbe calcolare nemmeno un algoritmo dell’intelligenza artificiale.
Piuttosto, ci si dovrebbe interrogare sul perché moltissimi tifosi della Juventus sperino in quella notizia, alimentando il famigerato effetto Guardiola. Il livello di impopolarità di Allegri presso il popolo bianconero ha, infatti, superato i livelli di guardia nel corso dell’ultima stagione. La nuova dirigenza ha deciso di continuare con lui, motivata da una serie di ragioni, economiche, tecniche, emotive. Solo il campo dirà se sia la scelta giusta o meno; di certo bisogna esserne solidamente convinti e pronti a difenderla, perché è una scelta che andrà protetta da vere e proprie tempeste qualora l’inizio della stagione non dovesse essere convincente. E il boomerang dell’effetto Guardiola potrebbe colpire duramente. Per ironia della sorte Allegri, che ama le scommesse (non quelle sul calcio, specifichiamo per i malpensanti), è diventato lui stesso un’enorme scommessa: di quelle che se vinci godi parecchio, se perdi rischi di farti male.