Pagina 0 | "Festini porno con mezza squadra": Mendy imbarazza il City e fa i nomi!

Ha del clamoroso quanto è stato affermato pubblicamente dall'ex Manchester City, Benjamin Mendy. Sull'ex difensore dei Citizens gravavano accuse di stupro - dalle quali è stato assolto - che hanno gettato nel baratro la sua carriera professionistica. Diverse donne lo hanno accusato di violenza sessuale, durante festini 'privati' all'interno della sua villa a Prestbury. Stando però a quanto presentato in tribunale a Mendy prima e confermato dal difensore stesso poi, l'ex City non era l'unico a presenziare ai 'festini porno' all'interno della sua abitazione. A seguito delle accuse ricevute, il difensore francese è stato sospeso dal Manchester City e dalla Football Association, trascorrendo successivamente quattro mesi in carcere, prima di essere rilasciato su cauzione a gennaio 2022.

Mendy, le accuse di stupro e la reazione del City

L'ex Manchester, tornato sui campi del calcio che conta dopo aver firmato con il Lorient nell'estate del 2023, ha ritenuto nel corso dell'udienza tenutasi in tribunale lo scorso 14 ottobre, di esser stato accusato ingiustamente di stupro, nonché umiliato pubblicamente. Ecco quanto sostentuo da Mendy: "La differenza tra me e gli altri giocatori è che sono stato io quello falsamente accusato di stupro e umiliato pubblicamente. Secondo me il Manchester City sostiene che il motivo per cui non ha dovuto pagarmi è che ciò che mi ha impedito di giocare, allenarmi e partecipare alle riunioni è stato il risultato delle mie azioni. Sono fermamente in disaccordo. Sono stato arrestato ingiustamente per crimini che non ho commesso. In altre parole, se non fossi stato arrestato ingiustamente, avrei potuto giocare per il Manchester City e sarei stato pagato normalmente".

Ha proseguito poi parlando dell'atteggiamento della sua ex squadra: "Questa è la realtà dei fatti. In nessun momento il Manchester City si è scusato con me o ha anche solo riconosciuto come le sue azioni mi siano quasi costate tutto. Credo che sia giusto e imparziale che io riceva lo stipendio che avrei guadagnato se non fossi stato arrestato ingiustamente per crimini che non ho commesso".

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Chi sono gli altri giocatori del City coinvolti

In tribunale, stando a quanto riferito dal Sun, a Mendy sarebbero stati presentati dei documenti contenenti i nomi di alcuni suoi compagni di squadra ai tempi del City, coinvolti all'interno dello scandalo. Riyadh Mahrez, Jack Grealish, Kyle Walker, John Stones e Raheem Sterling sarebbero i calciatori citati all'interno della documentazione, con Mendy che sembrerebbe aver confermato la loro presenza ai festini organizzati. Queste le dichiarazioni: "Diversi giocatori della prima squadra del Manchester City , incluso il capitano del club, erano tutti presenti alle feste a cui ho partecipato e che ho organizzato. Abbiamo bevuto tutti alcolici. Abbiamo avuto tutti rapporti occasionali con donne. Abbiamo tutti violato le restrizioni del Covid-19. Questo non scusa il mio comportamento, ma ritengo che sia ingiusto che il Manchester City mi abbia preso di mira in questo modo". Ha proseguito, confermando la presenza dei compagni - senza accusarli in maniera diretta - ai party incriminati: "Posso confermare che è vero. Tutti quei giocatori hanno partecipato alle feste che hanno portato alle accuse".

Mendy fa causa al City

Tra i documenti presentati in tribunale, era presente anche una lettera in cui veniva resa nota la situazione finanziaria dell'ex City nel 2022. Stando a quanto riferito dal Sun, Mendy sarebbe stato 'costretto' a chiedere dei prestiti ai suoi compagni di squadra del tempo - Bernardo Silva, Mahrez e Sterling - a fronte delle ingenti spese a cui era tenuto a far fronte. Tra le motivazioni principali della sua discesa finanziaria, vi è sicuramente la sospensione da parte del City del suo stipendio, per un totale di 11 milioni di sterline non retribuito. Il difensore francese ha infatti intentato una causa contro il suo ex club proprio per far sì che lo stipendio gli venga restituito, facendo affidamento alle parole dell'allora responsabile delle operazioni calcistiche del City, Omar Berrada, che aveva riferito all'agente di Mendy che il regolare pagamento dello stipendio sarebbe stato ripristinato dal momento in cui il giocatore sarebbe stato dichiarato non colpevole. Nonostante ciò, la situazione non è affatto cambiata.

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