Tonali: "Fuori dal tunnel, per 16 volte tornato in Italia. Grazie Newcastle"

Il centrocampista italiano racconta come ha vissuto i mesi durante la squalifica e ora è pronto a tornare in campo con i Magpies
Tonali: "Fuori dal tunnel, per 16 volte tornato in Italia. Grazie Newcastle"

"Possiamo annunciare che Sandro Tonali tornerà in squadra mercoledì 28 agosto dopo la conclusione della squalifica di dieci mesi dal calcio agonistico". Nella giornata odierna finisce un lungo calvario per il centrocampista italiano. Il classe 2000 ha pagato i suoi errori, ha fatto un percorso di dieci mesi tra incontri coi giovani e con la federazione. Dal primo settembra potrà di nuovo scendere in campo con il Newcastle nella sfida contro il Tottenham anche se avrà bisogno di tempo per ritrovare la condizione e, soprattutto, il ritmo partita. Intanto lui stesso ha parlato ai canali ufficiali dei Magpies dove ha raccontato come ha vissuto questi mesi. 

Newcastle, le parole di Tonali

Sandro Tonali è partito parlando delle sensazioni ritrovate dopo il lungo stop:Sono felice per la prima volta negli ultimi undici mesi. Sto bene perché so che la squadra era con me e i tifosi anche. Non sono stato da solo e per me è stato molto importante perché ero davvero in difficoltà nei primi tre mesi. Ora sembra un nuovo momento, un altro punto nella mia vita, ma non solo per me, anche per la mia famiglia. Ho una grande squadra dietro di me, poi ci sono i miei amici, il mio entourage”. Sul percorso fatto: "Sono tornato in Italia sedici volte per dei meeting con la Federazione, con i bambini. È importante sia per me che per i giocatori giovani, perché è un problema di vita, ancor prima che per i giocatori di calcio. Noi siamo fortunati, non abbiamo certi problemi come chi si alza al mattino e va al lavoro. La vita è così differente e la gente con cui sono stato a contatto mi ha aiutato. Il mio psicologo, i giovani in Italia, ho parlato con loro e qualsiasi persona che voleva aiutarmi. Voglio aiutare le persone in difficoltà, perché sono in una posizione davvero fortunata, soprattutto adesso che sto tornando a giocare a calcio”.

Ha spiegato come poter risolvere i problemi: Solamente parlando, perché parlando aiuta molto. Nei primi tre mesi ho incontrato tante persone con un lavoro ordinario, soprattutto di Newcastle, che avevano questo problema e che non ne avevano mai parlato. Poi lo hanno fatto dopo l’uscita degli articoli su di me e sul mio problema. Hanno deciso di farsi aiutare questo mi ha fatto piacere. Il primo passo, quello più grande, è quello di riuscire a dire questa cosa che c’è in te, non hai il coraggio di farlo e hai un blocco enorme, il primo passo per risolvere questo problema è parlarne”. Sul tempo fuori dai campi: "Dieci mesi sono stati tanti. È stato faticoso, mi sono allenato tutti i giorni, forse anche più di quando giocavo. Ho avuto la fortuna di trovare tutte persone che mi hanno aiutato, qui a Newcastle, mi sono state vicine dal primo giorno. Non ce n’è uno che non mi abbia mostrato il suo supporto. Mi hanno voluto bene come se fossi qui da dieci anni, invece erano pochi mesi. Questo mi ha fatto riflettere tantissimo”.

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I tifosi, il rapporto con Howe e l'inglese

Sandro Tonali ha continuato parlando dei tifosi: “Sono pazzi, lo sento in ogni partita. Voglio essere in campo, giocare per loro in prima battuta, poi per me. Non penso che in altre città e in altre piazze ci siano fan che supportano un giocatore che non gioca per dieci mesi. L'allenatore Howe è il primo amico a Newcastle, da dieci mesi parlo con lui, con lo staff. Quando ho un problema parlo con lui, ogni giorno, ogni volta, prima e dopo l’allenamento”. Poi sui momenti difficili ha trovato l'aiuto di alcuni compagni: “Forse ottobre e novembre sono stati i mesi più difficili. Alla prima partita contro i Wolves Bruno Guimaraes e Joelinton mi hanno aiutato perché era complicato, sono stati con me. Sono due calciatori straordinari, ma anche delle persone top. È così importante per me tornare a giocare, sto bene, soprattutto per la mia mente e il mio fisico”.

A chiudere sull'inglese: "Sto studiando l’inglese al campo di allenamento, ho avuto per un mese un insegnante. Poi ho parlato spesso con Bruno, lui parla spagnolo e posso capirlo. Lui è stato il mio traduttore per i primi due o tre mesi. Ora sto imparando un po’ tutto, quando sono andato al ristorante nei giorni scorsi sono riuscito a parlare con tutti: dopo un anno senza lezioni per me è buono. Sono felice perché sono un nuovo giocatore, è quasi come essere un nuovo acquisto. È stato difficile giocare per qualche partita e poi stare fermo dieci mesi. Sono felice di essere qui a Newcastle e non in un altro posto perché ho un top team, top fans e non vedo l’ora di tornare in campo”.

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"Possiamo annunciare che Sandro Tonali tornerà in squadra mercoledì 28 agosto dopo la conclusione della squalifica di dieci mesi dal calcio agonistico". Nella giornata odierna finisce un lungo calvario per il centrocampista italiano. Il classe 2000 ha pagato i suoi errori, ha fatto un percorso di dieci mesi tra incontri coi giovani e con la federazione. Dal primo settembra potrà di nuovo scendere in campo con il Newcastle nella sfida contro il Tottenham anche se avrà bisogno di tempo per ritrovare la condizione e, soprattutto, il ritmo partita. Intanto lui stesso ha parlato ai canali ufficiali dei Magpies dove ha raccontato come ha vissuto questi mesi. 

Newcastle, le parole di Tonali

Sandro Tonali è partito parlando delle sensazioni ritrovate dopo il lungo stop:Sono felice per la prima volta negli ultimi undici mesi. Sto bene perché so che la squadra era con me e i tifosi anche. Non sono stato da solo e per me è stato molto importante perché ero davvero in difficoltà nei primi tre mesi. Ora sembra un nuovo momento, un altro punto nella mia vita, ma non solo per me, anche per la mia famiglia. Ho una grande squadra dietro di me, poi ci sono i miei amici, il mio entourage”. Sul percorso fatto: "Sono tornato in Italia sedici volte per dei meeting con la Federazione, con i bambini. È importante sia per me che per i giocatori giovani, perché è un problema di vita, ancor prima che per i giocatori di calcio. Noi siamo fortunati, non abbiamo certi problemi come chi si alza al mattino e va al lavoro. La vita è così differente e la gente con cui sono stato a contatto mi ha aiutato. Il mio psicologo, i giovani in Italia, ho parlato con loro e qualsiasi persona che voleva aiutarmi. Voglio aiutare le persone in difficoltà, perché sono in una posizione davvero fortunata, soprattutto adesso che sto tornando a giocare a calcio”.

Ha spiegato come poter risolvere i problemi: Solamente parlando, perché parlando aiuta molto. Nei primi tre mesi ho incontrato tante persone con un lavoro ordinario, soprattutto di Newcastle, che avevano questo problema e che non ne avevano mai parlato. Poi lo hanno fatto dopo l’uscita degli articoli su di me e sul mio problema. Hanno deciso di farsi aiutare questo mi ha fatto piacere. Il primo passo, quello più grande, è quello di riuscire a dire questa cosa che c’è in te, non hai il coraggio di farlo e hai un blocco enorme, il primo passo per risolvere questo problema è parlarne”. Sul tempo fuori dai campi: "Dieci mesi sono stati tanti. È stato faticoso, mi sono allenato tutti i giorni, forse anche più di quando giocavo. Ho avuto la fortuna di trovare tutte persone che mi hanno aiutato, qui a Newcastle, mi sono state vicine dal primo giorno. Non ce n’è uno che non mi abbia mostrato il suo supporto. Mi hanno voluto bene come se fossi qui da dieci anni, invece erano pochi mesi. Questo mi ha fatto riflettere tantissimo”.

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