Farioli, rivelazione e corto muso in Ligue 1: unica squadra imbattuta

Il tecnico del Nizza ha vinto la sua quarta partita per 1-0,  confermando non solo la voglia di attaccare ma anche una certa concretezza in difesa
Farioli, rivelazione e corto muso in Ligue 1: unica squadra imbattuta© ANSA

In Francia, la passione per l'ippica non è così sviluppata come in Italia. E Francesco Farioli non è certo un accolito del calcio sparagnino di Massimiliano Allegri, uno che punta più alla vittoria e meno alla prestazione. Eppure l'allenatore toscano del Nizza, rivelazione del momento in Ligue 1 in quanto unica squadra non ancora battuta, si è affezionato a una statistica che molto lo associa al suo conterrano, ossia quella delle vittorie per 1-0, trasponendo in tutto e per tutto il concetto di 'corto muso' sdoganato proprio dall'allenatore juventino per indicare i trionfi con una minima differenza.

Cerniera

La miglior difesa di Francia è anche la miglior retroguardia d'Europa. Merito senza dubbio dei giocatori che la compongono, su tutti i centrali Dante e Todibo, che uniscono esperienza e reattività, senza dimenticare il portiere Bulka, uno dei pretoriani di Farioli. Tuttavia, è il sistema a fare la differenza. Perché nell'occupazione costante degli spazi di dezerbiana concezione, la difesa non è certamente presa sotto gamba. Anzi, risulta fondamentale nell'orchestrare tutto il gioco. Del resto, se si è preso gol in appena tre partite su 10, e mai nelle ultime cinque, un motivo ci sarà. E pensare che nelle recenti uscite i rossoneri di Francia non hanno potuto neanche contare su un elemento di spicco come Youcef Atal, messo temporaneamente fuori rosa per questioni extra sportive.

Il bel gioco di Farioli, dunque, ha come origine di tutto la perfetta disposizione difensiva, dove la cerniera eretta da Dante e Todibo, con Bulka come estremo baluardo pronto ad aprire le sue enormi braccia, viene resa ancora più solida dal costante galleggiamento dei centrocampisti, i quali tengono corta la squadra e consentono non solo di disporre di più linee di passaggio nella costruzione ma anche di realizzarne varie per schermare gli attacchi avversari in fase di distruzione.

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Concretezza

La "vittoria all'italiana" decantata dall'edizione di sabato de l'Équipe dopo la vittoria col minimo scarto in casa del Clermont rappresenta un complimento per il Nizza, la cui scommessa con Farioli sembra già essere stata vinta. Arrivato nell'anonimato a luglio all'Allianz Riviera, il tecnico 34 enne aveva iniziato con due 1-1 consecutivi che avevano fatto storcere il naso ad alcuni addetti ai lavori. Poi, l'esplosione di fine estate di un calcio armonioso creato da un direttore d'orchestra abile nel far suonare bene i suoi strumenti di buon livello, ma non eccelsi.

La costruzione di un piccolo miracolo di un demiurgo che nelle sue prime stagioni da allenatore vero in Turchia da tecnico dell'Alanyaspor si era fatto notare per il suo calcio fluido e offensivo e aveva inoltre dato una lezione ad Andrea Pirlo battendo la sua ex squadra del Karagumruk con un netto 4-2Un esteta che però non dimentica che tutto parte dalla difesa attraverso l'occupazione degli spazi, qualcosa che lo stesso Pep Guardiola aveva predicato fin dall'inizio al Barcellona. E, quindi, i quattro 1-0 che sono valsi 12 dei 22 punti finora ottenuti in un campionato dove adesso si può puntare decisamente in alto non devono stupire. Anzi. Farioli è un tecnico completo, maniacale. E il 'corto muso' è solo una delle sue tante armi.

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In Francia, la passione per l'ippica non è così sviluppata come in Italia. E Francesco Farioli non è certo un accolito del calcio sparagnino di Massimiliano Allegri, uno che punta più alla vittoria e meno alla prestazione. Eppure l'allenatore toscano del Nizza, rivelazione del momento in Ligue 1 in quanto unica squadra non ancora battuta, si è affezionato a una statistica che molto lo associa al suo conterrano, ossia quella delle vittorie per 1-0, trasponendo in tutto e per tutto il concetto di 'corto muso' sdoganato proprio dall'allenatore juventino per indicare i trionfi con una minima differenza.

Cerniera

La miglior difesa di Francia è anche la miglior retroguardia d'Europa. Merito senza dubbio dei giocatori che la compongono, su tutti i centrali Dante e Todibo, che uniscono esperienza e reattività, senza dimenticare il portiere Bulka, uno dei pretoriani di Farioli. Tuttavia, è il sistema a fare la differenza. Perché nell'occupazione costante degli spazi di dezerbiana concezione, la difesa non è certamente presa sotto gamba. Anzi, risulta fondamentale nell'orchestrare tutto il gioco. Del resto, se si è preso gol in appena tre partite su 10, e mai nelle ultime cinque, un motivo ci sarà. E pensare che nelle recenti uscite i rossoneri di Francia non hanno potuto neanche contare su un elemento di spicco come Youcef Atal, messo temporaneamente fuori rosa per questioni extra sportive.

Il bel gioco di Farioli, dunque, ha come origine di tutto la perfetta disposizione difensiva, dove la cerniera eretta da Dante e Todibo, con Bulka come estremo baluardo pronto ad aprire le sue enormi braccia, viene resa ancora più solida dal costante galleggiamento dei centrocampisti, i quali tengono corta la squadra e consentono non solo di disporre di più linee di passaggio nella costruzione ma anche di realizzarne varie per schermare gli attacchi avversari in fase di distruzione.

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