Totò Schillaci, "l'italiano vero"
È l’"italiano vero", quello di Toto Cotugno e Carlo Verdone, uno stereotipo forse fin troppo marcato di alcuni dei nostri tratti comuni, ma innegabilmente uno di noi, uno nel quale trovare almeno una cosa nella quale specchiarsi: la genialità estemporanea, la capacità di reagire nelle situazioni difficili, la furbizia, il talento puro, la generosità, il coraggio. E anche nei difetti, per carità. Schillaci, quindi, è un pezzettino della nostra storia di popolo, lui che dal popolo veniva e al popolo è sempre appartenuto, pure quando in qualsiasi angolo del mondo avevano visto i suoi gol e, chiunque di noi andasse all’estero, si sentiva dire: "Italiano? Schillaci!". E chi ce lo diceva, magari sorridendo, non sapeva quanto era vero. Ci hai rappresentato degnamente, Schillaci, e ci hai regalato ricordi intensi come quelli che hanno scritto una paginetta di storia senza sapere di farlo, quindi in modo ancora più sincero e naturale. Sì, tutto questo vale un Mondiale, anche se non c’è la coppa. Chissenefrega della Coppa.