Uno dei vostri punti di forza è il portiere Dimitrievski che gioca nel Rayo Vallecano. Cosa ha pensato l’altro giorno quando si è presentato indossando la maglia di Buffon?
«Siamo scoppiati tutti a ridere in ritiro. Doveva proprio metterla quando affrontiamo l’Italia? Scherzi a parte, Gigi è il suo idolo e ha voluto omaggiarlo così. Ho letto un sacco di commenti sul profilo Instagram di Tuttosport. Non pensavo che questa cosa facesse così clamore anche in Italia…».
A proposito di ex Juve: nella sfida del 2017 a Torino scambiò la maglia con Chiellini.
«Che duelli in campo! Un orgoglio per me fare gol quel giorno con lui in difesa e Buffon in porta. Giorgio è un grandissimo difensore e un ragazzo molto intelligente. Già allora ci fece i complimenti e mi disse che saremmo potuti arrivare lontano. Ci aveva visto lungo su di noi».
Uno sguardo alla Serie A: chi vince lo scudetto?
«Il mio idolo era Shevchenko, perciò dico Milan. Le più forti restano Inter, Milan e Napoli, ma occhio alla Juve che sta tornando in alto e non ha le coppe».
Lei due anni fa era stato tra i primi calciatori europei a sbarcare in Arabia. Si aspetta questo boom da parte della Saudi Pro League?
«Confesso di sì. Il loro progetto era quello fin dall’inizio e adesso lo stanno realizzando. Andranno avanti così finché non diventeranno uno dei campionati più importanti al mondo. Io ho giocato contro Cristiano Ronaldo: il suo arrivo l’anno scorso ha dato la svolta. Avevo pure fatto gol quel giorno, ma me l’hanno annullato per un centimetro…».
Adesso è svincolato: le piacerebbe tornare in Italia?
«Assolutamente sì. In estate c’erano stati dei contatti con un paio di club, ma non siamo arrivati all’accordo. Ora comunque sono totalmente focalizzato sulle sfide contro Italia e Malta. Voglio portare in alto la mia Nazionale e avvicinarmi al record di Pandev. Mi mancano 14 gol per diventare il miglior marcatore nella storia della Macedonia del Nord. Voglio riuscirci in un paio d’anni”. L’Italia è avvisata: meglio non prenderlo sottogamba stavolta…».