Le parole di papà Paolo
"Il mio Marco è ancora seguito in tutto il mondo e sono tantissime le persone che gli hanno voluto bene - racconta commosso - che si sono esaltate con le sue imprese e che ne parlano ancora. Me l’hanno distrutto e fatto fuori per una questione di miliardi. È stato distrutto nel ’99 perché si stava ripetendo e stava rivincendo il Giro dando minuti agli altri. L’ha distrutto il potere: la camorra e il suo giro di scommesse clandestine. Avevano scommesso tutti su Marco, sarebbero saltati in aria". Sul test antidoping è questa la spiegazione di Paolo Pantani: "Gli hanno fatto l’esame un’ora dopo l’orario dichiarato e hanno tenuto la provetta al riscaldamento della macchina per alterarne il contenuto. Aveva già fatto 4 esami, aveva 47-48. Quel giorno gli hanno trovato 52".
L'omaggio del Tour
"Marchino amava questa corsa sono i suoi tifosi a farci andare avanti in questa battaglia", ha detto mamma Tonina nella premiazione del Tour de France prima della seconda tappa, a Cesenatico, occasione per tutti i sostenitori di Pantani di ritrovarsi a migliaia con bandiere e scritte per Marco. "Le contraddizioni intorno al caso sono evidenti sin dall’inchiesta di Forlì del 2016, ora stiamo utilizzando elementi mai adeguatamente valutati in precedenza", spiega l’avvocato di mamma Tonina, Fiorenzo Alessi, con la speranza che la giustizia nei confronti del mitico corridore romagnolo e della sua famiglia possa arrivare il prima possibile.