MILANO- Sinisa Mihajlovic furioso con i suoi ragazzi. Il tecnico serbo non ha nascosto tutta la sua rabbia al termine del match, perso per due reti a zero, contro il meraviglioso Sassuolo di Eusebio Di Francesco che ormai è una realtà e punta proprio il sesto posto occupato dal Milan. Dopo i primi venti minuti di predominio, in cui è stata la squadra rossonera a fare la partita, il gol di Duncan ha spento le ambizioni del Milan che non ha più saputo reagire ed ha perso meritatamente contro il club del patron Squinzi, gran tifoso del Diavolo. Ora il Sassuolo è settimo a quota 44 punti e ha messo nel mirino proprio il Milan sesto a quota 47. Nel prossimo turno i neroverdi saranno impegnati sul campo della Juventus di Allegri e sperano di fare lo sgambetto anche ai campioni d’Italia in carica.
UN FIUME IN PIENA- Mihajlovic ce l’ha con tutti: dai suoi giocatori, per l’atteggiamento tenuto dopo il gol subito, all’arbitro, reo di non aver visto un fallo netto di Biondini su Bertolacci da cui è poi scaturita l’azione che ha portato al raddoppio di Sansone. Ecco le parole del serbo: “Sono arrabbiato. Con i miei e con l’arbitro. Se ce l’ho con Bacca? Sì, anche con Bacca, perché ha sbagliato sul gol dell’1-0 del Sassuolo: doveva uscire al limite dell’area e non l’ha fatto. E, poi, l’assenza di Niang è pesante perché abbiamo bisogno di un giocatore con le sue caratteristiche. Sulla sua espulsione e sull’arbitro: “La mia espulsione? Gli ho chiesto del perché non ha visto il fallo su Bertolacci quando prima aveva visto benissimo quello su Biondini. Poi l’ho mandato a quel paese, ma solo dopo che mi ha espulso. Di arbitri non parlo, non sono arrabbiato perché il Sassuolo ha continuato a giocare, hanno fatto benissimo, mi sono irritato per il fatto che il fallo su Bertolacci era netto”.
PANCHINA A RISCHIO- Il Milan, con la sconfitta subita ieri, difficilmente potrà avere ancora ambizioni di raggiungere il terzo posto, ora distante nove punti. Mihajlovic rischia così di dover dire addio ai sogni di gloria e con ogni probabilità lascerà Milano anche in caso conquisterà la Coppa Italia, nella finale del 21 maggio a Roma, contro la Juventus dell’ex Allegri. Prima del match contro il Sassuolo, Adriano Galliani aveva parlato in questi termini proprio di Di Francesco: “Di Francesco? Eusebio è un allenatore da grande squadra, è uno che insegna calcio e lo so perché lo so (ride; ndr). Mihajlovic? Sinisa è fortissimo, ha superato un inizio difficile ed ha smussato qualche angolo…”. Silvio Berlusconi non ha mai nascosto il suo disappunto nei confronti del tecnico serbo e sogna un Milan vincente e tutto italiano, un po’ come la squadra di Squinzi che ha solo tre giocatori stranieri in rosa: Defrel, Duncan e Vrsaljko. A fine anno, con l’addio sempre più probabile di Mihajlovic e viste le parole d’elogio di Galliani, Di Francesco si candida seriamente per prendere il posto del collega sulla panchina del Milan. L’ex giocatore della Roma è pronto a fare il grande salto per guidare una squadra di blasone e tutti gli indizi portano a Milano.