Intervista a Antonio De Gregorio, tecnico del Vanchiglia U16

Il Vanchiglia scala le prime posizioni in classifica, quest’anno, con mister Antonio De Gregorio che già riflette sulla prossima annualità.
Intervista a Antonio De Gregorio, tecnico del Vanchiglia U16

Mister, ad oggi lei allena il Vanchiglia, una società con la quale ha mosso i suoi primi passi, ma quali sono state le sue principali tappe da allenatore?

Ho iniziato al Vanchiglia, che sicuramente rappresenta casa, col settore giovanile, fino ad arrivare in prima squadra, dalla quale mi sono distaccato soltanto durante l’emergenza da COVID. Dopo questa pausa, ho ripreso ad allenare il settore giovanile soltanto l’anno scorso.

Cosa la guida giornalmente nel suo lavoro di allenatore? Essenzialmente, quello che mi sprona sono la passione e la gioia che provo nei confronti di questo sport, e poi mi piace stare a contatto con i ragazzi.

Quali sono stati i punti di forza e, se ci sono stati anche quelli di debolezza, che hanno caratterizzato il campionato di questanno?

Debolezze credo che ce ne siano state poche, e questo si spiega col fatto che siamo primi in classifica. Naturalmente, non escludo che all’inizio ci siano state alcune difficoltà. L’anno scorso abbiamo vinto i provinciali e quest’anno, giungendo ai regionali, all’inizio abbiamo dovuto faticare un po’ per stare al passo con ritmi più frenetici. Man mano che i ragazzi si sono adattati a questa nuova dinamica, siamo cresciuti sempre di più. Naturalmente, non vogliamo peccare di presunzione, e infatti non diciamo di essere la squadra più forte del girone. Siamo insieme a squadre dalla grande grinta: Alpignano, Lucento Sisport, ottime squadre che all’inizio non mi sarei mai aspettato di superare.

Quale è la sua formula di allenamento ideale e cosa raccomanda ai suoi prima di ogni match?

Le formule sono molte; principalmente cerco di concentrarmi sul possesso palla, lavoriamo molto anche sulla tecnica individuale di ogni giocatore. Cerco di non trascurare nulla. Per le raccomandazioni, principalmente chiedo che in campo ci sia sempre educazione e rispetto nei confronti sia degli avversari che del direttore di gara.

Come definisce la sua squadra?

Una squadra con carattere, unita e tatticamente molto solida. Con loro ho un ottimo rapporto sia in campo che fuori. Quest’anno, rispetto all’anno precedente, abbiamo cambiato 8 giocatori; quindi, ci è voluto un po’ per amalgamare il tutto. Ma sono molto felice dei miei ragazzi.

Se dovesse dare un voto alla sua squadra e a sé stesso, quali sarebbero?

Alla mia squadra darei un 9, che diventerebbe un 10 in caso di vittoria del campionato. Io invece non mi do un voto, perché non dovrei essere io a giudicarmi. La società, nelle figure del direttore sportivo e del direttore tecnico, mi ha allestito un’ottima squadra con cui poter lavorare, e io dal canto mio ci metto tanta passione e impegno.

Ci sono già delle prospettive per l’anno venturo?

Sì, naturalmente, essendo vicini alla fine del campionato, come ogni altra società ci stiamo muovendo sul mercato. Vorremmo rinforzare la squadra cercando di migliorarci sempre di più.

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