Intervista a Valerio Petiti, allenatore Under 16 del Fossano

Il Fossano di Valerio Petiti è riuscito a prendersi la scena nel girone D posizionandosi momentaneamente al secondo posto in classifica
Intervista a Valerio Petiti, allenatore Under 16 del Fossano

Con 15 vittorie, 47 punti conquistati e ben 51 reti siglate, il Fossano di Valerio Petiti è riuscito a prendersi la scena nel girone D posizionandosi momentaneamente al secondo posto in classifica. Le qualità e le potenzialità dei Blues sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto dopo l’impresa di inizio ottobre che è costata la prima e unica sconfitta stagionale ai “Galacticos” del Chisola. Adesso mister Petiti ha l’arduo compito di mantenere alta l’asticella per poter raggiungere l’élite del calcio piemontese alle fasi finali.

Mister, come ha iniziato la sua carriera da allenatore e che cosa l’ha spinta ad accettare la proposta del Fossano?

“Ho iniziato a Saint-Frai, nel mio paesino, molto tempo fa; poi sono approdato a Bra dove sono rimasto per quasi 10 anni. Dopodiché ho sentito la necessità di cambiare realtà per proseguire il mio percorso di crescita e la proposta del Fossano è arrivata nel momento giusto. Mi hanno presentato un progetto ambizioso nel settore agonistico e quindi ho scelto di entrare a far parte di questa società che ha tanta voglia di crescere”.

Qual è la filosofia che sta alla base del suo lavoro quotidiano sul campo e non solo?

“Dare tutto, sempre e comunque, impegnarsi al 120% e cercare di dare costantemente il massimo. Questo è quello che sta alla base del mio modo di vivere e di allenare. Ai miei ragazzi insegno di non mollare mai, di affrontare tutte le sfide a testa alta e di uscire sempre dal campo con il sorriso, indipendentemente dal risultato”. 

La vostra è stata una stagione fatta di alti e bassi; avete comunque conquistato 47 punti e vi siete piazzati al secondo posto: come definirebbe questi mesi? 

“Non direi che è stata una stagione di alti e bassi: abbiamo portato a termine un grandissimo girone di andata battendo corazzate del calibro di Bra e Chisola, e siamo caduti su campi complicati come quello del Cuneo e del Pedona. Siamo stati anche poco fortunati dal punto di vista degli infortuni e delle squalifiche” .

Quali sono le vostre aspirazioni per questa ultima parte di stagione? Pensate già alle fasi finali?

"Pensiamo partita dopo partita, abbiamo 8 punti di vantaggio sulla terza ma dobbiamo ancora affrontare squadre molto ostiche come il Nichelino e la Cheraschese. Adesso cercheremo di fare il possibile per mantenere l’imbattibilità in casa e per strappare il secondo posto che, in un campionato di questo livello, varrebbe quasi quanto una vittoria”.

Ha un sogno a lungo o breve termine che vorrebbe realizzare come allenatore?

“Il mio sogno è quello di poter vedere un giorno uno dei miei ragazzi, che già adesso vengono tenuti sotto l’ala protettiva della prima squadra, fare il salto ad alti livelli nel professionismo. L’ultima cosa che però vorrò fare per concludere in bellezza la mia carriera da allenatore è tornare ad allenare la squadra del mio paese”.

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