Sinner, il commento di Medvedev è pazzesco! E quello striscione super virale…

Alle Nitto ATP Finals il numero 1 serve benissimo e non concede possibilità al russo, ormai quasi disperato: le dichiarazioni sono emblematiche

TORINO - Con super Sinner ormai va così. Che una partita determinante per i suoi avversari di girone duri 32 minuti esatti e poi si riduca a pura esibizione. E che l’esibizione stessa si concluda in un dominio totale. Per l’estasi del popolo italiano mai abituato prima d’ora a cotanta espressione di superiorità. Nel tennis e non solo. Jannik Sinner contro Daniil Medvedev, da Pechino 2023 a oggi e cioè in 13 mesi, è 9-1 considerando anche il Six Kings Slam di Riad. Sul circuito ufficiale è comunque 8-1. Allora è normale guardare Medvedev sempre più falloso, sempre più disarmato. Tanto da non provare vie alternative. Rassegnato. Del resto lo scacchista russo l’aveva detto alla viglia: "Io posso giocare la mia miglior partita, tecnica e tattica, e finire comunque per perdere contro Sinner". Dopo 32 minuti fa festa pure Taylor Fritz che torna in semifinale a Torino (come nel 2022) grazie al primo set annesso da Jannik, che peraltro consegna il primo posto nel girone al nostro. Ma l’americano aveva eseguito il proprio compito, pur con qualche patema più del previsto contro De Minaur. In rimonta e in tre set. La partita non è una partita, non ha una storia, ha un copione ancora più povero degli ultimi incroci tra i due.

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L'incontenibile coro per Sinner

Forse i primi 4 giochi hanno mostrato una parvenza di equilibrio, ma sempre con l’impressione che Jannik avrebbe accelerato da un momento all’altro, del resto non avendo mai il minimo problema sul proprio turno di battuta. E il momento, sfiorato sul 3-2, arriva sul 4-3. Medvedev lungo col rovescio, poi col dritto per il 15-30. E ancora cross di dritto in recupero che si spegne a metà rete per il 5-3 Sinner. Lì si rialza il coro “Olé olé olé olé, Sinner, Sinner” nella Inalpi Arena. Alle 21.15 di un giovedì sera di solo sport su mamma Rai è finito tutto. Nel secondo set Sinner si concede persino una distrazione, un calo di intensità, diciamo. Avanti di un break si fa raggiungere. Ma è un momento. Medvedev ha già 34 errori punto, desolato, perché la disperazione è già transitata in passato nei meandri di Daniil. Finisce 6-3 6-4. Durata totale dell’incontro, un’ora e 13 minuti. Impegno in campo di Sinner nel girone: 4 ore e 18’ minuti per 6 set complessivi. Un’inezia.

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Atp Finals: Sinner come Djokovic, Sampras e...

In questo, magari, Jannik è tirchio con il suo popolo adorante. Grande intensità di emozioni in poco tempo. Ma lui giustamente deve ottenere il massimo con il minimo, conservare le energie. Vincere il gruppo senza sconfitte era riuscito soltanto a Ivan Lendl (1986 e 1989), Pete Sampras (1998), Andre Agassi (1999) e Novak Djokovic (2014, 2018 e 2021). Questo 2024 resterà negli annali non soltanto per il n. 1 e i due Slam. Il bilancio delle partite ufficiali narra di 68 vittorie a fronte di 6 sconfitte. Domenica Jannik può arrivare a quota 70. Medvedev lo ripete alla fine: "Cambierò un po’ di preparazione. Jannik è fortissimo, ho visto il suo allenamento prepartita e forse avrà sbagliato un colpo, è in grande fiducia. È uno dei 3 o 4 che colpiscono più forte nel circuito e però non sbaglia. Vero che li ho affrontati quando erano un po’ avanti con l’età, ma nemmeno i Big 4 (Nadal, Djokovic, Federer, Murray: ndr) picchiavano così. In preparazione cercherò di aggiungere qualcosa al gioco per provare a competere con Jannik e con Alcaraz. A dire il vero sono un po’ stanco di trovare Jannik. Ma se vuoi vincere un torneo primo o poi lo devi trovare".

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Lo striscione che sa di rivincita

E ormai lui non ha più armi. Serviva meglio di Jannik, adesso Sinner ha servito il 73% di prime, la più veloce a 214 contro 212. E ha messo il 94% di seconde. Scordatevi un doppio fallo. Un appassionato che ricorda il 2021 solleva un cartellone. “E adesso chi sbadiglia”? Ma forse la vera novità è Sinner che non riesce a smettere di sorridere. Un’altra ovazione e il coro Olé olé olé olé, Sinner Sinner, gli impedisce di parlare. Del resto: "L’atmosfera è sempre bellissima, grazie mille a tutti voi che siete venuti. Significa molto per me". Poi la frase di rispetto per l’avversario, ma che suona davvero di ritiro, visti i risultati: "È stata veramente difficile, ho cercato di giocare tatticamente nella maniera giusta. Sono contento, il primo obiettivo è raggiunto. Sabato vediamo come va". Sinner stila anche un bilancio delle tre partite: "Credo che la prima partita fosse molto difficile perché non ho giocato nessun torneo preparatorio. Allenamenti per 4 settimane e poi sono stato male. La seconda mi ha portato in ottima posizione per qualificarmi".

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"Il numero 1 chissà per quanto"

"Questa mi ha dato fiducia per la semifinale. Dovrò elevare il mio rendimento. Però onestamente il livello cui sto giocando è buono. Sto anche cercando di fare cose diverse per migliorarmi come giocatore. Con Medvedev ci conosciamo molto bene e dunque cerchiamo soluzioni. Ma qui tutti si conoscono, sarà così anche nel prossimo turno". Oggi Jannik conoscerà il suo avversario. Tutti avrebbero una possibilità, la pagliuzza più corta è però di Rublev che dovrebbe vincere 2-0 e sperare nel 2-0 Zverev per andare al conto dei giochi. E però entrerà in campo già conoscendo obiettivi e destino. Se Alcaraz avrà battuto Zverev, ebbene Andrey giocherà un match inutile. Insomma, sarà uno tra Alcaraz, Ruud e Zverev (favorito per il primo posto). Ma tutti vorrebbero evitare il ventinovesimo numero uno del mondo Atp Tour, ieri osservato dal primo numero della storia, Ilie Nastase, arrivato a Torino per assistere al docufilm “Nasty”. Nastase che lo applaude: "Ha tutti i colpi, ha fisico. È il numero 1 e chissà per quanto".

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TORINO - Con super Sinner ormai va così. Che una partita determinante per i suoi avversari di girone duri 32 minuti esatti e poi si riduca a pura esibizione. E che l’esibizione stessa si concluda in un dominio totale. Per l’estasi del popolo italiano mai abituato prima d’ora a cotanta espressione di superiorità. Nel tennis e non solo. Jannik Sinner contro Daniil Medvedev, da Pechino 2023 a oggi e cioè in 13 mesi, è 9-1 considerando anche il Six Kings Slam di Riad. Sul circuito ufficiale è comunque 8-1. Allora è normale guardare Medvedev sempre più falloso, sempre più disarmato. Tanto da non provare vie alternative. Rassegnato. Del resto lo scacchista russo l’aveva detto alla viglia: "Io posso giocare la mia miglior partita, tecnica e tattica, e finire comunque per perdere contro Sinner". Dopo 32 minuti fa festa pure Taylor Fritz che torna in semifinale a Torino (come nel 2022) grazie al primo set annesso da Jannik, che peraltro consegna il primo posto nel girone al nostro. Ma l’americano aveva eseguito il proprio compito, pur con qualche patema più del previsto contro De Minaur. In rimonta e in tre set. La partita non è una partita, non ha una storia, ha un copione ancora più povero degli ultimi incroci tra i due.

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