Quando il gatto non c’è, i topi ballano! Non che Carlos Alcaraz sia proprio un topolino qualunque – 17 titoli a 21 anni (tra cui 4 Slam) – ma dopo il comprensibile forfait da Rotterdam di Jannik Sinner lo spagnolo era diventato il chiaro favorito della vigilia. "Non posso certo dire che mi sia mancato!" ha scherzato Carlitos dopo aver ottenuto il suo primo titolo su cemento indoor, che indubbiamente sarebbe stato molto più difficile da raggiungere se in tabellone ci fosse stato anche il n. 1 del mondo. Sinner però non c’era e Alcaraz è stato il più bravo di tutti ad approfittarne, pur lasciando spesso a desiderare in quanto a continuità di rendimento. I colpi da highlights non sono mai mancati, così come i passaggi a vuoto, specie al primo turno contro Van de Zandschulp e in semifinale contro un Hurkacz a tratti stellare, che avrebbe anche potuto rifilargli un 6-0 nel primo set, ma contro cui non avrebbe mai dovuto perdere il tie-break del secondo.

Le parole di De Minaur
Contro questo De Minaur perdere un set ci può stare, perché l’australiano si sta sempre più avvicinando al top e ha disputato una settimana da grande giocatore. La sensazione, però, è che manchi ancora qualcosina: "Le partite contro Carlos sono tutte le volte delle battaglie: anche questa volta ho avuto le mie occasioni, ma non è bastato – ha detto il nuovo n. 6 del mondo a fine partita –. Spero che la prossima volta sia quella buona, anche se comunque è stata una ottima settimana. Poi oggi sono n. 6, non mi sembra così male!" ha scherzato il 25enne di Sydney (saranno 26 tra una settimana). Le chance effettivamente ci sono state: dopo aver recuperato il break subito in avvio ed essere rientrato sul 4-4, De Minaur ha perso subito la battuta a 15, complici un paio di gravi errori e un passantone in corsa di Alcaraz.