Sinner punta a un 2025 ancora migliore: "Anno fantastico ma non mi basta"

"Bisogna continuare a lavorare per capire come si possa fare meglio". E nel mentre il campione azzurro fa il “record di incassi”
Sinner punta a un 2025 ancora migliore: "Anno fantastico ma non mi basta"© EPA

Un anno d’oro, nel vero senso della parola. Già, perché Jannik Sinner alla matematica sicurezza di chiudere il 2024 sul trono del tennis (dove si è accomodato il 10 giugno) ha appena aggiunto anche il primato nella classifica dei guadagni. Determinante in tal senso l’incoronazione sabato sera nel “Six Kings Slam” di Riad, un trionfo da 5,52 milioni di euro (corrispondenti a 6 milioni di dollari) che, a conti fatti, vale più dei due Slam vinti quest'anno dall'azzurro (Australian Open e US Open). Il tesoro conquistato in Arabia Saudita porta a 16,6 milioni di euro il totale dei premi vinti dal 23enne di Sesto Pusteria, togliendo i 300mila euro della semifinale nel Masters 1000 di Indian Wells come stabilito dalla sentenza sul caso Clostebol. Una cifra che non può più essere superata da Carlos Alcaraz, secondo anche nella graduatoria dei guadagni oltre che nel ranking. Ammonta a 11,6 milioni il prize money raccolto nel 2024 dallo spagnolo, che si è aggiudicato lo stesso numero di Slam (con premi superiori) e questo rappresenta circa il 75% del suo montepremi stagionale avendo centrato meno successi negli altri tornei (due, di cui un 1000), ma impreziosito da esibizioni e altri eventi.

Sinner e la rivalità con Alcaraz

All’appello per i due giovani fenomeni della racchetta restano l’ultimo Masters 1000 (prossima settimana a Parigi-Bercy) e le Atp Finals di Torino (10-17 novembre). Altri due capitoli di un duello all’insegna di amicizia, rispetto e stima reciproca destinato a segnare almeno un decennio. "Spero che questa rivalità duri il più possibile, vediamo cosa accadrà in futuro - ha ammesso l’italiano n. 1 del mondo dopo la sfida a Riad –. Io e Carlos cerchiamo di spingerci al limite uno con l'altro. La finale è stata davvero di alta qualità. Uno di quei match in cui è sottile il confine tra vittoria e sconfitta. Sono i dettagli a fare la differenza, ci sono margini molto piccoli. Sono davvero contento di come ho gestito la situazione. Entrambi abbiamo provato a fare del nostro meglio, e questa era la nostra priorità, offrire spettacolo agli appassionati. Ripetere quanto fatto nel 2024? Difficile dirlo, non posso prevedere il futuro, ma spero di sì. Questa stagione è stata obiettivamente incredibile, così tanti splendidi ricordi legati al campo, ho mostrato tanta solidità per tutto il corso della stagione. Ma bisogna continuare a lavorare incessantemente, continuare a capire come si possa ancora migliorare in vista dei prossimi match contro alcuni avversari... È la cosa più importante. Ruota tutto intorno a questo".

Sinner tra i Paperoni della racchetta

A certificare l’ingresso di Sinner tra i Paperoni della racchetta è stata anche la classifica pubblicata un paio di mesi fa dalla rivista Forbes: Jannik è per la prima volta tra i dieci tennisti più pagati del mondo, figurando al 5° posto con incassi per 26,6 milioni di dollari tra montepremi (11,6) e attività extra-campo (15). In vetta c’è proprio Alcaraz (42,3), a scavalcare Djokovic (37,2), leader 2023. E la straordinaria stagione di Sinner può diventare la più "ricca" nella storia del tennis. Il record appartiene a Djokovic versione 2015, che incassò ben 20,45 milioni di euro. Il 1000 parigino assegna 825.881 euro al vincitore e le Finals di Torino premiano il maestro con 2 milioni di euro, che possono diventare 4,42 se da imbattuto. Insomma con un finale da perfezione l'altoatesino potrebbe chiudere l'annata 2024 con un totale di 21,85 milioni incassati. In ogni caso Jannik con oltre 29 milioni di dollari si avvicina all’ingresso nella top 10 dei giocatori con più premi vinti in carriera.

I tornei

Hanno emesso i loro verdetti i tre tornei Atp 250 in calendario. Lo statunitense Tommy Paul ha fatto centro a Stoccolma superando 6-4 6-3 il bulgaro Grigor Dimitrov e scavalcandolo al 10° posto della Race (-485 punti dall’8°, Rublev). Ad Anversa, regolando 7-5 6-1 il ceco Jiri Lehecka, alza il 12° trofeo in carriera il 36enne spagnolo Roberto Bautista Agut a due anni dall’ultimo trionfo, mentre ad Almaty cala il settebello il russo Karen Khachanov piegando 6-2 5-7 6-3 il canadese Gabriel Diallo. Stop in finale nel challenger di Olbia per Mattia Bellucci (6-4 6-4 dallo spagnolo Landaluce). Nel circuito Wta la russa Daria Kasatkina fa suo il titolo del 500 di Ningbo (6-0 4-6 6-4 nel derby con Mirra Andreeva), mentre ad Osaka prima gioia per l’olandese Suzan Lamens: 6-0 6-4 sull’australiana Kimberly Birrell.

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