ROMA - Domenica perfetta per Jannik Sinner che vince il Masters 1000 di Shangai battendo Nole Djokovic in quello che è stato il 7° trionfo in questo meraviglioso 2024 che lo vedrà chiudere l'anno da numero 1 del mondo. Alla Domenica Sportiva la leggenda Adriano Panatta ha commentato così l'ultima impresa del tennista italiano: "Ha confermato ormai questa annata straordinaria che sta giocando in maniera oltre anche impensabile perché è vero che lui ha fatto molti progressi in questi ultimi mesi, ma devo dire che la continuità e il livello di gioco medio è altissimo, cioè lui anche quando gioca non tanto bene, quando dico non tanto bene vuol dire che gioca sempre benissimo, ma non tanto bene, lui con i giocatori diciamo di numero 6, 7, 8, 10, 12, 15, così non può perdere, quando gioca bene non perde neanche dai primi 4, dai primi due - aggiunge - che poi devo dire che il gap adesso è tra lui Alcaraz con gli altri, cioè anche numero 3, numero 4, Medvedev, piuttosto che gli altri non riescono a giocare con lui, ma sai perché? Perché lui gioca in continuità per 2, 3 ore sempre ad altissimo livello, gli altri giocano come lui, ma giocano un'ora, un'ora e un quarto, massimo un'ora e mezza perché non riescono a tenere il ritmo. Per arrivare praticamente alla vittoria lì a Shanghai, in finale contro Djokovic, il serbo ha giocato bene, ma ha giocato bene un'ora, un'ora esatta dopo il primo 7 che ha perso al tie break, dopo non c'è stata più partita".
"Djokovic? Lascerei stare..."
"Anche Djokovic bisogna che si rassegni a lasciar perdere, perché io credo che un giocatore come lui, che è stato probabilmente anche il più forte di tutti i tempi come risultati, non è un giocatore che si può permettere di uscire dal campo, non dico umiliato, però con una bella batosta a me mi dispiace un po', mi dispiace un po' perché ho grande ammirazione per Djokovic, dicono sempre che io non amavo Djokovic, ma non è vero. Amavo di più Federer, quello era un grande amore. Sinner come lui? La caratteristica di Djokovic era proprio la continuità, cioè giocare a un livello altissimo per tanto tempo, per tante ore e poi aveva anche altri doti logicamente".