Wada, giù le mani da Sinner: parlaci dei 23 dopati cinesi

La protesta contro questo sopruso deve essere martellante, a cominciare dalle nostre massime autorità sportive, ivi compreso il ministro competente

Per avere un'idea di che cosa sia la Wada e di quanto la Wada funzioni come le pare, è istruttivo riaprire il caso dei 23 (ventitré) nuotatori cinesi trovati positivi poco prima dell'Olimpiade di Tokyo, ma assolti dalla summenzionata Wada. L'agenzia prese per buona la tesi di Pechino, seconda la quale gli atleti avevano involontariamente assunto alimenti contaminati. Alcuni fra i positivi si misero poi al collo otto medaglie ai Giochi giapponesi. Secondo il rapporto redatto in 63 pagine dall’arbitro indipendente svizzero Eric Cottier, la Cina non seguì le regole e la Wada non fece nulla, lavandosene le mani. I 23 nuotatori cinesi furono trovati positivi alla sostanza dopante Trimetazidna otto mesi prima di Tokyo. L’Agenzia antidoping cinese indagò, si fa per dire: addirittura non notificò la positività agli atleti e neppure li interrogò , scagionandoli e rinunciando a qualunque ricorso. A Cottier dissero che la sostanza dopante sarebbe stata trasmessa tramite «le cucine» dell'albergo, ma gli investigatori cinesi ne trovarono traccia soltanto alcuni giorni dopo «negli impianti di ventilazione» e «in alcune stoviglie». Curioso: Cottier scoprì come nessuno del personale di servizio assumesse il farmaco per la cura dell’angina pectoris cronica e che lo stesso non si trovasse negli integratori o nelle stanze degli alberghi.

La reazione dell'Usada

Tuttavia, la Wada non richiese nessun chiarimento, non trovò nulla da eccepire con la Chinada per la sua "totale inosservanza" delle regole base dell’antidoping: un vero pasticciaccio in salsa cino-canadese. Pensando a Sinner, ripensando a Sara Errani e ad Alex Schwazer, per citare due olimpionici innocenti, però massacrati dai professionisti dell'antidoping, leggete un po' come reagì l'Usada, l'antidoping americano: "Il ricorso eccessivo della Wada alle mezze verità e alle razionalizzazioni egoistiche per non aver applicato le proprie regole, è profondamente preoccupante e coloro che apprezzano il fair play rimangono completamente insoddisfatti delle risposte fornite dalla Wada, riguardo l'aver nascosto sotto il tappeto 23 test positivi. Per quanto tempo ancora dovremo guardare la Wada ”danzare" attorno alla verità, evitando ogni responsabilità? Biisogna ottenere risposte reali e individuare le responsabilità di eventuali fallimenti e garantire una vera riforma della Wada, per mantenere la promessa che tutti noi abbiamo di garantire la pulizia degli atleti e la correttezza dello sport". Dite voi se un'organizzazione del genere, cioè la Wada, con questo urticante precedente, possa permettersi anche solo di rivolgersi al Tas per chiedere di squalificare Jannik, già riconosciuto ASSOLUTAMENTE INNOCENTE (a lettere maiuscole, così anche a Montreal leggono bene).

Quando la Wada sorvolò sui 23 atleti cinesi

Wada, facci capire: sorvoli su 23 (ventitré) nuotatori cinesi trovati positivi, credendo alla versione ufficiale di Pechino e ricorri al Tas dopo che il Numero 1 al mondo è stato riconosciuto estraneo all'assunzione volontaria di meno di un miliardesimo di grammo di Clostebol? Ma a Montreal credono che siamo tutti scemi? Ma chi li controlla i controllori dell'antidoping che "hanno nascosto sotto il tappeto i 23 test positivi cinesi"? Com'è che ai cinesi si è creduto senza se e senza ma e a Sinner no, con tre perizie internazionali e una sentenza che in agosto l'ha ufficialmente scagionato? La protesta contro questo sopruso deve essere martellante, a cominciare dalle nostre massime autorità sportive, ivi compreso il ministro competente. Jannik, campione assoluto di correttezza e di rispetto delle regole, è un patrimonio inestimabile dello sport italiano. Schierarsi al suo fianco è il minimo che il Palazzo possa e debba fare. Quanto a Kyrgios, risuonano preziose le parole di Bruce Willis: "Ricorda, non tutta la spazzatura si trova per strada. A vote cammina per strada e ti saluta pure".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...