Cobolli scherza dopo la vittoria in Davis: “Sinner? Meno male che se n’è andato..."

Cobolli scherza dopo la vittoria contro Griekspoor: "Prima del match mi ha detto di divertirmi, ma quando era in panchina sentivo la pressione"
Cobolli scherza dopo la vittoria in Davis: “Sinner? Meno male che se n’è andato..."

Matteo Berrettini ha fatto tris nella lunga ma felice spedizione azzurra a Bologna, in uno dei quattro gironi del gruppo mondiale di Davis Cup. Anche ieri l’ex numero 6 del mondo ha vinto soffrendo ma dando il massimo nei momenti salienti della partita, non banale, contro l’olandese Van De Zandschulp, numero 68 Atp ma già numero 22 come best ranking. Al termine grande gioia nelle sue parole: «Non è stato un match facile – ha esordito – come avete potuto vedere ma non mi aspettavo che lo fosse. Lui è in forma e lo ha dimostrato recentemente agli Us Open battendo Carlos Alcaraz. È partito di gran carriera e ha giocato un primo set e una parte iniziale del secondo praticamente perfette. La differenza era però solo quella di un break, quindi mi sono detto di rimanere concentrato e cercare di entrare in una crepa del suo tennis. Prima o poi, lo dicevamo anche con il capitano, sarebbe dovuta arrivare e così è successo. Nel secondo set mi è bastato un break. Nel terzo il match si stava complicando e di break ce ne sono voluti due, il secondo dopo il suo recupero dal 2-5. Sono molto felice e orgoglioso di quanto fatto e di come ho lottato oggi. Così è davvero speciale».

Così Berrettini dopo la vittoria

Come si è rivelato ancora una volta il pubblico bolognese: «L’aria di casa può fare la differenza e l’ha fatta in questi giorni. Sognavo di provare emozioni simili fin da bambino ed è successo». Ma il segreto delle cavalcate vincenti dell’Italia e di Matteo Berrettini all’Unipol Arena è soprattutto un altro: «Consideriamo che abbiamo affrontato queste sfide senza i nostri migliori due giocatori nella classifica Atp. Siamo una squadra lunga e coesa e ognuno cerca di dare il massimo quando scende in campo». Ora il pensiero vola già a Malaga dove gli azzurri dovranno difendere il titolo conquistato nel 2023: «Sì, l’obiettivo è quello, non so se arriverà quest’anno, ci proveremo con tutta la forza che abbiamo in noi stessi e spero di esserci. Abbiamo il giocatore più forte del mondo, la squadra più compatta del mondo e il tifo più caldo del mondo e vi aspettiamo tutti a Malaga».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le parole di Cobolli

Non sono mancati ancora una volta gli incitamenti di Matteo nei confronti del più piccolo di casa, Flavio Cobolli, che è sceso in campo dopo di lui contro Tallon Griekspoor, tennista esperto e molto temibile su questo tipo di superficie. Gran prova del 22enne romano che ha vinto la sua prima partita in Coppa Davis al secondo tentativo. Evidente la sua soddisfazione al termine, con braccia levate al cielo e in ginocchio sul duro dell’Unipol Arena. Poi la gioia condivisa, il sogno che si avvera, un altro in una stagione del vero salto di categoria. Non a caso sarà anche “alternates” in Laver Cup, dimostrazione di stima anche dei grandi dell’ambiente nei suoi confronti: «Non riesco a stare fermo – ha esordito quando gli è stato ricordato che a pochi minuti dal suo match faceva ancora capolino in tribuna a tifare per il compagno - anche se devo riscaldarmi per entrare sul terreno di gioco. Voglio sempre far sentire il mio calore a tutti e considerarmi parte della squadra, oggi mi ci sento. Sono molto contento e fiero di me stesso. Voglio ringraziare tutti perché questa non è solo una mia vittoria ma della squadra e dell’intero staff. Ognuno di loro dà il massimo e ci fa sentire speciali. È stata una settimana che difficilmente dimenticherò. Prima della partita Sinner mi ha ribadito di divertirmi, detto da lui è molto importante per me. Quando era in panchina sentivo la pressione, volevo fargli vedere che sono migliorato... meno male che se n’è andato».

Il percorso di Cobolli

Un percorso, il suo per arrivare in alto, a volte tortuoso: «Non tutti credevano inizialmente in me e in mio padre ma noi abbiamo sempre pensato di poter fare ottime cose e oggi siamo dove meritiamo di essere. Cercheremo di andare ancora oltre». Un giorno comunque da mettere nella bacheca dei ricordi, il 15 settembre: «Questa vittoria mi darà una spinta in più per concludere bene la stagione e pensare a una convocazione anche per le Finals di Davis a Malaga. Un anno già importante e nel quale ho fatto passi da gigante nel ranking e soprattutto nella consapevolezza nei miei mezzi».

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Matteo Berrettini ha fatto tris nella lunga ma felice spedizione azzurra a Bologna, in uno dei quattro gironi del gruppo mondiale di Davis Cup. Anche ieri l’ex numero 6 del mondo ha vinto soffrendo ma dando il massimo nei momenti salienti della partita, non banale, contro l’olandese Van De Zandschulp, numero 68 Atp ma già numero 22 come best ranking. Al termine grande gioia nelle sue parole: «Non è stato un match facile – ha esordito – come avete potuto vedere ma non mi aspettavo che lo fosse. Lui è in forma e lo ha dimostrato recentemente agli Us Open battendo Carlos Alcaraz. È partito di gran carriera e ha giocato un primo set e una parte iniziale del secondo praticamente perfette. La differenza era però solo quella di un break, quindi mi sono detto di rimanere concentrato e cercare di entrare in una crepa del suo tennis. Prima o poi, lo dicevamo anche con il capitano, sarebbe dovuta arrivare e così è successo. Nel secondo set mi è bastato un break. Nel terzo il match si stava complicando e di break ce ne sono voluti due, il secondo dopo il suo recupero dal 2-5. Sono molto felice e orgoglioso di quanto fatto e di come ho lottato oggi. Così è davvero speciale».

Così Berrettini dopo la vittoria

Come si è rivelato ancora una volta il pubblico bolognese: «L’aria di casa può fare la differenza e l’ha fatta in questi giorni. Sognavo di provare emozioni simili fin da bambino ed è successo». Ma il segreto delle cavalcate vincenti dell’Italia e di Matteo Berrettini all’Unipol Arena è soprattutto un altro: «Consideriamo che abbiamo affrontato queste sfide senza i nostri migliori due giocatori nella classifica Atp. Siamo una squadra lunga e coesa e ognuno cerca di dare il massimo quando scende in campo». Ora il pensiero vola già a Malaga dove gli azzurri dovranno difendere il titolo conquistato nel 2023: «Sì, l’obiettivo è quello, non so se arriverà quest’anno, ci proveremo con tutta la forza che abbiamo in noi stessi e spero di esserci. Abbiamo il giocatore più forte del mondo, la squadra più compatta del mondo e il tifo più caldo del mondo e vi aspettiamo tutti a Malaga».

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