L’Italia vola in finale a Malaga! Con l’Olanda per il primo posto nel girone

Gli Azzurri già qualificati per l'ultima fase del torneo sfidano Griekspoor e compagni per aggiudicarsi la leadership del gruppo

La panchina azzurra porta con sé la promozione. Ce la invidiano in tanti. È composta da brasiliani, gente esperta come Melo e Monteiro, e campioni del futuro, come Joao Fonseca, in arte Piccolo Sinner. La scateniamo nel momento giusto, nella giornata che invita a fare i conti con sè stessi, punti ottenuti, vittorie e sconfitte, da segnare con la biro sul foglietto, anche per dare un senso a quanto fatto sinora, o semplicemente per capirci qualcosa di più nella foresta intricata delle classifiche avulse. Speriamo nella panca, dice qualcuno. Chi ha detto che i brasiliani siano inferiori ai belgi? Tocca a loro fare le veci di Berrettini, di Arnaldi o Cobolli, dei doppisti “gobbi” Bolelli e Vavassori. E i “verdeoro” si mettono d’impegno. Vincono. Cancellano il Belgio di capitan Darcis che spensieratamente manda in campo Collignon, il suo allievo, e dimentica che Alex Blockx è tre volte più forte. Evviva!

Volandri ringrazia il Brasile

I punti che servivano per andare a Malaga ce li dà il Brasile, in anticipo di ventiquattro ore, alla vigilia di una sfida con l’Olanda che rendeva ancor più minacciosi i prospetti stilati con la biro. Fonseca concede per sbaglio un set a Collignon, al tie break, ma domina dall’alto di un gioco cui difficilmente il giovane belga potrà aspirare. Poi Monteiro, fin qui due volte battuto, gioca la carta dell’orgoglio contro Bergs, che ha due vittorie nei primi due incontri giocati, e lo infila con un sorpasso sotto il traguardo, alla Nelson Piquet. L’Italia ringrazia gli amici che hanno vestito la casacca azzurra. Si va a Malaga. C’è una Davis da difendere. Quando Paul Haarhuis sorride, le rughe profonde gli disegnano sul volto la mappa dei canali di Amsterdam. Il capitano dell’Olanda, 18 Atp in singolare nel 1995, e numero 1 in doppio, al centro di una coppia da cinque Slam con Jacco Eltingh, è oggi un signore di poche parole, al quale basta una battuta per esprimere il proprio stato d’animo. "I nostri problemi sono cominciati quando Sinner è sceso dall’aereo", disse un anno fa per spiegare il ruzzolone della sua squadra contro l’Italia nei quarti della Davis a Malaga.

Sinner a Bologna

Ieri Sinner è arrivato a Bologna in macchina, ed è probabile che Haarhuis abbia avuto un sussulto, prima di chiedersi se la presenza del numero uno risulterà nefasta per la sua truppa anche nel ruolo di “tifoso non giocatore”. Hai visto mai? All’Olanda ora serve disperatamente una vittoria sull’Italia, altrimenti con la biro in mano, a fare calcoli infiniti, ci finirà lei, anzi, ci finiranno Haarhuis, Griekspoor e Van de Zandschulp. È uno scotto non così terribile da pagare per gli azzurri, visto che sono già promossi. Potranno concedersi alla festa, ai ringraziamenti verso il pubblico, al tributo che lo stadio farà a Sinner. Ma potranno distrarsi fino a un certo punto, perché lo spirito della Coppa obbliga a fare fino in fondo il proprio dovere, e tentare in ogni modo di battere gli olandesi. Noi andremmo a tre vittorie, il resto del girone resterebbe a un solo successo. Che dire? Noi ci abbiamo messo l’impianto… La biro e il foglietto per i dovuti calcoli portatela voi! Non disponendo di Sinner (5-0 su Griekspoor, 2-0 su Van de Zandschulp), Volandri proporrà agli olandesi piatti di portata assai simili a quelli che hanno permesso di imbandire la tavola con il Belgio, un primo di sostanza con gli ingredienti naturali della ricetta Berrettini, l’esperienza e la combattività che gli hanno permesso di aggiudicarsi in volata il lungo duello con Blockx, e il dolce in bianco e nero, della premiata ditta Bolelli e Vavassori, amici di tennis e di tifo juventino.

Arnaldi all'esame Griekspoor

Dubbi sul secondo piatto, l’incontro dei numeri uno. Chi contro Tallon Griekspoor, tennista all’apparenza insipido, ma duro da masticare e ancor più da digerire? Il capitano proverà fino all’ultimo a mandare in campo Matteo Due, Arnaldi, superiore a Cobolli per esperienza, risparmiato l’altro ieri proprio per completare le cure alla caviglia ciancicata nel match contro il Brasile. Altrimenti Volandri dovrà titillare la voglia di riscatto di Cobbo, che credo sia infinita, dopo lo 0-6 subito da Bergs. Berrettini è 2-0 su Van de Zandschulps, ma sono match lontani, entrambi sull’erba, il primo a Wimbledon nell’anno della finale di Matteo (2021, in tre set), l’altro al Queen’s in semifinale nel 2022. Di buono c’è che ogni volta che si sono incontrati, Berrettini ha poi ottenuto risultati di prestigio. Arnaldi e Cobolli invece non hanno mai affrontato Griekspoor. Il doppio infine… Koolhof è un grande doppista ormai ai limiti del pensionamento, Van de Zandschulp se la cava, ma gli fa da secondo. Vavassori e Bolelli, Wave&Bole, metteranno in campo le loro due finali Slam (Australia e Roland Garros) e una posizione di rilievo in classifica, quarti nella Race, Vavassori nono e Bolelli dodicesimo nel ranking tradizionale. Di sicuro i presupposti per cavarcela con le nostre sole forze c’erano tutti, ma la nostra panchina brasiliana ha risolto il problema. La Davis è strana, ma di solito chi ha la panchina lunga vince…

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...