Sinner difeso da Ruud: "Nessuna discriminazione, ho letto i documenti"

Il tennista norvegese si schiera dalla parte dell'azzurro leader del ranking mondiale: "Pochi trovano una spiegazione in soli 15 giorni". Ma la Wada annuncia ricorso...

"All’inizio, prima di comprendere il caso e l’evoluzione degli eventi, ho pensato ci fosse qualcosa di strano. Lui è numero 1 al mondo, doveva esserci della discriminazione. Poi, però, ho compreso il caso e le regole. Leggendo i documenti e capendo come funziona il processo in questo genere di casi, ci si rende conto che non c’è nessuna discriminazione". Dopo tante frecciate, neanche troppo velate, nel mondo del tennis c'è anche chi si schiera dalla parte di Jannik Sinner, al centro di un caso doping prontamente archiviato. È quella del norvegese Casper Ruud che, senza mezzi termini, sottolinea come la versione dell'azzurro leader del ranking mondiale sia stata celere e credibile.

Le parole di Ruud su Sinner e il ricorso della Wada

"Sinner è riuscito a trovare una spiegazione entro 15 giorni dal test positivo. Ha capito piuttosto in fretta da dove veniva. Non sono tanti gli atleti che possono fornire una spiegazione dopo due settimane, ma Jannik ci è riuscito. Il fatto che abbia scoperto velocemente da dove veniva la sostanza e che abbia dato una spiegazione ragionevole depone a suo favore", ha concluso Ruud. Nel frattempo, però, la Wada ha fatto sapere - per mezzo di una nota - che la revisione sulla vicenda doping è ancora in corso: "Nessuna decisione è stata ancora presa in merito. La Wada ha ricevuto il fascicolo del caso la settimana scorsa. In merito alle scadenze relative a un eventuale appello, gli articoli 13.2.3.5 del Codice Mondiale Antidoping sono espliciti".

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