Sinner freddo come un ghiacciolo: ma che dite?

Dentro lo spogliatoio dopo il trionfo agli Us Open di New York. Quel gavettone di Jannik

TORINO - Chi l'ha detto che Jannik Sinner è freddo come un ghiacciolo? Lo svedese Mats Wilander, ex numero 1 del mondo, lo vorrebbe più imprevedibile nelle esternazioni: «Mi piacerebbe fosse più italiano, con il carattere ribollente che ne consegue, che austriaco, con quella freddezza a prova di tutto. Il carisma arriverà con il tempo e con i risultati, al momento il suo carisma consiste nel praticare il miglior tennis del mondo. Questo Us Open è stato meno divertente di quello che ci si poteva immaginare, perché Sinner è stato troppo superiore alla concorrenza». In realtà, il rosso è come il fuoco, dentro e fuori. E sa anche essere scherzoso oltre ogni previsione. Il suo staff lo sa bene. Però, dopo il trionfo agli Us Open di New York, domenica sera, nello spogliatoio si è lanciato in un gavettone a sorpresa. Vittima designata? L’osteopata Andrea Cipolla, trattenuto dall'allenatore Simone Vagnozzi e dall'amico manager Alex Vittur. Jannik con il sorriso a tutto tondo ha compiuto la nuova impresa, centrando il bersaglio. Perfettamente!

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