“Sinner? Più italiano e meno austriaco”: il bizzarro desiderio dell’ex numero 1

Mats Wilander è intervenuto sul trionfo del campione azzurro agli US Open, unendosi al coro di chi riconosce a Jannik alcune peculiarità caratteriali

"Al momento il carisma di Sinner consiste nel praticare il miglior tennis del mondo, il più completo, e di gran lunga". Così Mats Wilander, che all'Equipe ha detto la sua sul trionfo allo Us Open del leader del ranking internazionale. Jannik Sinner si è ancora una volta preso la scena del tennis mondiale, aggiudicandosi il secondo Slam stagionale dopo l'Australian Open, e scrivendo una pagina inedita nella storia dell'Italtennis. Sinner è infatti il primo tennista italiano a salire sul primo gradino del podio del singolare maschile sul campo del Flushing Meadows. A New York, l'azzurro ha così raggiunto Flavia Pennetta, vincitrice dello Us Open nel 2015. Wilander ha giudicato l'ultima edizione del torneo al di sotto delle aspettative, in quanto "Sinner era troppo superiore alla concorrenza". L'ex numero 1 al mondo, ha inoltre giudicato l'impatto mediatico dell'altoatesino, a cui parte dell'opinione pubblica riconosce una singolare gentilezza, che rischia però di passare per "mancanza di carisma".

Wilander: "Preferirei un Sinner più italiano"

"Il carisma arriverà con il tempo ed i risultati" ha aggiunto lo svedese, riconoscendo al campione altoatesino una carenza di "italianità": "Preferirei però un Sinner più italiano, con il carattere ribollente che ne consegue, che austriaco, con quella freddezza a prova di tutto. Ma per questo non possiamo farci nulla. Avrebbe comunque vinto indossando una bandana, piuttosto che con lo sguardo nascosto sotto un cappellino alla Jm Courier. Mi auguro che questo dominio travolgente non duri più di due-tre anni. Non c'é nulla di più noioso che una rivalità senza opposizione di stile, come era quella tra me e Ivan Lendl. Mi pare indispensabile che la rivalità con Carlos Alcaraz si inasprisca. Che lo spagnolo dica a Sinner 'aspetta un po', ci sono anch'io' ", ha concluso Wilander.

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