Sinner, la dinamica della 'assunzione' involontaria di Clostebol
È il 13 febbraio quando Umberto Ferrara, uno dei massaggiatori di Jannik, acquista presso una farmacia di Bologna il "Trofodermin", uno spray per curare le ferite acquistabile senza ricetta che contiene, tra le varie sostanze, anche il clostebol, sostanza ritenuta dopante poi rinvenuta nei campioni prelevati su Sinner. Lo spray è stato portato a Indian Wells, dove Giacomo Naldi, altro fisioterapista di Sinner, l'ha usato per curarsi una ferita alla mano (senza sapere che contenesse clostebol), che si era procurato con un tronchesino per i calli usato trattando un piede di Sinner. Naldi si cura dunque con il Trofodermin per diversi giorni (senza controllare le avvertenze) e nel corso del torneo effettua diversi massaggi a Sinner. Alcuni durati anche più di un'ora, e tutti a mani nude, senza guanti. La contaminazione sarebbe avvenuta perché Sinner, a sua volta, presentava delle ferite aperte (soprattutto sui piedi).
Il parere degli esperti sulla difesa di Sinner
Il tribunale indipendente ha ritenuto credibili, plausibili e veritiere le spiegazioni fornite da Sinner. Ma decisivo è stato anche il parere degli esperti (il professor Jean-François Naud, il dottor Xavier de la Torre, e il professor David Cowan) della commissione medica interpellati dal tribunale indipendente. E tutto ruota attorno alla quantità - infinitesimale - di Clostebol rinvenuta nel corpo di Sinner. Nei due campioni prelevati a Jannik erano stati rilevati metaboliti del clostebol per 86pg/ml e 76pg/ml. Come ha detto Jannik in conferenza, "ci sono sette zeri prima dell'uno
Sinner scagionato: nessuna colpa o negligenza
Il giorno di Ferragosto, un'udienza che si è tenuta presso Sport Resolutions ha chiuso il "caso", con il tribunale indipendente che ha stabilito che da parte di Sinner non ci sia stata alcuna colpa o negligenza. Nonostante ciò, Sinner ha perso punti e montepremi di Indian Wells. Questo perché Sinner è responsabile anche degli errori commessi dal suo team. Jannik, che ha collaborato attivamente durante l'indagine, ha accettato di rinunciare al montepremi guadagnato a Indian Wells (torneo in cui era risultato positivo) e ai punti conquistati in quel torneo (400 in totale dopo la sconfitta in semifinale con Alcaraz). Dal torneo successivo (Miami, vinto), punti ATP e premi conquistati non sono stati intaccati.