Sinner, hai fatto sparire tutti. Dove sono quelli che ti criticavano?

Re d’Italia, d’America e del mondo: US Open non vinto, ma dominato
Sinner, hai fatto sparire tutti. Dove sono quelli che ti criticavano?© EPA

Game, set, Sinner. Jannik non ha vinto lo Us Open, lo ha dominato. Ha perso un set, contro Medvedev, e ha distrutto Taylor Fritz in finale, soffocandone ogni spiraglio di fiducia, facendogli sentire in modo schiacciante la sua superiorità. Se l’Australian Open era stata la vittoria di chi voleva diventare il numero uno, a distanza di nove mesi, nei quali il primo posto del ranking lo ha effettivamente raggiunto, Sinner ha vinto da numero uno, ovvero il più forte, il più solido, il più imbattibile, come si è reso conto Fritz, andando a sbattere contro un muro. Un anno fa, anche se sembra un secolo, c’era chi lo criticava, chi non ci credeva, chi addirittura ne metteva in dubbio l’italianità. Oggi sono spariti tutti. O quasi. Schiacciati, come Fritz, dalla sua superiorità tecnica e morale.

Sinner in cima al mondo

Ma Sinner mette in difficoltà anche chi lo ha sempre apprezzato e nel giro di un solo anno ha finito gli aggettivi e i titoli, ci ha spinti verso l’iperbolico, adesso siamo in quella zona dove c’è poco ossigeno, in cima al mondo, che per lui è la classifica Atp che comanda con un numero record di punti. Perché ci sono due slam e una stagione mostruosa a incoronarlo numero uno fino alla fine del 2024. Jannik, insomma, non è più storia dello sport italiano, perché ce lo sfila la storia dello sport mondiale, lasciandoci l’immenso orgoglio di vedercelo invidiare da tutti, per primi gli americani, che ieri si sono dovuti accontentare di dedicare un’ovazione ad Andre Agassi, uno degli ultimi a vincere l’Us Open e un grande tifoso di Sinner. Quanti di noi, vedendo il mitico Andre, hanno avuto un tuffo al cuore di nostalgia e simpatia. Ha segnato un’epoca del tennis, nella quale noi tifavamo per un americano che aveva fatto innamorare il mondo. Ieri, Agassi ha consegnato il trofeo a Sinner, inchinandosi con un sorriso a un suo erede. Quando è diventato numero 1 gli aveva mandato un video messaggio meraviglioso: «Pensa, se la terra sfidasse un altro pianeta a tennis, tu rappresenteresti la terra». Ecco, Sinner è e resta profondamente italiano, ma da ieri non è più solo nostro, è ufficialmente del mondo, è di chi ama il tennis, di chi ama la perfezione applicata allo sport, di chi ama i campioni umani. E quelle lacrime, per la dedica alla zia malata, ci hanno ancora una volta restituito una persona così generosa di essere quasi smanioso di condividere la sua gioia. Grazie Jannik, grazie davvero.

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