Pagina 2 | Sinner, messaggio da brividi: “C’è vita oltre il tennis, nei momenti difficili…”

"Ci siamo allenati bene anche nei giorni senza partite. Ho capito in questi giorni l’importanza della forza mentale, sono felice di dividere questo momento con la mia famiglia". Così Jannik Sinner al termine della finale di New York contro lo statunitense Taylor Fritz, dove il leader del ranking internazionale si è ancora una volta preso la scena mondiale conquistando il suo primo Us Open e scrivendo inoltre una pagina inedita della storia dell'Italtennis. Al Flushing Meadows, il campione altoatesino si è imposto in 3 set con lo score finale di 6-3, 6-4, 7-5, trascinando così per la prima volta un tennista azzurro sul primo gradino del podio dello Slam newyorkese. Sinner si unisce così a Flavia Pennetta, che allo Us Open trionfò nel 2015.

Sinner: "Arrivato senza aspettative. Poi..."

"So come lavora Taylor. Congratulazioni a lui e al suo team. Questo è un palcoscenico straordinario e so che giocherà tante partite come queste in futuro - ha dichiarato Sinner - . Questo titolo per me vuol dire tanto. L'ultimo periodo non è stato facile, ma il mio team mi ha sostenuto ogni giorno. Amo il tennis e mi sono allenato tanto per questi palcoscenici, ma oltre il campo c’è una vita. Voglio dedicare questo titolo a mia zia che non sta bene non so quanto ancora rimarrà in vita. È bellissimo potere dividere con lei questo momento. Se c'è una cosa che voglio augurare a tutti è la salute, anche se è un augurio che non si può fare sempre".

"Arrivato senza troppe aspettative? Me la sono cavata bene, siamo andati avanti giorni per giorno. Ci siamo allenati bene anche nei giorni senza partite. Ho capito in questi giorni l’importanza della parte mentale, sono felice di dividere momento con la mia famiglia. Ringrazio tutti per la correttezza del pubblico di casa. È stato un onore. Ho conquistato tante vittorie importanti quest’anno, a cominciare dall’Australian Open. Ma il lavoro non si interrompe mai. Posso ancora migliorare. Bisogna essere orgogliosi di ciò che si ha. Continuerò il mio percorso", ha concluso il numero 1 al mondo.

Fritz: "Sinner troppo forte"

Queste invece le dichiarazioni di Taylor Fritz al termine dell'incontro: "Congratulazioni a Jannik e al suo team. È stato troppo forte. Ringrazio tutto il mio staff, è stato un percorso incredibile. Essere un americano allo Us Open è una sensazione bellissima. So che aspettiamo da tanto che un campione americano vinca questo torneo, mi dispiace non esserci riuscito. Ma continuerò a lavorarci e ci riproverò ancora".

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Sinner: "Slam completamente diverso"

Vincere quando sei favorito è differente. Rispetto all'Australian Open, questo è uno Slam completamente diverso: il primo è un sollievo e questo qui, dopo esserci arrivato da una situazione del genere, è stato più di forza mentale, l'ho fatto vedere anche in semifinale contro Jack Draper. La pressione è una cosa bella da avvertire, e io mi sento fortunato ad averla". Lo ha detto Jannik Sinner, intervistato da 'SuperTennis' dopo il trionfo in finale all'US Open su Taylor Fritz. "Dopo aver passato mesi duri e tosti questo trofeo significa tanto - ha sottolineato il n.1 del mondo -. C'è tutta la gente intorno a me che mi conosce come persona e sono contento di come ho reagito. Il mio team che mi conosce meglio dei miei genitori: tutto questo per me vuol dire tanto, d'altronde sappiamo che posso ancora migliorare, come abbiamo visto oggi in finale: nel servizio e in alcune scelte, ma sono dettagli che ti fanno diventare un giocatore migliore. E noi cerchiamo sempre di migliorarci”.

Ma come ha vinto Sinner questa finale? "Secondo me la finale l'ho vinta partendo in modo aggressivo - ha spiegato -, facendogli capire subito che appena mi lasciava una palla corta ero lì. Poi ho cambiato qualcosina dal punto di vista tattico, nel secondo set ho capito che stava alzando un po' l'asticella specialmente nel servizio e anche nel terzo ero sotto 5-4. Ma poi sono ripartito. Ci sono stati dei punti in cui la partita è cambiata, e li ha avuti anche anche lui quando ha avuto la possibilità di andare 4-2 e ha colpito la riga. Ma era una finale, è difficile giocarla e sono contento di averla vinta”.

Ma questa per Jannik è stata una vittoria che va al di là del tennis: "Voglio ringraziare il pubblico per il supporto nei momenti di difficoltà: è facile esserci quando le cose vanno bene. Voglio condividerlo con tutti i tifosi. Sono contento di come sia stato onesto il pubblico nell'Ashe". E lui, Sinner, in questo periodo "ho imparato che fuori dal tennis c'è una vita". "Lavoro davvero tanto per alzare queste coppe e giocare nei campi più grandi al mondo - ha aggiunto - ma fuori c'è un'altra vita, è importante mettersi intorno delle persone che ti conoscono ma che soprattutto ti accettano come sei come persona. Noi sportivi non possiamo cambiare perché altrimenti perdiamo l'equilibrio e questo vale anche nella vita in generale, è importante circondarsi di persone che ti vogliono bene per quello che sei, è questo il mio messaggio, soprattutto nei momenti difficili, di stare con chi ti vuole bene anche se sono due o tre".

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Sinner: "Slam completamente diverso"

Vincere quando sei favorito è differente. Rispetto all'Australian Open, questo è uno Slam completamente diverso: il primo è un sollievo e questo qui, dopo esserci arrivato da una situazione del genere, è stato più di forza mentale, l'ho fatto vedere anche in semifinale contro Jack Draper. La pressione è una cosa bella da avvertire, e io mi sento fortunato ad averla". Lo ha detto Jannik Sinner, intervistato da 'SuperTennis' dopo il trionfo in finale all'US Open su Taylor Fritz. "Dopo aver passato mesi duri e tosti questo trofeo significa tanto - ha sottolineato il n.1 del mondo -. C'è tutta la gente intorno a me che mi conosce come persona e sono contento di come ho reagito. Il mio team che mi conosce meglio dei miei genitori: tutto questo per me vuol dire tanto, d'altronde sappiamo che posso ancora migliorare, come abbiamo visto oggi in finale: nel servizio e in alcune scelte, ma sono dettagli che ti fanno diventare un giocatore migliore. E noi cerchiamo sempre di migliorarci”.

Ma come ha vinto Sinner questa finale? "Secondo me la finale l'ho vinta partendo in modo aggressivo - ha spiegato -, facendogli capire subito che appena mi lasciava una palla corta ero lì. Poi ho cambiato qualcosina dal punto di vista tattico, nel secondo set ho capito che stava alzando un po' l'asticella specialmente nel servizio e anche nel terzo ero sotto 5-4. Ma poi sono ripartito. Ci sono stati dei punti in cui la partita è cambiata, e li ha avuti anche anche lui quando ha avuto la possibilità di andare 4-2 e ha colpito la riga. Ma era una finale, è difficile giocarla e sono contento di averla vinta”.

Ma questa per Jannik è stata una vittoria che va al di là del tennis: "Voglio ringraziare il pubblico per il supporto nei momenti di difficoltà: è facile esserci quando le cose vanno bene. Voglio condividerlo con tutti i tifosi. Sono contento di come sia stato onesto il pubblico nell'Ashe". E lui, Sinner, in questo periodo "ho imparato che fuori dal tennis c'è una vita". "Lavoro davvero tanto per alzare queste coppe e giocare nei campi più grandi al mondo - ha aggiunto - ma fuori c'è un'altra vita, è importante mettersi intorno delle persone che ti conoscono ma che soprattutto ti accettano come sei come persona. Noi sportivi non possiamo cambiare perché altrimenti perdiamo l'equilibrio e questo vale anche nella vita in generale, è importante circondarsi di persone che ti vogliono bene per quello che sei, è questo il mio messaggio, soprattutto nei momenti difficili, di stare con chi ti vuole bene anche se sono due o tre".

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