Draper vomita in campo, poi spiega cosa è successo. Su Sinner: “Difficile da battere"

Il tennista britannico è apparso gravemente affaticato nel corso della semifinale dello Us Open, che ha visto l'azzurro raggiunere l'ultimo atto del torneo per la prima volta in carriera
Draper vomita in campo, poi spiega cosa è successo. Su Sinner: “Difficile da battere"

Non una serata facile per Jack Draper, reduce dal ko contro Jannik Sinner nel match valido per la semifinale dello Us Open. Il britannico si è arreso dopo oltre 3 ore di gioco con lo score finale di 5-7, 6(3)-7(7), 2-6. Nel corso dell'incontro, condizionato da un alto tasso di umidità, il numero 25 Atp è apparso gravemente affaticato a tal punto da essere costretto a chiamare il medical time out in due occasioni. Draper ha poi vomitato in campo, preoccuppando il proprio staff e lo stesso Sinner dall'altra parte della rete. L'azzurro è atteso nella finale contro Taylor Fritz in programma domenica 8 settembre alle ore 20.

Draper: "Stavo sempre peggio"

“È stata una partita molto fisica. Jannik è il numero 1 al mondo, e quando giochi contro i migliori l'intensità è diversa. È stata una grande occasione per me  - ha dichiarato in conferenza stampa - . Di solito sono abbastanza rilassato, oggi invece mi sono sentito più nervoso. Sono una persona molto ansiosa, e a volte soffro di nausea in campo. Prima della partita stavo bene, poi la tensione ha fatto il resto. Dopo avere vomitato non mi sono sentito meglio, anche perché non puoi mangiare niente e quando giochi partite così lunghe hai bisogno di bere e mangiare qualcosa e dare al tuo corpo ciò di cui ha bisogno. Ma quando stai così male non puoi mettere niente nello stomaco, perché altrimenti rischi vomitare. E questa è la sensazione peggiore. È una sensazione orribile, ti senti sempre peggio".

"Non per questo mi ritirerei in una semifinale di uno Slam. L'ultimo set non è stato uno spettacolo, ma io cerco sempre di dare il massimo. Nel secondo invece non mi sono sentito bene ma sono comunque arrivato al tie-break. Ho lottato e sono orgoglioso di me stesso, ma non avrei comunque ottenuto nulla contro uno come Jannik. Lui ha già molta esperienza. Le ragioni per cui è il numero 1 al mondo e non perde quasi mai le partite sono la costanza, l'intensità e la velocità. Non ha punti deboli e migliora soprattutto sul piano mentale. Emotivamente è solido come una roccia. È difficile da battere. Lui, Alcaraz e questi giovani giocatori sono cresciuti nella vittoria e nella sconfitta", ha concluso Draper.

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