Pagina 1 | Sinner: “So chi mi è amico e chi no”. Poi la risposta perentoria a Kyrgios

NEW YORK (STATI UNITI D'AMERICA) - Superato McDonald in rimonta al debutto, Jannik Sinner ha battuto con un perentorio 6-4 6-0 6-2 l'altro americano Michelsen conquistando così il pass per il terzo degli US Open, quarto e ultimo Slam della stagione, dove se la vedrà contro l'australiano O'Connell, vittorioso contro l'altro azzurro Bellucci. Al termine della sfida, il numero uno al mondo si è presentato davanti ai microfoni e ha commentato così la vittoria sullo statunitense: "Avendo giocato due settimane fa contro Michelsen sapevo che cosa aspettarmi. Il livello non è lì dove voglio, ma stiamo cercando di trovare il mio ritmo pian piano. Cercherò di entrare in un ritmo un pochino più alto sfruttando il giorno libero, non mi sento ancora dove vorrei. A prescindere da tutto, comunque, la vittoria era importante e la stagione sta andando molto bene. Non siamo mai soddisfatti, cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno e spero anch’io di sentirmi via via meglio in campo"

Sinner sul suo stato di forma

A proposito del feeling con l'Arthur Ashe ammette: "È diverso, sì, ma non è per questo che ho sbagliato gli smash, in realtà sono 4-5 giorni che faccio fatica con gli smash e anche al servizio non sto servendo benissimo. I colpi in generale non sono lì dove vorrei, ma questo mi fa anche capire che posso vincere partite anche in altri modi: la mentalità è molto importante. Mi focalizzo sulle cose che posso controllare, il resto cercheremo di trovarlo nei prossimi giorni. Ovviamente ancora non sono lì dov’ero a livello di divertimento in sé, però ogni giorno mi sento un po’ meglio, a prescindere dalle vittorie e dalle sconfitte. Anche nello spogliatoio comincio di nuovo un po’ a scherzare con la gente che mi conosce e mi rispetta. Ci sono vari momenti di divertimento nella giornata dove ritrovo un po’ il me stesso che conoscevo e che conosco da quando sono nato. È anche più semplice divertirmi nelle giornate in cui non gioco, nelle quali sono più rilassato".

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Sinner sul caso doping e gli haters

Sull'ultimo difficile periodo e del caso doping rivela: "Tutto questo mi ha aiutato a capire chi è mio amico e chi no, fa tutto parte di un’esperienza di crescita. Non auguro a nessuno questa esperienza, però così realizzi anche che c’è una vita oltre al tennis ed è molto più importante di quello che facciamo noi di solito, cioè colpire palle da tennis e andare in palestra. Alcune persone sono malate. Il tennis ovviamente è importante per me, mi ha fatto vedere chi sono e quanto è importante questo sport, però c’è una vita più importante al di fuori. Io cerco di circondarmi di persone sane, come i miei cari con cui mi sento tutti i giorni o coloro con cui mi sono aperto riguardo questa situazione. Sono persone molto importanti e io credo in questo periodo di essere cresciuto anche come persona". Sui commenti social degli haters replica: "Purtroppo c’è e ci sarà sempre un lato più oscuro dei social e questo è uno di quelli. Ognuno reagisce in maniera diversa: se oggi avessi perso mi sarebbero arrivati determinati messaggi, ma io proprio per questo cerco di stare sui social il meno possibile. Noi cerchiamo sempre di fare del nostro meglio: a volte vinciamo, altre perdiamo. Per me già solo provare a dare il massimo è una vittoria, indipendentemente dal risultato. Ci sarà sempre chi parlerà male di te, ma è anche per questo motivo che c’è la famiglia e ci sono le persone care".

Sinner sullo staff e le parole di Kyrgios

A chi gli chiede se sta pensando a nuove figure per il suo staff risponde: "Stiamo cercando di capire chi potrebbe rappresentare l’opzione migliore. Non è facile trovare un preparatore atletico e un fisioterapista adesso, nel bel mezzo della stagione. Stiamo cercando di trovare le migliori persone possibili, spero di avere qualcosa in più dopo lo US Open".  L'altoatesino, infine, glissa sulle uscite di Nick Kyrgios, in questi giorni impegnato a intervistare i giocatori a Flushing Meadows: "Non voglio rispondere a ciò che ha detto lui. Ognuno è libero di dire ciò che vuole, se dovesse intervistarmi vedremo. Sicuramente sarà un po’ diverso, ma non so bene che cosa dire. Sono abbastanza rilassato, sono uno che tende a dimenticarsi le cose piuttosto in fretta“.

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NEW YORK (STATI UNITI D'AMERICA) - Superato McDonald in rimonta al debutto, Jannik Sinner ha battuto con un perentorio 6-4 6-0 6-2 l'altro americano Michelsen conquistando così il pass per il terzo degli US Open, quarto e ultimo Slam della stagione, dove se la vedrà contro l'australiano O'Connell, vittorioso contro l'altro azzurro Bellucci. Al termine della sfida, il numero uno al mondo si è presentato davanti ai microfoni e ha commentato così la vittoria sullo statunitense: "Avendo giocato due settimane fa contro Michelsen sapevo che cosa aspettarmi. Il livello non è lì dove voglio, ma stiamo cercando di trovare il mio ritmo pian piano. Cercherò di entrare in un ritmo un pochino più alto sfruttando il giorno libero, non mi sento ancora dove vorrei. A prescindere da tutto, comunque, la vittoria era importante e la stagione sta andando molto bene. Non siamo mai soddisfatti, cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno e spero anch’io di sentirmi via via meglio in campo"

Sinner sul suo stato di forma

A proposito del feeling con l'Arthur Ashe ammette: "È diverso, sì, ma non è per questo che ho sbagliato gli smash, in realtà sono 4-5 giorni che faccio fatica con gli smash e anche al servizio non sto servendo benissimo. I colpi in generale non sono lì dove vorrei, ma questo mi fa anche capire che posso vincere partite anche in altri modi: la mentalità è molto importante. Mi focalizzo sulle cose che posso controllare, il resto cercheremo di trovarlo nei prossimi giorni. Ovviamente ancora non sono lì dov’ero a livello di divertimento in sé, però ogni giorno mi sento un po’ meglio, a prescindere dalle vittorie e dalle sconfitte. Anche nello spogliatoio comincio di nuovo un po’ a scherzare con la gente che mi conosce e mi rispetta. Ci sono vari momenti di divertimento nella giornata dove ritrovo un po’ il me stesso che conoscevo e che conosco da quando sono nato. È anche più semplice divertirmi nelle giornate in cui non gioco, nelle quali sono più rilassato".

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