Sinner e il caso doping: tutta la verità di Cahill e le reazioni della stampa estera

Il supercoach del tennista azzurro ha rilasciato una lunga intervista a Espn: tutto quello che ha raccontato

Una clamorosa bufera ha coinvolto Jannik Sinner. Nella giornata di ieri, attravero un comunicato, l'International Tennis Integrity Agency (Itia), ha comunicato che nel mese di marzo il tennista azzurro era risultato positivo a tracce di un metabolita della sostanza Clostebol (meno di un miliardesimo di grammo), specificando che "Dopo un'indagine approfondita hanno scoperto che la contaminazione involontaria  è avvenuta tramite il trattamento ricevuto dal suo fisioterapista. A raccontare tutta la verità è stato Cahill, il supercoach di Jannik che ha rilasciato una lunghissima intervista a Espn.

Le parole di Cahill

"A marzo a Indian Wells, il fisioterapista di Sinner, Giacomo Naldi si è ferito al mignolo della mano e ha messo un cerotto. Poi Naldi ha incontrato Ferrara, il preparatore atletico di Sinner, che gli ha dato ( a Naldi), uno spray per curare la ferita. Naldi lo ha usato per tutta la settimana ma noi non ne eravamo a conoscenza. Attraverso itrattamenti ha contaminato Jannik. Questa è la verità che tutti devono sapere. Sinner non farebbe mai una cosa del genere intenzionalmente. Jannik era in una situazione sfortunata. La verità è venuta fuori, nessuna colpa, nessuna negligenza, e spero che possa lasciarsi tutto questo alle spalle e migliorare" Cahill ha proseguito il racconto spiegando nel dettaglio: "C'è stato un incontro urgente con Sport Resolution di tutto il team, è stata raccontata la storia nei dettagli, quel che è accaduto, e come Jannik non ha avuto colpe in questo. Sport Resolution ha accettato su tutta la linea quel che è stato raccontato, che Jannik non aveva colpe e quindi gli è stato consentito di giocare"

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Perché Sinner ha potuto giocare

Il motivo per cui ha potuto giocare subito dopo la breve squalifica provvisoria è perché si trovava nello stesso luogo in cui è avvenuto l'incidente e sono stati in grado di spiegare cosa è successo con lo spray. Avreste visto un grande cambiamento nella sua fisicità e nell'entusiasmo di essere in campo, lo ha logorato fisicamente e mentalmente, ha avuto la tonsillite e ha perso le Olimpiadi. Non stiamo cercando di alimentare tristezza. Siamo solo grati che non ci sia nessuna squalifica. La cosa non è uscita perché tutti noi credevamo nell'innocenza di Jannik e perché è quel che Sport Resolutions (il tribunale indipendente, ndr) ha applicato al caso. Sinner ha potuto continuare a competere e l'ITIA ha portato avanti la sua due diligence".

Cahill: "La verità è venuta fuori"

"È stato un periodo difficile per lui, ma anche per tutti. Se lo guardi come uno qualsiasi non hai notato grandi differenze negli ultimi mesi perché alla fine è andato piuttosto bene. Ma se sei un fan di Jannik e lo conosci bene, hai certamente notato dei cambiamenti nel suo body Language, come si muove in campo, la sua gioia quando è in campo... Ha sofferto mentalmente e anche fisicamente, si è indebolito e ha sofferto due volte di tonsillite. Voglio sottolineare che bravo ragazzo sia, quanto sia professionale, è il più grande professionista con il quale io abbia mai lavorato anche in rapporto alla sua giovane età. È in una situazione terribilmente sfortunata perché non ha mai fatto niente di male in modo intenzionale. Per fortuna la verità è venuta fuori, è dura ma ora la speranza è che possa lasciarsi tutto alle spalle e migliorare ancora".

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Sinner innocente, le reazioni della stampa estera

"Positivo al controllo a marzo, innocente cinque mesi dopo: il caso Sinner viene alla luce e suscita interrogativi". Così sul caso del tennista italiano numero uno del mondo L'Equipe, che apre il sito internet con il titolo "Affaire Sinner: una rivelazione tardiva e numerose domande". Il quotidiano francese prosegue così: "L'Itia, incaricata dell'antidoping nel tennis ha annunciato martedì che l'italiano Jannik Sinner, numero 1 mondiale e recente vincitore del Masters 1000 di Cincinnati, era risultato positivo per due volte a marzo a uno steroide anabolizzante, prima di essere dichiarato innocente da un tribunale indipendente, Sports Resolution, secondo il quale non aveva alcuna colpa e non aveva commesso alcuna negligenza".

L'Equipe parla di "un segreto ben custodito" mentre The Athletic, realizzato sul web della redazione sportiva del New York Times, titola "Jannik Sinner riceve una sanzione antidoping dopo dei test positivi al clostebol, una sostanza proibita. Un tribunale a seguito di un'indagine antidoping non ha riscontrato 'colpa o negligenza' da parte dell'italiano". Anche Marca si esprime sul caso riportando: "Fatture, uno spray e accuse di un trattamento di favore. La verità è venuta alla luce - Sinner è risultato positivo, ma non sarà squalificato". Nell'altro titolo di spalla si legge: "Il tennis esplode dopo la doppia positività di Sinner. Bingo!" mentre all'interno prosegue: "Molti tennisti dubitano dell'equanimità del tribunale nel valutare la sanzione".

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Una clamorosa bufera ha coinvolto Jannik Sinner. Nella giornata di ieri, attravero un comunicato, l'International Tennis Integrity Agency (Itia), ha comunicato che nel mese di marzo il tennista azzurro era risultato positivo a tracce di un metabolita della sostanza Clostebol (meno di un miliardesimo di grammo), specificando che "Dopo un'indagine approfondita hanno scoperto che la contaminazione involontaria  è avvenuta tramite il trattamento ricevuto dal suo fisioterapista. A raccontare tutta la verità è stato Cahill, il supercoach di Jannik che ha rilasciato una lunghissima intervista a Espn.

Le parole di Cahill

"A marzo a Indian Wells, il fisioterapista di Sinner, Giacomo Naldi si è ferito al mignolo della mano e ha messo un cerotto. Poi Naldi ha incontrato Ferrara, il preparatore atletico di Sinner, che gli ha dato ( a Naldi), uno spray per curare la ferita. Naldi lo ha usato per tutta la settimana ma noi non ne eravamo a conoscenza. Attraverso itrattamenti ha contaminato Jannik. Questa è la verità che tutti devono sapere. Sinner non farebbe mai una cosa del genere intenzionalmente. Jannik era in una situazione sfortunata. La verità è venuta fuori, nessuna colpa, nessuna negligenza, e spero che possa lasciarsi tutto questo alle spalle e migliorare" Cahill ha proseguito il racconto spiegando nel dettaglio: "C'è stato un incontro urgente con Sport Resolution di tutto il team, è stata raccontata la storia nei dettagli, quel che è accaduto, e come Jannik non ha avuto colpe in questo. Sport Resolution ha accettato su tutta la linea quel che è stato raccontato, che Jannik non aveva colpe e quindi gli è stato consentito di giocare"

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