Olimpiadi 2024, il sorriso di Paolini per scordare Sinner

Jasmine è  la nostra carta migliore dopo il forfeit di Jannik. L’azzurra non studia neppure il tabellone, vive alla giornata e questa  è la sua forza

Il sorriso che conquista, anche nel mezzo della partita. Ma c’è un altro motivo, un altro segreto nel successo di Jasmine Paolini. Il principio del “qui e ora”. Così che se le chiedi un commento sul tabellone sorteggiato lei risponde: "Io non lo guardo mai, ho solo buttato l’occhio sul primo turno". E non crediate sia scaramanzia, non c’è nessun amuleto da toccare. È proprio un modo di pensare. Vivere l’attimo fuggente, estensione del Carpe Diem. Tanto che al terzo tentativo di estiparle una risposte, lei mostra il sorriso e stavolta i denti un po’ li digrigna: "Non mi lamento mai, ma se continuate... Inutile guardare troppo in là, è bene concentrarsi sul turno da giocare". Jasmine, Sarita Errani e in mezzo la capitana, qui dt Tathiana Garbin, al tavolo nella pancia del Roland Garros. Che resta una meraviglia e non lascia quel senso di profanazione del tempio provato varcando Wimbledon nel 2012 e leggendo marchi laddove nemmeno si sognavano di permetterli.

Il segreto di Paolini

I Cinque Cerchi anche qui tappezzano i muri e ci saranno pubblicità, ma non urtano. E stanno bene le nostre ragazze, diventate il giorno prima le principali speranze di medaglia con la racchetta. In doppio, dove sono n. 3 e hanno pescato le neozelandesi Routliffe-Sun. Così come Jasmine numero 5 in singolare al debutto contro la rumena Bogdan per incrociare poi la vincente tra Linette e Mira Andreeva: "In effetti è strano ritrovarsi qui dopo nemmeno 2 mesi, è sempre un gran posto dove giocare a tennis". E Sarita ricorda che le condizioni sono diverse, le palline anche: "Ma è sempre un’emozione". Senza pressione aggiuntiva per l’assenza di Sinner: "No perché alla fine ognuno pensa a fare il meglio per conto suo, si è concentrati su su stessi. Dispiace per Jannik, ma dobbiamo fare le nostre medesime cose" Paolini reduce da due finali Slam e ora qui: "Un evento che si svolge ogni 4 anni, difficile dare meno peso rispetto a un grande torneo".

Ma non svela il segreto del suo successo perché, "non lo conosco, è un insieme di cose, ho cominciato a giocare meglio verso la fine della scorsa stagione e ho preso fiducia". Sono fuori dal Villaggio i tennisti, troppo lontano. Ma il fascino dei Giochi lo avvertono. E Sarita vorrebbe conoscere "LeBron James, perché amo il basket e LeBron è unico". Mentre Paolini sfoggia un sorriso dirompente e confessa: "Il mio obiettivo è fare un selfie con Rafa. Ho la foto con Federer, l’ho fatta con Djokovic a Tokyo. Se riuscirò lo vedrete su Instagram, il mio obiettivo è chiederlo anche se mi vergogno un po’".

Il forfeit di Sinner e la scelta Vavassori

Qui e ora per l’Italia maschile è invece un continuo riferimento all’uomo che non c’è, Jannik Sinner. Filippo Volandri, capo delegazione olimpico scrive: "Quello che è stato comunicato è successo. Jannik si è allenato una settimana su terra, avevamo programmato l’avvicinamento in modo corretto dai primi tre giorni di allenamento qui, anche con avversari tosti. Poi Jannik è stato male, Mi ha chiamato Simone (Vagnozzi, ndr) alle 7 di mattina comunicandomi della febbre, spostando di un giorno, poi un altro e alla fine la decisione. Quello che Jannik ha avuto prima di Roma lo sapete: antibiotici di ogni genere e il tempo che c’è voluto per recuperare. Qui a quanto ne so siamo alla stessa cosa".

Volandri ha parlato solo con Vagnozzi. Poi la scelta, da regolamento è caduta su Vavassori: "Che mi ha detto “sto benissimo” ed è pronto i tre tornei". Senza numero uno cambiano gli scenari: "Ma noi abbiamo ancora l’obiettivo di portare a casa una nedaglia anche se non siamo più n. 1 in singolare, e 1 e 2 in doppio" Al suo fianco c’è Matteo Arnaldi, appena arrivato da Umago dove ha perso al primo turno. "Sono andato perché ho bisogno di partite, nell’ultimo periodo non ho la costanza. Però fisicamente sto bene e mi manca solo la vittoria". Matteo è al debutto olimpico e ritrova Fils come a Parigi due mesi fa: "L’ho battuto 4 volte, lo conosco. Lui sta giocando molto bene, ha appena vinto un torneo. Io però mi sto allenando bene. Solo non sto giocando bene".

Lui che seguiva i Giochi da bambino: "Ma sopratutto atletica e nuoto, Bolt e Phelps. Nuotavo anche, senza sognare i Giochi. E nel tennis l’ho sognato solo utimamemente". Ma non sente la pressione per l’assenza di Jannik. E lui il tabellone lo guarda: "Anche se a volte poi lo dimentico. Però stavolta so bene che al terzo turno ci saranno Djokovic o Nadal. E io preferirrei Nadal tutta la vita. Perché siamo al Roland Garros, perché è Rafa". L’Italia vuole fare a meno di Sinner. E può. L’Italtennis lo dimostra da qualche anno e negli ultimi mesi in modo incredibile. Dunque si punta in grande, anche nel torneo degli addii di Angelique Kerber. Di Andy Murray, che giocherà solo il doppio. E dell’ultimo Nadal, forse contro Djokovic.

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