Zverev-Fils, caos e rissa sfiorata: il giudice di sedia deve separarli!

Il francese litiga con il pubblico di Amburgo, Sascha se la prende: sul finire di partita succede di tutto. Nadal, festa rinviata a Bastad

È mancato il lieto fine, quello che differenzia la realtà dalle fiabe. Rafa Nadal in evidente debito di energie, dopo le oltre 6 ore in campo nelle due partite precedenti per tornare in finale a più di due anni di distanza dal trionfo al Roland Garros 2022, non è riuscito a mettere le mani sul 93° trofeo in carriera a Bastad. Ma è comunque uscito tra gli applausi del pubblico. A negargli l’ennesima impresa è stato il portoghese Nuno Borges (6-3 6-2 il punteggio), capace di fare centro alla sua prima finale nel circuito maggiore e salire al n.42 mondiale (era 51), suo nuovo best ranking. Troppo impreciso il 22 volte campione Slam nella sua 131ª finale. In particolare nei propri turni di servizio e specialmente a inizio match, quando ha subito tre break lasciando al 27enne di Maia il parziale. A differenza dei quarti e delle semifinali, il 38enne maiorchino non ha trovato la forza di reagire. Pure nel secondo set ha perso la battuta nel quinto e nel settimo gioco. «Non so che dire, era da tanto che sognavo questo momento - ha ammesso il lusitano, 9° giocatore a festeggiare il primo titolo nel 2024 -. E' incredibile, nel tennis le cose non succedono quando te le aspetteresti. So che tutti avrebbero voluto vincesse Rafa, anche una parte di me se lo augurava, ma qualcosa di ancora più grande mi ha spinto attraverso tutte le emozioni, gli alti e bassi del match. La cosa importante non era giocare il mio tennis migliore, ma affrontare come volevo i momenti importanti e non avrei potuto giocare meglio. Sono davvero molto felice e orgoglioso, non dimenticherò mai questo giorno. Chiaramente non è stato il miglior match per Rafa, ma vederlo ancora in campo a lottare è un motivo di ispirazione». Grande sportività, come sempre, da parte del mancino di Manacor, che ora si concentrerà sulle Olimpiadi di Parigi, in programma da sabato sui campi del Roland Garros dove ha trionfato ben 14 volte: «Congratulazioni a Nuno, ha giocato una grande settimana e ha meritato il trofeo. Ho disputato tante partite, alcune molto lunghe, e ho fatto ciò che ho potuto. Ringrazio lo staff e tutto il mio team, la mia famiglia che mi sta sempre vicina. È stato un privilegio giocare qui per voi, non so se riuscirò a tornare l’anno prossimo, forse no, ma grazie mille a tutti». La testa è già a Parigi, insomma.

Caos Ad Amburgo

Tutt’altro clima ad Amburgo, dove Arthur Fils ha conquistato il suo primo 500 piegando 6-3 3-6 7-1 (1) il padrone di casa Sascha Zverev. Nervi tesissimi in particolare sul finire di partita: sul 5-5 al 3° il Next Gen francese ha deciso di affrontare una palla break servendo dal basso, ma mettendo out, con conseguenti mormorii e commenti dal pubblico di casa (anche qualche “buu”). Dopo aver ottenuto il punto con la seconda Fils si è portato la mano all’orecchio in polemica col pubblico, per poi vincere il game.  Al cambio campo il tedesco gli ha intimato di non infuocare gli animi e per tutta risposta il 20enne di Bondoufle gli si è avvicinato con fare poco amichevole a cercare quasi il contatto fisico, costringendo il giudice di sedia a scendere dal seggiolone per placare gli animi. Fredda stretta di mano a fine partita. Poi Zverev alla premiazione cambia attegggiamento. Fils ha comunque mostrato comunque carattere e a 20 anni entra in top ten alla vigilia dei Giochi parigini.

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