Pagina 2 | Alcaraz: “Non sono un campione”. Poi l'incredibile elogio a Sinner

"Cosa mi passava per la testa dopo aver vinto l'ultimo punto della finale contro Djokovic? Soprattutto sollievo per aver vinto la partita. Alla fine, vincerlo al tie break mi ha sollevato. Allo stesso modo, ho provato soddisfazione per tutto ciò che ho dedicato alla cura del mio corpo, per tutte le piccole cose che ho portato con me e per tutto il lavoro che abbiamo svolto in queste quattro settimane qui. Djokovic mi ha detto: 'Titano, te lo meriti'". Lo ha dichiarato Carlos Alcaraz in un'intervista rilasciata ai microfoni di Marca. Il tennista spagnolo, che ha vinto Wimbledon battendo Djokovic in finale, ha rivelato: "Con Nole ci siamo scritti online. Quando l'ho visto quest'anno a Wimbledon per la prima volta, e aveva un problema al ginocchio, abbiamo scherzato e gli ho detto che era un super umano, un titano. Da allora ogni volta che ci vedevamo qui mi chiamava titano e online mi diceva: 'Titano, complimenti, te lo meriti'. Non ricordo molto altro".

Le parole di Alcaraz 

Poi, sulle Olimpiadi: "Due medaglie d'oro tra singolo e doppio sono un obiettivo realistico? Penso di sì. Sia nel singolo che nel doppio lo vedo fattibile. Sappiamo tutti che Nadal è capace di vincere in singolo e doppio. Spero di vincere l'oro in entrambe le discipline. Se vinco l'oro ai Giochi di Parigi, mi tatuerò la data e gli anelli olimpici". "Messaggi che hanno attirato la mia attenzione per il trionfo a Wimbledon? I complimenti che mi sono arrivati sono simili e molto particolari. Di atleti e personaggi famosi. Will Smith mi ha fatto ancora i complimenti, Neymar che è sempre lì a seguirmi e lo ringrazio tantissimo. Rafa, Pau Gasol, Ilia Topuria, Fernando Alonso... Sì, sono rimasto sorpreso dalle congratulazioni di Lewis Hamilton perché non mi aveva mai scritto prima né abbiamo avuto alcuna interazione. Sicuramente ce ne sono altri che mi sfuggono, ma li colleziono tutti con grande entusiasmo" ha aggiunto Alcaraz.

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Alcaraz e i grandi del tennis

Lo spagnolo ha poi dichiarato: "Iniziata l’era di Alcaraz? Non lo so, non lo so. Non ritengo che ci sia un cambio d’epoca, un cambio della guardia. Sappiamo tutti quanto sia un buon giocatore e quanto sia ambizioso Djokovic. Sono sicuro che dopo questa sconfitta si allenerà ancora più duramente e sarà un giocatore migliore. Lo abbiamo già visto l'anno scorso che, dopo aver perso qui, ha vinto Cincinnati e gli US Open. Sappiamo tutti di cosa è capace Novak e ora stanno arrivando le Olimpiadi e vedremo. Quello che possiamo dire è che ci alleneremo duramente affinché questo tipo di situazioni si ripetano e che Djokovic non ci batta ancora. Sinceramente non vedo un cambio della guardia. Io un campione? Ho avuto tanti successi, tanti trionfi, ma alla fine considero campioni le leggende che hanno tanti titoli e tanti Slam, siano essi 14, 15, 9, 10. Finché non mi avvicino a loro. Non mi considererò un campione finché non avrò la doppia cifra nel “Grande Slam”. Dai 10 successi Slam in poi comincerò a pensare che sono sempre più vicino a sedermi allo stesso tavolo con loro". 

Alcaraz: "Non so cosa mi riserverà il futuro"

Infine, Alcaraz ha concluso: "Non so cosa mi riserverà il futuro. Alla fine il futuro è incerto e tutto può succedere in pochi anni, i colpi di scena possono essere tanti, sia da una parte che dall’altra. Non possiamo dare nulla per scontato. Quello che posso dire è che combatteremo. Sappiamo di essere sulla strada giusta, di fare le cose bene. Se continuiamo con questa ambizione, questa voglia di allenarci e lottare ogni giorno, penso di poter fare grandi cose, quindi percorreremo questa strada e vedremo cosa ci riserva il futuro".

Alcaraz, l’elogio a Sinner

Sinner è il più costante – ha poi aggiunto a Onda Regional de Murcia -. Ha vinto uno Slam e diversi Masters 1000, ad esclusione di Wimbledon arriva come minimo sempre in semifinale. Penso che meriti di essere lì. Vedremo a fine se sarò più in alto. Ora avrò qualche giorno di riposo a Murcia, penso di meritare una pausa per ricaricare le batterie, ma tra 2-3 giorni dovrò tornare sulla terra per preparare Parigi. Sono molto emozionato all’idea, spero di vincere un oro in singolo e in doppio”.

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Alcaraz e i grandi del tennis

Lo spagnolo ha poi dichiarato: "Iniziata l’era di Alcaraz? Non lo so, non lo so. Non ritengo che ci sia un cambio d’epoca, un cambio della guardia. Sappiamo tutti quanto sia un buon giocatore e quanto sia ambizioso Djokovic. Sono sicuro che dopo questa sconfitta si allenerà ancora più duramente e sarà un giocatore migliore. Lo abbiamo già visto l'anno scorso che, dopo aver perso qui, ha vinto Cincinnati e gli US Open. Sappiamo tutti di cosa è capace Novak e ora stanno arrivando le Olimpiadi e vedremo. Quello che possiamo dire è che ci alleneremo duramente affinché questo tipo di situazioni si ripetano e che Djokovic non ci batta ancora. Sinceramente non vedo un cambio della guardia. Io un campione? Ho avuto tanti successi, tanti trionfi, ma alla fine considero campioni le leggende che hanno tanti titoli e tanti Slam, siano essi 14, 15, 9, 10. Finché non mi avvicino a loro. Non mi considererò un campione finché non avrò la doppia cifra nel “Grande Slam”. Dai 10 successi Slam in poi comincerò a pensare che sono sempre più vicino a sedermi allo stesso tavolo con loro". 

Alcaraz: "Non so cosa mi riserverà il futuro"

Infine, Alcaraz ha concluso: "Non so cosa mi riserverà il futuro. Alla fine il futuro è incerto e tutto può succedere in pochi anni, i colpi di scena possono essere tanti, sia da una parte che dall’altra. Non possiamo dare nulla per scontato. Quello che posso dire è che combatteremo. Sappiamo di essere sulla strada giusta, di fare le cose bene. Se continuiamo con questa ambizione, questa voglia di allenarci e lottare ogni giorno, penso di poter fare grandi cose, quindi percorreremo questa strada e vedremo cosa ci riserva il futuro".

Alcaraz, l’elogio a Sinner

Sinner è il più costante – ha poi aggiunto a Onda Regional de Murcia -. Ha vinto uno Slam e diversi Masters 1000, ad esclusione di Wimbledon arriva come minimo sempre in semifinale. Penso che meriti di essere lì. Vedremo a fine se sarò più in alto. Ora avrò qualche giorno di riposo a Murcia, penso di meritare una pausa per ricaricare le batterie, ma tra 2-3 giorni dovrò tornare sulla terra per preparare Parigi. Sono molto emozionato all’idea, spero di vincere un oro in singolo e in doppio”.

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