Sinner e l'onda azzurra del boom Italtennis

In due anni e mezzo un'ascesa senza precedenti, trascinata dal Fenomeno Jannik
Sinner e l'onda azzurra del boom Italtennis© AFP

Impressionante. Non esiste un aggettivo più efficace per descrivere il boom dell'Italtennis negli ultimi due anni e mezzo, sublimato dall'irresistibile ascesa di Jannik Sinner, N.1 al mondo e subito vincitore del suo primo torneo sull'erba ad Halle, dove Bolelli e Vavassori hanno firmato il titolo del doppio, mentre Musetti è arrivato sino alla finale del Queen's, sconfitto da Paul. Trascinata dal Fenomeno Sinner, l'Italia conosce un entusiasmante Età dell'Oro che si riflette nello sviluppo esponenziale del movimento dei praticanti. Basti ripercorrere a ritroso il cammino coperto dal 2022 (2 vittorie di Berrettini (Queen's 500 e Stoccarda 250) al primo semestre di quest'anno per avere una  plastica idea di ciò che è accaduto nel periodo gennaio-giugno: 6 vittorie (Sinner, Australian Open, Grande Slam; Sinner, Miami 1000; Sinner, Rotterdam 500; Sinner, Halle 500; Berrettini (Marrakech 250); Darderi (Cordoba 250);  2 finali (Musetti, Queen's 500; Berrettini, Stoccarda 250); 7 semifinali (Sinner 3, Darderi 2, Cobolli, 1 Musetti 1); 10 quarti di finale (Sinner 1; Arnaldi 2; Cobolli 2; Darderi 1; Fognini 1; Musetti 1; Sonego 1; Vavassori 1); 91 vittorie in singolare nell'Atp Tour (2 Grand Slam, 5 Master 1000, 11 Atp 500, 73 Atp 250).

Attualmente, nella Top 100 della classifica Atp figurano 9 italiani

  • Sinner N.1
  • Musetti N.25
  • Arnaldi N.34
  • Darderi N.36
  • Cobolli N.48
  • Sonego N.55
  • Berrettini N.59
  • Nardi N.72
  • Fognini N.92 

Oltre ad allungare il vantaggio sugli immediati inseguitori nella graduatoria mondiale, Jannik è in testa nella Race to Turin, così come la coppia Bolelli-Vavassori. Grazie al successo di Halle, l'azzurro è diventato il diciassettesimo giocatore in attività con almeno un titolo conquistato su tutte le tre superfici e l'ottavo giocatore capace di vincere il primo torneo giocato da Numero 1 del mondo. Prima di lui, ci erano riusciti soltanto Connors, Borg, Wilander, Edberg, Sampras, Djokovic e Murray. Eccellente compagnia.

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