Pagina 2 | Sinner, la ricetta per il trionfo: "Così vinco prima di entrare in campo”

«Ho chiesto scherzando a Jannik se ha intenzione di perdere un match quest’anno, ma non ne sono così sicuro…». La battuta di Alex De Minaur, durante la premiazione, la dice lunga sulla considerazione di cui gode nel tour il campione degli Australian Open. Che con il trionfo a Rotterdam ha inanellato la 15ª vittoria di fila (12 nel 2024 più le tre che hanno portato alla storica conquista della Coppa Davis alla fine della scorsa stagione). «Vuol dire tanto essere riuscito a vincere dopo la fi nale di 12 mesi fa, significa che ho imparato dagli errori - ha sottolineato l’azzurro -. E ciò mi consente di conquistare un trofeo importante per la mia carriera, in un torneo in cui mi hanno sempre aiutato, fin dalla wild card concessami quando avevo 18 anni. È stata una finale difficile, però ho provato a rimanere lì, soprattutto mentalmente. Faticavo in ogni turno di battuta, non riuscendo a servire bene, ma non sempre posso fare tutto in modo perfetto. Insomma, posso essere contento di come è andata».

Meriti che vanno condivisi, come sempre, con il team. «Abbiamo fatto un bellissimo lavoro, sono orgoglioso di come sono riuscito a giocare in questo torneo – aggiunge il 22enne di Sesto Pusteria, da oggi n.3 del mondo -. Abbiamo avuto momenti difficili ma cercheremo sempre di migliorare ed è la cosa più importante, che porta positività. Del resto, all’80%- 90% le partite si vincono prima di giocarle, con l’allenamento costante. Abbiamo continuità nel lavoro, facendo tutto quel che serve in palestra e per un buon recupero in modo molto professionale, e questo paga e mi migliora».

Un consolidamento tecnico che si ripercuote sulla fiducia in campo. «Mi dà maggiore consapevolezza e i risultati arrivano. Con le persone che mi stanno accanto avevamo già parlato di cosa dobbiamo migliorare, adesso abbiamo davanti un po’ di tempo e in vista di Indian Wells cerchiamo di sistemare altri dettagli».

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Trionfo Sinner, la gioia di Vagnozzi e le parole di Krajicek

Emozionato per l’ennesimo exploit della “Volpe” anche coach Simone Vagnozzi: «De Minaur ha giocato a un livello pazzesco ma Jannik ha alzato l’asticella e si è meritato questo successo. Quando siamo partiti due anni fa l’obiettivo era di renderlo un giocatore migliore e questo non si può fare in un paio di mesi, quindi io e Cahill abbiamo provato ad aggiungere un mattoncino alla volta curando quegli aspetti dove era meno sicuro. Sinner è un ragazzo speciale e la sua disponibilità è fondamentale». A certificarlo le parole di Richard Krajicek, ex campione di Wimbledon e direttore dell’evento olandese: «Nel 2020 avevi bisogno di una wild card dopo la vittoria alle Next Gen Finals. Siamo orgogliosi di aver avuto una piccola parte in questo tuo meraviglioso viaggio. L’unica cosa che non hai cambiato è il tuo modo di parlare con i bambini: sei un vero campione».

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Trionfo Sinner, la gioia di Vagnozzi e le parole di Krajicek

Emozionato per l’ennesimo exploit della “Volpe” anche coach Simone Vagnozzi: «De Minaur ha giocato a un livello pazzesco ma Jannik ha alzato l’asticella e si è meritato questo successo. Quando siamo partiti due anni fa l’obiettivo era di renderlo un giocatore migliore e questo non si può fare in un paio di mesi, quindi io e Cahill abbiamo provato ad aggiungere un mattoncino alla volta curando quegli aspetti dove era meno sicuro. Sinner è un ragazzo speciale e la sua disponibilità è fondamentale». A certificarlo le parole di Richard Krajicek, ex campione di Wimbledon e direttore dell’evento olandese: «Nel 2020 avevi bisogno di una wild card dopo la vittoria alle Next Gen Finals. Siamo orgogliosi di aver avuto una piccola parte in questo tuo meraviglioso viaggio. L’unica cosa che non hai cambiato è il tuo modo di parlare con i bambini: sei un vero campione».

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