Sinner, il gesto che vale più del terzo posto ATP: è l’umiltà dei campioni

Il numero 3 del mondo ha incontrato a Rotterdam un bambino cileno di 12 anni, appartenente ad un'academy di tennis

Da poche ore numero 3 del mondo (record per un tennista italiano), Sinner ha sempre conservato l'umiltà di chi ha appena iniziato. Non si è mai sottratto agli autografi dei suoi tifosi dopo le partite (anche quelle perse) come successo anche nell'ultima occasione dove ha dedicato tutta la sua attenzione ad un bambino cileno di 12 anni, futuro tennista. Il piccolo difficilmente dimenticherà l'incontro con Sinner e questo forse vale più della finale di Rotterdam e del terzo posto nella classifica Atp. Il campione altoatesino lo celebriamo tutti i giorni, soprattutto sotto il punto di vista umano. Ora ci stiamo rendendo conto di quanto sia fortunato il tennis italiano ad avere un talento del genere.

L'incontro con Lucas

Dopo la semifinale vinta contro Griekspoor, Sinner ha incontrato Lucas, un bambino cileno di 12 anni appartenente ad un'academy di tennis della vicina Amsterdam. Il bambino, completamente rapito dal tennista azzurro, gli ha chiesto: "Ammiro molto come giochi ma quale è stato il match più difficile che hai disputato?". E l'altoatesino ha risposto così: "Ne ho avuto alcuni davvero molto difficili. Io penso che ogni volta che tu giochi contro un avversario che non hai mai incontrato prima è davvero difficile, perché non sai cosa aspettarti e per me personalmente il più difficile è stato la prima volta con Rafa (Nadal) a Parigi al Roland Garros e la prima volta con Novak (Djokovic) è stata anche molto difficile a Monte Carlo. Bisogna sempre cercare di imparare qualcosa da questo".

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