L'immunoterapia funziona consentendo al sistema immunitario dell’organismo di riconoscere e distruggere le cellule tumorali e migliora la sopravvivenza complessiva a lungo termine nei pazienti con melanoma avanzato come dimostrato nei risultati di ampi studi internazionali riportati a Barcellona, in occasione del Congresso di Oncologia ESMO 2024. I ricercatori, che conducono lo studio di followup più lungo fino ad oggi, suggeriscono che l’immunoterapia offra il potenziale per la cura nei pazienti che rispondono a questo trattamento. Ulteriori studi clinici riportati in occasione del Congresso mostrano un miglioramento della sopravvivenza a lungo termine con l’immunoterapia somministrata prima e dopo l’intervento chirurgico nelle donne con carcinoma mammario in fase iniziale difficile da trattare (triplo negativo) e nei pazienti con carcinoma vescicale muscolo-invasivo.
"Cura ad alto potenziale nei casi di melanoma avanzato"
"Il messaggio principale di tutti questi studi è che l’immunoterapia continua a mantenere la sua promessa e la speranza di sopravvivenza a lungo termine per molti pazienti con diversi tipi di cancro – afferma la dott.ssa Alessandra Curioni-Fontecedro, docente di oncologia presso l’Università di Friburgo e direttrice di oncologia presso l’Ospedale di Friburgo (Svizzera) – . All’ESMO 2024 abbiamo letto molti studi su diversi tipi di cancro, i quali dimostrano che l’immunoterapia può funzionare sul lungo termine". I risultati di uno studio di fase 3 di immunoterapia con una terapia basata su anti-morte programmata (PD)-1 hanno mostrato un beneficio di sopravvivenza a lungo termine continuato nei pazienti con melanoma avanzato. Dopo un follow-up di almeno 10 anni, la sopravvivenza globale mediana è stata di 71,9 mesi (circa 6 anni) nei pazienti randomizzati a immunoterapia di combinazione con nivolumab più ipilimumab nello studio CheckMate 067. "I risultati di questo studio confermano il potenziale di cura con l’immunoterapia nei pazienti con melanoma avanzato", sottolinea il prof. Marco Donia del National Center for Cancer Immune Therapy of Denmark, Copenhagen University Hospital Herlev.
Curigliano nuovo presidente ESMO
All’ESMO è stato segnalato anche un miglioramento della sopravvivenza complessiva con l’immunoterapia nel carcinoma mammario triplo negativo (TNBC) in fase iniziale e nel carcinoma vescicale muscolo-invasivo: il tasso di sopravvivenza complessiva per il seno a 5 anni è stato dell’86,6% nei pazienti sottoposti a immunoterapia e dell’81,2% nel gruppo placebo. Un miglioramento simile nella sopravvivenza complessiva con la somministrazione di immunoterapia prima dell’intervento chirurgico è stato osservato in uno studio su pazienti con cancro alla vescica muscolo-invasivo. Lo studio di fase 3 NIAGARA ha randomizzato i pazienti a immunoterapia con durvalumab più chemioterapia prima della cistectomia radicale seguita da immunoterapia continuata o solo a chemioterapia prima dell’intervento chirurgico. A margine del convegno Giuseppe Curigliano è stato eletto Presidente ESMO. Nel biennio 2027-28 sarà alla guida della più importante Società Scientifica europea di oncologia. Curigliano è Professore Ordinario di Oncologia Medica all’Università degli Studi di Milano e Direttore della Divisione Sviluppo di nuovi farmaci allo IEO.