'Pura bellezza'. Il biglietto da visita di Fieracavalli, appuntamento numero 126, sembrava disegnato apposta per la Federazione Italiana Sport Equestri, d’ora in avanti Fise, come sempre ospite d’onore e fra i più ammirati e applauditi della straordinaria rassegna veronese. Tutto si tiene: quale animale possiede più pura bellezza del cavallo, sulla cui sella, amava ripetere Winston Churchill, non c’è un momento sprecato nella vita? Ha sottolineato Federico Bricolo, il presidente di Veronafiere: «Questo settore vale tre miliardi in Italia e conta milioni di appassionati che frequentano centri ippici e maneggi in tutto il territorio nazionale». L’edizione di quest’anno è andata in archivio con un bilancio record: 2.200 cavalli di 60 razze diverse, 700 espositori in rappresentanza di 25 Paesi rispetto ai 60 del 2023 e di 35 associazioni allevatoriali; sfondato il muro dei 140 mila visitatori, provenienti da 75 nazioni, che hanno affollato i 12 padiglioni e le 6 aree esterne; presenti anche le delegazioni saudita, argentina, cilena, degli Emirati Arabi e di Hong Kong, alle quali si sono aggiunti gli operatori austriaci, sloveni, croati e bosniaci; oltre 200 gli eventi andati in scena fra spettacoli, convegni, concorsi e competizioni che hanno calamitato l’attenzione sul patrimonio nazionale costituito da 314.303 cavalli, 137.258 allevamenti, con un incremento del 5,3% e 29 razze all’attivo, a conferma della ricchezza del patrimonio zootecnico italiano, il più ricco d’Europa quanto a biodiversità. In questa Disneyland del mondo equestre, si muove come a casa sua Marco Di Paola, 54 anni, avvocato cassazionista, nel settembre scorso trionfalmente rieletto per la terza volta presidente della Fise con il 67,49 per cento dei voti. L’effetto dirompente del secondo mandato, i cui risultati sono stati particolarmente brillanti, come egli stesso aveva ricordato prima che si aprissero le urne: la cancellazione del debito della federazione e il raddoppio dei numeri che hanno portato la stessa Fise a essere la terza federazione equestre a livello mondiale; la modifica della legge del 1974 sui trasporti dei cavalli e la riduzione dell’Iva sulle pensioni per i cavalli. Si aggiunga che nel 2023 l’Italia è risultata il secondo Paese sia per gli eventi organizzati, alle spalle della Francia e per gli atleti tesserati, ancora dietro i cugini d’Oltralpe; che Piazza di Siena ha guadagnato una dimensione planetaria, così come la Fieracavalli. E ancora: nel bilancio Di Paola lampeggiano i Mondiali ai Pratoni, gli Europei di San Siro, le Ponyadi.
La giacca azzurra
L’evento scaligero ha offerto a ‘Sport è Salute’ l’occasione di parlare di cavalli e salute con il Numero Uno di una realtà affascinante e in costante sviluppo, sia a livello agonistico (l’Italia è fresca d’ingresso nella prestigiosa Top 10 mondiale del salto a ostacoli) sia del numero dei praticanti. «Siamo arrivati a quota 150 mila - sottolinea Di Paola con legittimo orgoglio - il che ci permette di risultare la settima federazione su 48, davanti a ginnastica, ciclismo e rugby. Fieracavalli è l’essenza stessa del nostro mondo, del quale la Fise è una delle espressioni più lusinghiere». Di Paola a Verona ha presentato una grande novità per il 2025 che segna una svolta dal significato non solo cromatico: la giacca azzurra. «Abbiamo voluto proporre qualcosa di assolutamente inedito per rendere i nostri binomi ancora più riconoscibili nei campi gara più prestigiosi. La giacca rossa con il bavero verde e il bordo bianco ci ha accompagnato per molti anni, ma dal 1° gennaio lascerà il posto a una nuova e moderna divisa, che rappresenterà la bandiera italiana nelle prossime avventure equestri da vivere insieme con l’amico cavallo». Amico cavallo: che felice definizione, presidente Di Paola. Quali sono i benefici che questa amicizia può portare all’uomo? «Sono terapeutici per affrontare le situazioni di disagio mentale e sociale; generano benefici effetti di generosità, di inclusione sociale, di solidarietà umana. A Natale, lanceremo una grande iniziativa che ci vedrà presenti nei reparti di oncologia pediatrica in diversi ospedali della Penisola: porteremo i nostri doni equestri ai bambini e alle bambine che lottano per la loro salute, raccontando loro il nostro meraviglioso mondo».
L'atleta cavallo
Il presidente degli sport equestri s’illumina quando ricorda: «Nel 2021 il cavallo è stato inserito come atleta nell’ordinamento giuridico e, per noi, questo riconoscimento è stato motivo di grande soddisfazione. L’equitazione è l’unico sport al mondo i cui successi scaturiscono dalle prestazioni di due atleti: l’umano e l’equino. Un binomio straordinario che, nel corso del tempo, ha visto un progressivo riequilibrio del rapporto fra il campione e il suo cavallo in una condizione di pari dignità, di rispetto del primo per gli sforzi e le fatiche del secondo. La federazione conta 2 mila centri sul territorio nazionale, 9 mila quadri tecnici che, grazie alla riforma del lavoro sportivo, finalmente potranno vedere riconosciuta la loro dignità professionale, previdenziale e assistenziale”. L’analisi Di Paola spazia su più versanti. «Lo sport è uno dei tre grandi punti di riferimento della nostra vita, con la famiglia e la scuola. La collaborazione con il governo, con il Coni e con Sport e Salute è preziosa e proficua. Noi abbiamo il dovere di promuovere i valori autentici che permettono una crescita morale e civile delle nuove generazioni, tutelandone la salute grazie alla prevenzione che una costante pratica sportiva assicura».
Ippoterapia e non solo
È così. Il cavallo è un animale estremamente sensibile, intelligente e dotato di personalità. Rimarca il sito equitabile.it: «L’ippoterapia consegue risultati sempre più efficaci grazie a tecniche che migliorano il benessere psicofisico della persona. La rieducazione equestre richiede l’intervento attivo del disabile e, sottolineano gli esperti, risulta particolarmente utile ed efficace per la gestione dei problemi cognitivi e comportamentali. L’equitazione sportiva per disabili ne facilita l’inclusione e la socializzazione. L’equitazione integrata è un’area specifica della rieducazione equestre, esclusivamente indirizzata alla sfera educativa, ludico-ricreativa e socializzante. L’obiettivo principale è creare inclusione tra soggetti disabili e normodotati attraverso il cavallo e l’equitazione. Un grande vantaggio offerto dall’equitazione terapeutica è tutto l’ambiente che circonda l’animale: il cavallo non serve solo per essere cavalcato ma va accudito, nutrito, è necessario prendersi cura dei suoi finimenti. Questi aspetti sono solo in apparenza secondari perché in realtà concorrono a rinsaldare il legame con l’animale e a sviluppare anche le aree cognitive, del linguaggio, relazionali, della motricità». Si capisce perché la federazione annetta una grande importanza a questo aspetto della sua attività che impone ritmi frenetici a chi la guida: «Il terzo mandato è per me un motivo di orgoglio, soddisfazione, ulteriore impegno a fare sempre meglio – confida Di Paola – avverto la grande responsabilità riaffermata da chi ha voluto rieleggermi. Essere il presidente della Fise significa sacrificare molto tempo alla famiglia e alla professione, ma la passione muove tutto. È la stessa che anima il nostro mondo, sempre più conosciuto e sempre più apprezzato». Possiamo confermare.