Ecco perché il tennis allunga la vita

La ricerca dell'Itf: i praticanti hanno una riduzione del 47% del rischio di mortalità generale e del 59% di quella cardiovascolare, il 40% dei giocatori è motivato anche dai benefici sociali dello sport
Ecco perché il tennis allunga la vita

Federazione Internazionale Tennis (ITF) in collaborazione con You- Gov e Two Circles, quasi la metà dei tennisti delle nazioni, in cui questo sport è più popolare, indica i benefici per la salute come motivo principale per cui pratica questo sport. La ricerca, che ha interessato Stati Uniti, Cina, India, Brasile e Argentina (che rappresentano circa il 62% dei tennisti mondiali secondo l’ITF Global Tennis Report 2021), si è concentrata su giocatori e potenziali giocatori di età pari o superiore a 18 anni, evidenziando il ruolo del tennis nel migliorare il benessere fisico e mentale, fa sapere The Association of summer olympic internation federation. Dallo studio è emerso che il 45% degli intervistati ha indicato la salute come motivo principale per cui gioca, mentre il 40% dei giocatori è stato motivato anche dai benefici sociali dello sport, come la possibilità di stringere amicizie, partecipare ad attività comunitarie e apprezzare il cameratismo che il tennis promuove.

I precedenti

Una precedente ricerca condotta dal Copenhagen City Heart Study ha rilevato che i giocatori di tennis hanno una riduzione del 47% del rischio di mortalità generale e del 59% della mortalità cardiovascolare. Oltre tre giocatori occasionali su quattro (definiti come coloro che giocano meno di dieci volte all’anno) hanno dichiarato che vorrebbero giocare di più, e questo dato aumenta tra gli uomini di età compresa tra 35 e 44 anni e tra le donne fra 25 e 34 anni. "Trovare giocatori di livello simile" è anche un fattore chiave per i giocatori attuali di tutte le frequenze per giocare più spesso, secondo la ricerca. L’ITF World Tennis Number fornisce uno standard globale per aiutare i giocatori a fare proprio questo ed è attualmente utilizzato da oltre 1,9 milioni di giocatori in oltre 80 associazioni regionali e nazionali. È una scala 40-1, con 40 che indica un giocatore principiante e 1 un professionista d’élite. Questa scala è per tutti i giocatori, indipendentemente da età, sesso o abilità. La ricerca rivela inoltre che i giocatori principianti di età compresa tra 35 e 44 anni sono sempre più attratti da questo sport per migliorare il proprio benessere attraverso l’attività fisica. Questa tendenza si rispecchia nei giocatori intermedi e avanzati, metà dei quali ha scelto motivi legati alla salute come motivazione principale per giocare. I risultati sono utili anche per l’ITF Global Tennis Report 2024, il più grande sondaggio sulla partecipazione e le prestazioni del tennis a livello mondiale. Il rapporto, pubblicato in ogni anno olimpico, fornisce un’analisi dettagliata del panorama tennistico globale, comprese statistiche e tendenze nella partecipazione e nelle prestazioni elevate, in linea con la strategia di sviluppo dell’ITF e il principio chiave di essere basati sui dati. A simili conclusione giunge un’altra ricerca del National Cancer Institute, parte del National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, mostra, che il tennis insieme ad altri sport mirati come jogging, nuoto o camminare a passo sostenuto durante la settimana, può determinare un rischio inferire di morte per qualsiasi causa, comprese quelle per malattie cardiovascolari e tumore anche negli anziani.

La comparazione

Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open, ha utilizzato i dati di 272.550 adulti di età compresa tra 59 e 82 anni che avevano compilato questionari sulle loro attività ricreative nell’ambito dello studio NIH-AARP Diet and Health, i ricercatori hanno esaminato se la partecipazione a quantità equivalenti di sette diverse attività ricreative ed esercizi fisici, tra cui corsa, ciclismo, nuoto, altri esercizi aerobici, sport con racchetta, golf e camminata per esercizio fisico, fosse associata a un rischio ridotto di morte. Praticare sport con racchetta è stato associato alla maggiore riduzione del rischio di morte cardiovascolare (riduzione del 27%), mentre correre è stato associato alla maggiore riduzione del rischio di morte per cancro (riduzione del 19%). I ricercatori hanno scoperto che raggiungere la quantità raccomandata di attività fisica a settimana attraverso una qualsiasi combinazione di queste attività era associato a un rischio di morte per qualsiasi causa inferiore del 13% rispetto alla non partecipazione a queste attività. Quando hanno esaminato il ruolo di ogni attività individualmente, praticare sport con racchetta era associato a una riduzione del rischio del 16% e correre a una riduzione del 15%. Tuttavia, tutte le attività esaminate erano associate in modo simile a rischi di morte inferiori. La seconda edizione delle Linee guida sull’attività fisica per gli americani raccomanda agli adulti di svolgere da 2,5 a 5 ore di attività fisica aerobica di intensità moderata, oppure da 1,25 a 2,5 ore di attività fisica aerobica di intensità intensa, ogni settimana. I livelli di attività degli individui più attivi (coloro che hanno superato i livelli raccomandati di attività fisica) sono stati associati a riduzioni ancora maggiori del rischio di morte, ma si sono verificati rendimenti decrescenti all’aumentare dei livelli di attività. Anche le persone che hanno svolto un po’ di attività ricreativa, sebbene in quantità inferiore a quella raccomandata, hanno avuto una riduzione del 5% del rischio di morte rispetto a coloro che non hanno partecipato a nessuna delle attività studiate. Queste attività sono state anche associate a un minor rischio di morte per malattie cardiovascolari e cancro.

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