In Piemonte arrivano 10 medaglie dalle Paralimpiadi di Parigi, che per l’Italia si sono chiuse con lo straordinario bilancio di 24 Ori, 15 Argenti e 32 Bronzi (71 podi in tutto), equivalenti al sesto posto nel medagliere.
A rappresentare la nostra regione sono stati 12 atleti, di cui nove piemontesi doc e tre tesserati in Piemonte, (Matteo Bonacina, Monica Contrafatto e Marco Cicchetti): una delegazione mai così numerosa, composta da 6 donne e 6 uomini, che ha superato gli otto podi raggiunti nella precedente edizione di Tokyo 2020.
Di seguito, nel dettaglio, tutti i loro risultati:
• Carlotta Gilli, nuoto: 5 medaglie (2 ori, 1 argento, 2 bronzi)
• Elisabetta Mijno, tiro con l’arco: 2 medaglie (1 oro nel misto, 1 bronzo individuale)
• Andreea Mogos, scherma: 1 medaglia (bronzo a squadre)
• Lorenzo Bernard, ciclismo: 1 medaglia (bronzo)
• Monica Contrafatto, atletica 100 m: 1 medaglia (bronzo)
• Veronica Silvia Biglia, canoa: 6°
• Matteo Bonacina, tiro con l’arco: 4° (misto), primo turno (individuale)
• Marco Cicchetti, atletica: 8° nei 100m, 8° nel salto in lungo
• Alessandro Ossola, atletica 100 m: primo turno
• Riccardo Bagaini, atletica 400m: primo turno
• Carola Semperboni, equitazione: 7° (individuale), 4° (squadre), 6° (freestyle)
• Roberto Lazzaro, tiro a segno: 6° nella carabina R4, 8° nella carabina R5
Silvia Bruno, Presidente CIP Piemonte: «Quella di Parigi è stata un’altra straordinaria Paralimpiade, sia per l’Italia che per la nostra regione. Abbiamo iniziato nel migliore dei modi perché sono stati piemontesi la prima medaglia azzurra, quella di Lorenzo Bernard nel ciclismo, e il primo Oro, con Carlotta Gilli. Lei ormai è una certezza, una delle colonne della nazionale italiana di nuoto paralimpico, come Andreea Mogos è una garanzia nel fioretto a squadre. Ho però una menzione speciale per Elisabetta Mijno, che è riuscita a portare a casa un Oro dopo averlo sfiorato più volte, il giusto riconoscimento a una grandissima campionessa. E che dire del terzo posto di Monica Contrafatto? Una grande gioia dopo una grande spavento, la caduta di Ambra Sabatini nella finale dei 100 m. Forse non tutti gli atleti hanno ottenuto il risultato che si aspettavano, ma sicuramente hanno vissuto una grandissima esperienza. Ora che la Paralimpiade è finita e grazie allo straordinario lavoro fatto dalla Rai, una delle tv che hanno trasmesso più ore di gara, sono sicura che moltissime persone disabili che non hanno mai fatto sport avranno voglia di provare: a loro dico che, come Comitato Paralimpico, le aspettiamo a braccia aperte. Cercateci sui social, scriveteci, siamo qui per voi».