E fin qui nulla di speciale perchè all'ombra della Mole è risaputo che la tradizione judoistica sia di primissimo ordine. Ma a rendere questa impresa incredibile è il peso di Erica: solo 82 kg per 170 cm di altezza che hanno avuto la meglio contro avversarie che pesavano anche il doppio, fino a 160 kg e molto più alte.
Eh sì! Perchè il judo non è solo forza come erroneamente si potrebbe pensare, il judo è soprattutto tecnica che se ben sviluppata ti permette di atterrare anche i giganti, un pò come Davide ha fatto con Golia, ma senza la fionda! La fionda di Erica in questo caso sono le tecniche studiate e perfezionate da anni con il suo primo maestro Massimo Toniolo che l'ha incontrata quando Erica aveva sette anni ed era una bimba impacciata e un pò insicura per via della sua corpuratura massiccia rispetto alle coetanee.
E' così, affascinata da questo "super potere" dove lo squilibrio ha la meglio sulla forza e sulla mole altrui, Erica si è appassionata ed è diventata sempre più forte e brava. Oggi Erica, che di anni ne ha 21 e come lavoro è un soldato del Centro Sportivo Olimpico dell' Esercito Italiano, non è più insicura e impacciata anzi è consapevole che proprio la sua taglia più leggera rispetto alle avversarie possa fare la differenza perchè più veloce e più difficile da agguantare. E cosi la settimese ha eliminato l'olandese Sweers negli ottavi, la georgiana Makishvili nei quarti, l'ucraina Bulavina in semifinale e nella finalissima l'altra olandese Dijkstra.
Ora il sogno di Erica sono le Olimpiadi di Parigi 2024 ma la strada è ardua malgrado sia a soli quattrocento punti dalla zona di qualificazione ( bastrerebbe una medaglia in un torneo di qualificazione), davanti a lei c'è l'altra azzura Asya Tavano ben stabile all' undicesimo posto. La aspetta un periodo di gare intense ma è lecito provarle tutte!
Da Potsdam arriva anche un'altra gioia, ce la regala Francesco Cargnelutti da Udine, che in pieno periodo covid, finite le scuole superiori, si trasferisce a Settimo Torinese per allenarsi e per studiare al SUISM di Torino. Lui è affascinato dalla quella palestra Akiyama in cui si sfornano campioni con cui lui spesso perde nelle gare.
Francesco non ci sta, vuole capire quale è la differenza e quindi inizia gli allenamenti e lui da buon friulano cocciuto e tenace non ne perde uno.
Anzi è il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via e ci sono sempre domande che di volta in volta gli rendono più chiaro il tutto. Passa il tempo e i risultati migliorano, vince la coppa Italia, è anche campione universitario nel 2022 e nel 2023 e arriva la convocazione in azzurro per l'europeo under 23 di Postdam. Francesco è galvanizzato da questo e non è il sorteggio difficile a fermarlo dove batte nei turni eliminatori l'azero Valizada e l'ucraino Holoborodko con autorità.
E' sconfitto in semifinale dal Lettone di chiare origini Italiane De Angelis ma poi in uno scontro tachicardico con l'altro azzurro Feliziani lo immobilizza a terra e si mette al collo una clamorosa medaglia di bronzo. Cargnelutti ora è un altro di quei campioni che si sfornano in Akiyama e i suoi perchè si sono trasformati in una medaglia pesantissima !!