Torino 2025: la prima Universiade senza barriere

Sarà la prima manifestazione aperta a tutti senza barriere di alcun tipo. I miglior atleti paralimpici iscritti alle università di ogni Paese saranno protagonisti sulle nevi del Piemonte dal 13 al 23 gennaio 2025

Un’altra prima volta per Torino 2025. La prossima edizione dei Giochi Mondiali Universitari invernali, in programma tra 426 giorni nella città e nella regione in cui la rassegna nacque col nome di Universiade, sarà la prima manifestazione aperta a tutti senza barriere di alcun tipo. I miglior atleti paralimpici iscritti alle università di ogni Paese saranno protagonisti sulle nevi del Piemonte dal 13 al 23 gennaio 2025, in un evento nel segno dell’inclusività e della sostenibilità sociale.

L’annuncio mondiale arrivato nell’ambito del talk organizzato a Casa Tennis in Piazza Castello durante le Nitto Atp Finals, ulteriore conferma della vocazione del Piemonte come Land of Sport, proprio come recita il claim di Torino 2025. La decisione è stata deliberata nella serata di lunedì dal Consiglio direttivo del Comitato organizzatore dei Giochi.

La scelta si conforma alle linee guida del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che promuove sostenibilità e innovazione per favorire la socializzazione e l’inclusione. Questa decisione amplifica la volontà della Federazione dello Sport Universitario Italiano (FederCUSI), che promuove azioni concrete di inclusione sociale, attraverso la pratica di attività motoria e sportiva a livello nazionale e territoriale, e coerentemente l’opportunità di svolgere competizioni para sportive della neve, è stata proposta alla FISU già in fase di candidatura per l’attribuzione dei Giochi Mondiali Universitari invernali.

A dare la comunicazione ufficiale è stato il presidente del Comitato organizzatore di Torino 2025, Alessandro Ciro Sciretti: «Annunciamo oggi una grande novità, perché Torino 2025 sarà l’Universiade di tutti e per tutti. L’Universiade aperta per la prima volta agli atleti paralimpici, che potranno competere nelle discipline sportive della neve insieme agli atleti normodotati. A Torino, dunque, un’altra prima volta dopo l’invenzione delle Universiadi nel 1959, sulla spinta dell’intenzione del nostro territorio di innovare nell’insegna della sostenibilità sociale. Vi aspettiamo a Torino 2025».

Notizia che arriva nella giornata in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato a Taranto il Festival della Cultura Paralimpica nel segno dell’inclusione. Questo il messaggio del direttore dei Giochi invernali della FISU, Milan Augustin, soddisfatto di questa innovazione che arriva da Torino: «Ci abbiamo lavorato negli ultimi due anni con il Comitato organizzatore e con la FIS, perché questo progetto è da tempo inserito nella strategia globale a lungo termine della FISU per il 2027, per cui sono molto felice di questa novità. Questa è una giornata storica per tutto il movimento dello sport universitario che, ancora una volta da Torino dove tutto è nato grazie a Primo Nebiolo, aggiunge un’altra opportunità importante, ovvero quella di partecipazione anche ai para-atleti con disabilità visive, o delle categorie Sitting e Standing nello sci alpino e nello sci di fondo. Era molto importante partire con questa nuova pagina, che speriamo di allargare in termini di discipline e di numeri nel corso delle future edizioni che seguiranno l’esempio virtuoso di Torino 2025».

Gli fa eco il presidente della FederCUSI, Antonio Dima: «Appresa la notizia dell’apertura ai parasport in occasione dei Giochi Universitari Mondiali Invernali della FISU mi congratulo con il Comitato Organizzatore Torino 2025 e con il suo Presidente Sciretti per questa pregevole e lodevole iniziativa. L’apertura al mondo della disabilità e la sua corrente inclusiva attraverso lo sport rappresenta per FederCUSI non solo una pietra fondante di questa governance ma anche una mission statutaria sempre più attuale e testimoniata. L’occasione di Torino 2025 sono una vetrina ed un palcoscenico internazionale che gratificano le scelte fatte a livello nazionale e territoriale. Il supporto di FederCUSI nei riguardi di questa importante iniziativa è totale».

Così il presidente del Comitato d’onore di Torino 2025 e assessore allo Sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca: «Per la prima volta, scompaiono le barriere tra sport paralimpico e olimpico. È una conquista fondamentale che permette di ribadire ancora una volta che lo sport è sinonimo di unione e condivisione. È con questo spirito che ci siamo innamorati delle Universiadi e sempre con questo spirito abbiamo lottato per fare in modo che arrivassero a Torino. Sono stati anni di lavoro incessante, ma siamo certi che atleti e piemontesi saranno entusiasti di quello che ci aspetta».

Tra i grandi fautori sin dal momento della candidatura c’è il vicepresidente vicario di Torino 2025, Riccardo D’Elicio: «Siamo partiti già in fase di candidatura e dai tempi del Comitato promotore con l’idea che inizialmente era di una Para-Universiade e l’abbiamo trasformata in qualcosa di ancora più grande con l’inserimento dei para-sport nel programma dei Giochi. Ne ho parlato personalmente col presidente del CIP Luca Pancalli e con il presidente della FISIP Paolo Tavian, così come con la vicepresidente CIP Tiziana Nasi, oggi gradita ospite al talk di Torino 2025. Ci abbiamo lavorato tanto e lo sport universitario torinese ha vinto ancora e ora il Comitato organizzatore dei Giochi ha questa opportunità straordinaria di Universiadi ancora più inclusive».

Testimonial di questa iniziativa è il campione paralimpico Alessandro Daldoss, sciatore ipovedente e relatore al talk di oggi pomeriggio a Casa Tennis, dove ha fatto sfoggio della Coppa del Mondo 2013/2014 vinta nella categoria Visually Impaired: «Sono contentissimo di essere presente in una giornata così importante che segna un momento storico per l’Universiade. A me solo parola evoca grandi ricordi perché io feci solo da apripista con la mia guida all’Universiade di Trentino 2013, mentre ora gli atleti disabili potranno proprio gareggiare sulle stesse piste dei colleghi normodotati».

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