Un traguardo atteso con trepidazione e meritato, condiviso da società, staff tecnico, atleti e da tutti gli appassionati di rugby che hanno seguito con affetto le avventure del XV di Gianluca Ragusi, del presidente Enzo Carafa e del vice presidente Roberto Robella. Asti ritrova la Serie A dopo averla conquistata nel 2009 e aver disputato i campionati 2009-2010 e 2010-2011 sotto la guida tecnica del sudafricano Wim Visser, e lo fa al termine di un Girone di Serie B caratterizzato da molte vittorie e solo due battute d’arresto.
Per poter festeggiare matematicamente la promozione il Monferrato ha vinto 40-0 a Olbia, contro una compagine isolana ormai rassegnata a fondo classifica. È il sessantesimo minuto in terra sarda quando il XV piemontese mette a segno la quarta meta nell’ultimo match del campionato cadetto. È la meta della storia, che vale il bonus e la promozione in Serie A. Il plauso lo merita l’Amatori&Union Milano, avversario che ha reso difficile il percorso ai Leoni, ma lo meritano soprattutto la squadra, lo staff e la società monferrina. I numeri capitalizzati sono da applausi: 88 punti all’attivo, frutto di diciotto successi e solo due sconfitte, 778 punti realizzati contro i soli 190 subiti: la gara in terra isolana era sulla carta scontata, visto il divario tecnico tra i due XV in campo, brava la squadra ospite a chiuderla con ampio anticipo per poter far partire i festeggiamenti.
Il rugby è un'ora e mezza di battaglia che può cementare amicizie per tutta una vita, e forse proprio l’empatia tra atleti e staff è la chiave di lettura fondamentale di una stagione in “crescendo rossiniano”. In fondo lo sport della palla ovale è una storia di vita, perché è l’attività motoria più aderente all'esigenza di ogni giorno: lavoro, impegno, sofferenze, gioie, timori, esaltazioni. Non è uno sport da protagonisti, ma una somma di sacrifici: sacrificandosi assieme, i Leoni hanno regalato alla città di Asti una nuova, bellissima, impresa sportiva.
Ancor più impresa se si considera che il traguardo è stato raggiunto con una squadra con l'età media più bassa di tutto il campionato; fondamentali sono stati infatti gli innesti in prima squadra di giovani delle annate 2003 e 2004 provenienti dal settore giovanile, e che solo l'anno scorso avevano raggiunto l'obiettivo delle semifinali dell'Elite nazionale.
Merito di tutti ad aver creato un ottimo amalgama di gruppo tra i giocatori più esperti ed i baldi giovani.
Gioia alle stelle per il XV astigiano: «La svolta della nostra stagione è stata la doppia vittoria, a Lecco prima e contro Piacenza, agli albori del campionato la grande favorita per la Serie A, poi. I due successi contro antagoniste di spessore ci hanno dato grandi certezze e permesso di inanellare un filotto straordinario di affermazioni - dice il ds Matteo Binello - Le certezze sono diventate poi assolute con la vittoria contro Milano».
Il coach Gianluca Ragusi è lo stratega di una grande annata: «Avevamo un progetto biennale e siamo riusciti a cogliere l’occasione giusta in anticipo - commenta l’allenatore - Il traguardo è risultato di impegno e abnegazione in allenamento, il frutto della compattezza di un grande gruppo».
«Ho girato l’Italia e l’Europa grazie al rugby, vincere con la maglia della mia città ha però un sapore speciale. Sono orgoglioso di questo traguardo e spero sia l’inizio di un grande percorso», chiosa Luca Beccaris, tra i leader del team.