Gators: intervista a Coach Marco Fabbri

Il tecnico traccia un primo bilancio in vista delle ultime gare della stagione

Approfittando del turno di riposo per la nostra prima squadra, abbiamo intervistato coach Marco Fabbri per tracciare un primo bilancio in vista delle ultime gare del campionato verso il finale di stagione.

Partiamo dall’ultimo match: cosa è mancato per vincere anche a Cuneo?
«Nella sconfitta di Cuneo, dove abbiamo giocato un'ottima partita, ci è mancata l'esperienza di gestire certi palloni, tutto qua; quando le partite le giochi punto a punto per 40 minuti, sono le situazioni che fanno la differenza così come la gestione di determinati momenti della partita, inoltre dobbiamo tener conto che in rosa ci sono molti ragazzi che sono al primo anno in un campionato Senior. In più durante la partita, nel terzo periodo abbiamo fatto scendere in campo un ragazzo del gruppo Under 17 Gold. Questa è un'ulteriore dimostrazione che il lavoro che abbiamo iniziato a settembre con il mio arrivo, sta piano piano venendo fuori».

5 vittorie consecutive nelle ultime 6: come valuti il processo di crescita della squadra? Sei soddisfatto di questo campionato?
«La valutazione devo dire che è ottima, tutti i ragazzi sia Under 17 che Under 19 stanno lavorando molto bene grazie anche al fatto che i Senior che abbiamo ci permettono di fare allenamenti di un ottimo livello tecnico; il che obbliga i giovani a dover fare qualcosa in più per migliorare.
Le 5 vittorie sono frutto sicuramente del lavoro, che insieme a tutti i ragazzi e allo staff tecnico abbiamo fatto fino ad oggi; certo ancora dobbiamo crescere sia da un punto di vista tecnico/tattico che di personalità (ed è una cosa normale con tanti giovani alla prima esperienza in D) e come dicevo prima, nella gestione delle scelte da fare in base alle situazioni che si presentano sul campo».

Su cosa possono ancora migliorare i ragazzi in questo finale di stagione per completare il processo di crescita?
«Come ti dicevo prima i ragazzi hanno ancora ottimo margini di miglioramento, sia da un punto di vista tecnico (quindi nell'utilizzo del fondamentale giusto, al momento giusto) che tattico (quando fare una chiamata rispetto ad un'altra), poi ovvio che dal punto di vista della personalità abbiamo fatto enormi passi avanti da settembre ad oggi: aver giocato punto a punto fuori casa a Cuneo contro una squadra che gioca un'ottima pallacanestro ha dato dimostrazione che a livello di personalità abbiamo fatto dei grossi passi in avanti; poi certo dispiace aver perso su due situazioni che sono girate a loro favore».

Quali sono gli obiettivi di queste ultime partite?
«Fare più punti possibili, coscienti che ci aspettano tre gare difficilissime a partire già da domenica nel Derby contro la corazzata Amatori e sapendo che sarà l'ultima partita che giocheremo davanti al nostro meraviglioso pubblico che più di una volta si è dimostrato vero 6° uomo in campo (come si dice in gergo). E poi due trasferte insidiosissime a Orbassano e Beinasco, che stanno lottando per non andare ai Play-Out e quindi contro di noi daranno il 110% pur di vincere. Dovremo essere prima di tutto umili e compattarci in difesa, soprattutto quando le cose in attacco andranno un po' meno bene, come stiamo facendo benissimo da diverse settimane perché se tieni Cuneo (che ha una media di 75-80 punti) a 66 punti realizzati vuol dire che stai difendendo benissimo».

Come arriva la squadra al derby? Che partita ti aspetti di vedere?
«La squadra arriva al derby direi in ottime condizioni fisiche, visto che abbiamo avuto il turno di riposo e non nascondo che ci voleva: mancano 3 settimane alla fine del campionato e saranno 3 settimane di fuoco, da affrontare con un impegno assurdo. Poi faremo i conti di dove saremo arrivati. Per la gara di domenica mi aspetto un match di altissima intensità, poi i derby sono un mondo a sé (ed è il suo bello): all'andata abbiamo sbagliato tantissimo in difesa, ora non possiamo più permetterci di fare determinati errori. Il tutto condito da un pubblico spettacolare!».

Una domanda più personale: come reputi questa esperienza nei Gators? Come ti trovi a Savigliano?
«A Savigliano mi trovo molto bene e oramai ho i Gators nel Dna: già dai primi giorni mi sono sentito subito a mio agio, e qui devo ringraziare dirigenza, allenatori e tutte le persone che gravitano nel mondo Gators e che mi hanno accolto benissimo, facendomi sentire subito a casa: un grande grazie a tutti quanti».

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