Tempo di bilanci in casa Avigliana Basket. L'intervista con il presidente Francesco Calabrò, il segretario Argun Paragamyan ed Emanuele Rizzo, istruttore minibasket. Obiettivo: fare il punto su quale sia lo stato di salute della società, sia a livello di senior che di movimento giovanile.
Il presidente Calabrò sottolinea con giustificata soddisfazione come l'Avigliana Basket sia tornata a «...disputare un campionato di Federazione dopo 12/13 anni nella stagione 2021-2022 (quello di Prima Divisione, ndr) con una squadra composta quasi esclusivamente dai nostri giovani che non erano mai arrivati a disputare un livello del genere; abbiamo sfiorato l'accesso ai play-off con 9 vittorie consecutive nella seconda metà della stagione, mancato solo per la differenza canestri. Ma anche le altre seniores sono andate bene, l'Open CSI ha vinto il campionato ed è stato promosso, l'Eccellenza CSI è arrivato in semifinale... senza dimenticare la promozione in C femminile, risultato senza precedenti in Valle. Un 2022 eccezionale per i nostri colori».
Quest'anno sono poi arrivati Stodo e Barberis, venuti fuori da settori giovanili importanti a livello regionale ma anche nazionale, il primo di scuola Cus Torino ed il secondo dalla Junior Casale; e c'è stato il salto di categoria. «Sembrava controproducente avere loro due in squadra e stare in Prima Divisione; visto come avevamo terminato la precedente stagione abbiamo deciso di iscriverci in Promozione ed i risultati stanno andando oltre le previsioni, nonostante la raffica di infortuni che stiamo subendo” continua Calabrò, che sottolinea anche “la risposta della gente che ci sta seguendo con entusiasmo, abbiamo sempre un bel numero di ingressi, sino ad arrivare al tutto esaurito con Giaveno nel derby delle due valli».
«Abbiamo un bel mix tra giocatori d'esperienza e giovani validi, quello che ci manca è un'Under 19 di livello che permetta di crescere, di allenarsi con intensità, di fare l'ulteriore salto di qualità, ma arriveremo anche lì» chiosa Calabrò, dando il gancio ad Emanuele Rizzo per analizzare l'andamento delle giovanili biancoverdi. «L'anno scorso l'Under 14 ha perso una sola partita nella stagione regolare ed anche l'Under 15 è andata benone, finendo in semifinale di Coppa Piemonte ed in CSI è campione provinciale» commenta soddisfatto l'istruttore tecnico aviglianese.
«L'aspetto che più ci rende contenti e sul quale puntiamo» seguita Calabrò «è che noi accogliamo tutti e diamo a tutti la possibilità di giocare, piuttosto disputando dove possibile il doppio campionato con l'iscrizione al CSI... continuano ad arrivare ogni anno nuovi ragazzi che vogliono giocare, abbiamo quasi tutte le categorie coperte, anche nel femminile, abbiamo un movimento che ha pochi pari, credo che siamo una delle realtà emergenti della provincia di Torino».
A questo punto le aspettative cominceranno ad essere elevate: «Adesso bisogna fare il salto di qualità, dobbiamo costruire una cultura dell'agonismo. Vogliamo provare a tenere assieme i due aspetti, quello quantitativo e ad arrivare ad un alto livello qualitativo e poi mantenerlo, con i tecnici formati in casa e vogliamo andare avanti con loro, con ragazzi del territorio» segue Calabrò.
Dove vuole arrivare Avigliana Basket? «Noi vogliamo continuare a rappresentare il territorio, lo facciamo da quando siamo nati e vogliamo continuare a farlo - risponde ancora orgogliosamente il presidente -; ci piacerebbe riuscire ad avere un luogo nostro dove fare anche aggregazione, dove poter stare assieme con le famiglie, un posto per i nostri ragazzi dove poter riunirsi al pomeriggio se non hanno scuola, allenamento, i compiti...».
Sarebbe un bel salto di qualità per Avigliana Basket come società ma anche come territorio riuscire a realizzare qualcosa del genere; se c'è qualcosa che bolle in pentola è Paragamyan a dirlo: «C'è un sogno che vogliamo diventi concreto, gli spazi per allenamenti e partite sono saturi e dobbiamo dare una risposta a questa esigenza. La questione palazzetto è stata avallata dalla stessa amministrazione ma non sappiamo se e quando vedrà la luce; se le grandi aziende della Valle ci dessero una mano economicamente potremmo valutare l'ipotesi di percorrere diverse strade. Nel 2017, quando siamo arrivati noi, c'erano 35 tesserati, quest'anno siamo più di 300, le esigenze cambiano e noi vogliamo dare risposte concrete a queste nuove istanze».
«Il nostro fare associazionismo è la nostra linea guida, ci crediamo, non siamo una semplice società sportiva, vogliamo continuare ad essere un punto di riferimento per tutti i ragazzi della zona ma anche alzare il livello tecnico, per fare questo c'è bisogno di strutture adeguate e la situazione attuale comincia ad essere un po' stretta». Sottolinea in ultimo ancora il segretario aviglianese.