Volley Savigliano perde gara 1 al tie-break contro Parella

Non basta l'ottima gara dei cuneesi per vincere. Domenica 24 aprile al Pala San Giorgio gara 2 per pareggiare la serie
Volley Savigliano perde gara 1 al tie-break contro Parella

Parella fa suo il primo round e di nuovo si ripresenterà al Pala San Giorgio con l’opportunità di chiudere i giochi, domenica 24 aprile (alle 18). Savigliano si trova così a rincorrere nella serie salvezza dopo averlo fatto nella sequenza dei parziali e ancora nell’ultimo.

I padroni di casa hanno giocato la classica partita della vita, dimostrando di aver metabolizzato la sconfitta nell’ultima di regular season e trovando alcuni accorgimenti fruttuosi in seconda linea. I cuneesi si sono espressi a fiammate, alternando buone cose a momenti di confusione e appannamento. Rispetto a sei giorni prima, Roberto Bonifetto ha riconfermato lo stesso starting six (quindi Dutto S2 e non capitan Bossolasco, subentrato) compreso l’impiego alternato dei due liberi (Gallo in ricezione, Rabbia in difesa), mentre in quello di Lorenzo Simeon la novità è stata Brugiafreddo, che ha ripagato la fiducia con un’ottima prestazione offensiva.

Anche stavolta il Monge Gerbaudo in avvio ha faticato a prendere le misure all’avversario, predominante al centro, con Maletto e Orlandi subito a fare la voce grossa. Troppi, poi, gli errori in battuta solo nel primo set, ben 8 dei 21 complessivi a fronte di 4 ace (8 ace e 15 errori per i torinesi; il saldo coincide con la differenza punti finale: 10). Ciononostante la squadra di Bonifetto è riuscita a impossessarsi del contesto con un discreto scarto (14-18, colpo di prima di Vittone; 19-22, attacco a tutto braccio di un Ghibaudo in vena in questa fase di gioco). Ma non ha saputo preservarlo. Umek, scaldato il bicipite, ha annullato il set point procurato da Ghio per poi chiudere.

Nel secondo set il Monge Gerbaudo ha rischiato di fare la stessa fine dopo aver condotto 20-24; il botta e risposta dei vantaggi è andato per le lunghe e ci ha pensato Ghibaudo a risolverlo, dapprima stringendo l’angolo di esecuzione, poi con un rabbioso colpo di prima. Il Savigliano, anagraficamente più stagionato, avrebbe poi risentito di questo dispendio (evitabile) di energie supplementari.

Nel terzo set gli ospiti si sono tenuti in scia fino al 17-15, salvo poi perdere la bussola e sfarinarsi. Cruciali un paio di infrazioni (un pestato, un involontario tocco di Ghio nel passaggio da Vittone a Galaverna quindi 4° tocco), una giocata sbagliata di Vittone che il solito Umek non ha perdonato. Ci è voluto l’intervento dell’occhio tecnologico per convalidare il set point di Maletto, un muro su Ghibaudo. Anche in questo fondamentale ViviBanca ha fatto meglio: 15 punti diretti contro 11.

Nel quarto set, equilibratissimo e dai ritmi serrati, il nervosismo ha travalicato i livelli di guardia. Dalla seggiola arbitrale sul 2-4 è piovuto un rosso a entrambe le panchine (quindi 3-5, e uno smarrimento collettivo prima di capire che bisognava girare). Gonella ha rilevato Mellano e il suo impatto sulla gara è stato buono (l’imperioso primo tempo per il 9-10, il muro su Umek per l’11-13). Anche l’ingresso di Bosio per Ghibaudo è stato foriero di verve, anche sul 22-20 a sfavore (mani out di Richeri). Suo il lungo linea del 24-25, cui è seguito un insolito erroraccio in attacco di Umek.

Al tie-break Parella, con Orlandi in evidenza, ha iniziato meglio (6-2) e girato campo sull’8-4. Savigliano si è rifatto sotto (Gonella, 10-9). Il punto di non ritorno è stato il 12-9: una battuta affatto irresistibile di Brugiafreddo ha sorpreso la ricezione male impostata di un Galaverna in settimana allenatosi una sola volta per problemi fisici. Ricezione positiva di poco superiore per i torinesi, 47% vs 43%. Parità in fatto di punti in attacco: 65 per parte. Savigliano ha attaccato di più ma, dato sintomatico, con percentuali inferiori (41% vs 46%).

La rielaborazione post gara di coach Bonifetto mescola rammarico ed elogio per i suoi: «Il rammarico è per il primo set. A un certo punto stavamo giocando sul velluto e abbiamo creduto di avere la partita in mano. Ma non ci siamo sacrificati a sufficienza, due o tre palloni potevano essere difesi meglio. Ci è mancata anche un pochettino di pazienza. Ciò premesso, ritengo che la squadra abbia fatto stravedere, sono veramente stupito tenendo conto che molti di noi sono in condizioni fisiche precarie. Noi abbiamo caratteristiche diverse da chi ha un opposto da 30 punti a partita, che passa sopra il muro e forte e che sicuramente va contenuto facendo qualcosa di diverso. Ci basiamo su di una coralità che tutti ci riconoscono e che massimizza ogni singolo. Complimenti ai nostri avversari. Ma il fatto di aver retto così a lungo pur pagando dazio all’età e agli acciacchi, deve convincerci che possiamo portare la serie alla bella».

 

 

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