Sono passati sei anni da quel maggio del 2015 quando Fabio Aru tagliò per primo la linea del traguardo della penultima tappa di quel Giro d’Italia a Sestriere. Una tappa vinta nell’ultimo tratto, dopo aver scalato il Colle delle Finestre. Sono ricordi indelebili, sia nei ricordi di tutti gli amatori sia nella mente di Fabio Aru, che ci ha raccontato essere un piacere e un onore tornare sulle strade di Sestriere, località che conosce molto bene e che spesso è stata meta dei suoi allenamenti.
«Questa mia nuova vita mi permette di prendere parte a manifestazione diverse, rispetto a quelle a cui ero abituato» dice Fabio. «Mi sono avvicinato a eventi amatoriali e ho capito ancora di più quanto il ciclismo professionistico deve a questi eventi e alle persone che vi partecipano sia in termini economici, ma soprattutto per le emozioni che provi quando sali in sella a una bici. E continui a farlo, giorno dopo giorno».
Abbiamo approfittato anche per chiedere qualche consiglio su come affrontare il Colle. «Prima cosa, scalare il colle delle Finestre è un’esperienza che consiglio a tutti di fare, almeno una volta nella vita. Anche se si fa fatica, anche se sembra difficile. E’ qualcosa che ti rimane dentro».