Autosped: domani i quarti di Coppa Italia

Avversaria delle Giraffe la Cestistica Spezzina, formazione piazzatasi al secondo posto nel girone sud
Autosped: domani i quarti di Coppa Italia

Seconda avventura consecutiva alle final eight di Coppa Italia per l’Autosped che dopo l’esperienza non del tutto positiva della scorsa stagione a Brescia ci riprova quest’anno ad Udine; nel capoluogo friulano si ritroveranno, dal 4 al 6 marzo, le otto migliori squadre (così risultanti al termine del girone di andata) italiane della serie A2 e già questa è una soddisfazione di non poco conto per la società castelnovese.

Ovviamente, alla vigilia di questo prestigioso appuntamento, non possono essere dimenticate le persone che hanno contribuito fattivamente al raggiungimento di questo traguardo e che ora non fanno più parte, non per scelta del Bcc, del gruppo: un grazie ancora quindi a coach Zara ed al suo staff che in questi mesi hanno lavorato con grande dedizione e passione al progetto.

Ora però si è voltato pagina e l’Autosped, come comunicato, riparte con un nuovo assetto tecnico e con l’entusiasmo e la voglia di fare bene non solo in questo fine settimana ma anche nel resto del campionato; questi mesi saranno infatti decisivi anche per il futuro della squadra castelnovese, non tanto e non solo per i risultati che arriveranno dal campo ma anche e soprattutto per comprendere su chi si potrà contare anche per l’anno che verrà.

Avversaria delle giraffe nei quarti di finale di Coppa sarà la Cestistica Spezzina, formazione piazzatasi al secondo posto nel girone sud; già questo particolare la dice lunga sulla pericolosità delle liguri che hanno disputato una prima parte di stagione davvero di altissimo livello. A dare ancora maggiore prestigio al risultato delle ragazze di Corsolini il fatto di averlo ottenuto pur avendo dovuto rinunciare, nelle ultime gare, all’importante apporto della canadese Cerino, che ha dovuto lasciare a causa delle restrizioni imposte dall’aggravarsi della pandemia.

La Spezia vanta una buonissima tradizione nel basket rosa come testimoniano i traguardi raggiunti nei primi anni 2000 quando era stabilmente nella elite della A1, arrivando più volte vicina alla conquista della finale scudetto e ben figurando anche nelle coppe europee (Coppa Ronchetti); in alcuni anni addirittura la città poteva vantare due formazioni nella massima serie, un unicum a livello nazionale. Poi sono seguiti anni più difficili, anche dal punto di vista economico, ma nelle ultime stagioni è tornata ad essere uno dei top team della A2, viaggiando sempre nei piani alti della classifica.

La scommessa, finora abbondantemente vinta, da La Spezia è stata quella di allestire un roster molto giovane ma ugualmente assai competitivo costruito intorno alla grande esperienza, e qualità di Templari, guardia tiratrice classe 1989 da anni tra le migliori marcatrici della categoria. Tra le altre esterne troviamo l’interessantissima play Castellani (2000, già a Civitanova e Ponzano), la più esperta Zolfanelli (1998, ex Virtus Cagliari e Savona), l’ex giraffa Serpellini (2001, in Liguria per motivi di studio) e la giovanissima Guzzoni (2006). Avvicinandosi a canestro invece Corsolini può contare sul pericolosissimo duo ‘made in Costa Masnaga’ composto da N’Guessan e Colognesi, con la prima che oltre ad avere già assaggiato, con una certa continuità, la massima serie ha già dimostrato a Brescia di aver tutti i numeri per essere protagonista in A2 mentre la seconda è risultata tra le migliori lunghe, statistiche alla mano, nella stagione passata tra le file di Carugate.

Sempre da una scuola importante proviene anche Pini, proveniente dal vivaio di Pegli ma svezzata, negli ultimi anni, nella cantera di San Martino di Lupari. Per dare una dimensione del valore delle spezzine è sufficiente ricordare che sono state in grado di battere, anche in maniera abbastanza netta, la corazzata San Giovanni Valdarno. Giunti a questo punto è ovvio che non c’è il pericolo che la squadra di Balduzzi prenda sottogamba un avversario di tale portata; semmai il rischio da evitare è che l’emozione e l’importanza della posta in palio non attanaglino le giraffe, come avvenuto lo scorso anno.

Le castelnovesi impiegarono molto tempo per rientrare in partita, bloccate come erano dalla tensione, e quando ciò avvenne furono in grado di recuperare un passivo molto pesante senza però riuscire a coronare del tutto l’inseguimento. Aldilà degli aspetti tattici su cui ci sono le persone deputate a lavorare il consiglio è quello di scendere in campo con la massima determinazione ed aggressività ma anche con la voglia di divertirsi e divertire: è una festa di sport, onorarla con il sorriso sulle labbra e con una grande voglia di fare bene sarebbe la quadratura del cerchio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...