Era la grande occasione per liberarsi dalle ganasce di 8 sconfitte di fila (2 punti) e ripartire, rimettersi in carreggiata verso l’orizzonte della salvezza diretta. La sfida contro la cenerentola Brugherio si è trasformata in una giungla piena di trappole, create dai propri fantasmi oltre che dai meriti degli avversari, autori di una vendetta a specchio della sconfitta dell’andata (identica sequenza dei set e il quarto dilatato oltre i 30 punti).
Dopo un primo set disastroso e un secondo a sprazzi, il Monge Gerbaudo si è ridestato e ha riaperto la gara; il video check gli ha vietato di portarla al tie-break. I tre punti erano d’obbligo ma, visti il contesto e la trama, di questi tempi grami e cupi anche due sarebbero stati una benedizione. Incubo, reazione, illusione, beffa, delusione, amarezza, senso di impotenza: questo il vocabolario di una serata che ha confermato e rafforzato la maledizione del Pala San Giorgio, terra di sistematica conquista.
In avvio il Savigliano ha subito messo a nudo le paure, incertezze, insicurezze che lo stanno attanagliando: un 2-9 frutto, tra gli altri, di 3 errori consecutivi in battuta, 1 ace di Chiloiro, 2 murate. Chi dei biancoblù si portava al servizio cadeva inesorabilmente in un pozzo: 7 gli errori nel primo parziale, 21 in tutto (contro i 13 brianzoli, autori di 7 ace vs i 6 biancoblù). “La psicosi della battuta”, per citare coach Bonifetto.
In stato confusionale pure la ricezione, tradizionalmente il marchio di fabbrica, sicché sull’8-16 Bonifetto ha operato il primo cambio, Gallo per Rabbia, in uno starting six che ha riportato Dutto al centro in coppia con Ghio dato l’infortunio di Gonella, e Garelli S2. Sul 13-22 l’avvicendamento della diagonale palleggio/opposto, Testa per Vittone e Ghibaudo per Bosio (dal 2-4 del secondo set, Vittone e Ghibaudo).
Un Mitkov inizialmente sornione ha chiuso il primo set, dominato dai suoi, con una palla scoppiata. L’opposto bulgaro, presentatosi con 211 punti a mo’ di credenziali, avrebbe archiviato anche il secondo parziale (abbattuto Galaverna) e sarebbe stato premiato come MVP. Ma lo avrebbe meritato anche Piazza, schiacciatore che sa andare palla a terra e murare a dispetto del fisico minuto; oppure uno dei ragazzini terribili schierati dal fumantino coach Durand: l’altro schiacciatore Chiloiro, classe 2004 come il libero Colombo e il secondo palleggio Bonacchi entrato più volte in battuta; o il centrale Innocenzi, classe 2000 come il palleggiatore Regattieri. Eccher, l’altro centrale, è un 2003. Una generazione che negli anni a venire è probabile vedremo calcare i palcoscenici finanche del piano di sopra. “Diavoli rosa” giovani ma già smaliziati, abili a toccare le corde nervose, tatticamente accorti (il cercare sistematicamente in battuta Galaverna per privarlo della pipe).
Anche il terzo set stava prendendo una brutta piega per il Savigliano (7-12, una mancata alzata di Vittone); ma un redivivo Ghibaudo e soprattutto un Galaverna “on fire” lo hanno raddrizzato e risolto a colpi di saette. Un contributo prezioso lo ha fornito Bergesio (entrato per Garelli), con un ace (9-12) e il supporto in seconda linea.
Nel quarto parziale i titoli di coda erano pronti sul 18-22, ma i padroni di casa hanno avuto una reazione d’orgoglio, con Ghio ad annullare il primo match point a favore degli ospiti. Nel logorante pendolo dei vantaggi il Monge Gerbaudo, reo di non aver sfruttato un paio di set point, sul 26-25 se n’è visto annullare uno dal video chek che ha ravvisato un presunto, impercettibile tocco di Dutto. I brianzoli hanno chiuso la contesa con un muro a 3 su Bergesio e una murata di Innocenzi su Ghibaudo, suggellando un predominio incontrastato in questo fondamentale (15 punti diretti vs 3).
Per l’allenatore del Savigliano, un effetto a cascata dell’involuzione nel fondamentale di inizio gioco, la cui causa è psicologica e mentale: “Dopo mesi a sentirci dire che battiamo male, quando in realtà eravamo in linea con la media errori del campionato, sì, stavolta la critica è fondata. In questi casi ti viene a mancare anche la correlazione muro-difesa, è inevitabile. Che ci si creda o meno, in settimana ci eravamo allenati benissimo, cosa che non ci capitava da un bel po’. Purtroppo non siamo riusciti a trasferire il lavoro fatto in campo perché quando non vinci a lungo anche le cose più facili diventano difficili”.
MONGE GERBAUDO SAVIGLIANO - GAMMA CHIMICA BRUGHERIO 1-3 15-25, 23-25, 25-21, 31-33
Savigliano: Mellano, Ghibaudo 17, Bossolasco, Garelli 5, Gallo, Bosio 2, Ghio 11, Galaverna 26, Rabbia, Bergesio 3, Vittone, Testa, Dutto 7, Manca. All. Bonifetto.
Brugherio: Mitkov 23, Compagnoni M., Colombo, Piazza 14, Innocenzi 10, Regattieri 3, Bonisoli, Bonacchi, Compagnoni F., Eccher, Chiloiro 17. All. Durand.