Quella di ieri ad Empoli è stata un’autentica impresa della Paffoni Fulgor Basket, che ha vinto al Pala Sammontana 79 a 82 al termine della quarta sfida epica del giro di due settimane. Una partita eroica, in cui la situazione d’emergenza ci ha visti scendere in campo privi di Balanzoni, Bushati e Neri, perdendo dopo un quarto e mezzo anche Piazza.
Coach Fioretti è costretto ad estrarre assi dalla manica fin da subito, con un quintetto inedito in cui compaiono Piazza, Santucci, Planezio, Jokic e Birindelli. L’impatto dei primi cinque è buono, la difesa a zona chiude fin dal primo minuto l’area, mentre l’USE - sotto ritmo - è costretta ad accontentarsi di un gioco perimetrale. Tanti rimbalzi in attacco concessi, ma primo quarto in linea di galleggiamento per i rossoverdi, 14 a 13 il punteggio. La tegola della partita è l’infortunio a Piazza, protagonista in positivo fino a quel momento, costretto anch’egli ad abbandonare il campo dopo un brutto movimento del ginocchio in una penetrazione a centro area.
È un momento di difficoltà, cresce il nervosismo, ma la Fulgor ha la capacità di trasformare la negatività in nuova linfa da cui attingere, rabbia agonistica. Tanti giovani in campo, Planezio è un rebus negli uno contro uno e Santucci scalda una mano che diventerà rovente nella ripresa (33 alla fine per lui). La tripla di Marchioli dà coraggio, poi quella di Planezio sulla sirena del primo tempo a suggellare la voglia di vincere dei ragazzi in maglia Paffoni. Il secondo tempo è ancor più vibrante: Santucci continua a segnare in ogni modo, diventano un rebus per la difesa empolese.
I giovani ci mettono cuore e - grande, grandissima - lucidità, mentre Planezio sale in cattedra leggendo con esperienza ciascuna situazione di gioco che gli si presenta davanti. Il finale punto a punto vede Empoli avere una chance, ma alla fine la porta a casa il cuore della Paffoni, senza Balanzoni, Bushati e Neri (e Piazza per oltre 20 minuti). 79 a 82 il punteggio che ci consegna i due punti prima della sosta natalizia. Avremo tempo per recuperare le energie e, si spera, anche svuotare l’infermeria. Oggi però abbiamo dimostrato ancora una volta (se ce ne fosse il bisogno) di essere una SQUADRA.