Prima missione compiuta. Le azzurre sono davvero ragazze terribili. Il secco 3-0 rifilato al rognoso Giappone certifica che il gruppo è ripartito dal punto in cui era arrivato ai Mondiali. Non solo dall'argento ma, soprattutto, da uno spirito pugnace che aveva permesso al gruppo di Davide Mazzanti di stravolgere gli equilibri e trasformare un gruppo di giovani talenti in crescita in una delle squadre da battere del circuito. Il match di oggi certifica i crediti dell'Italia e conferma la bontà del progetto. In primo luogo la settima vittoria, su otto match, avvicina l'obiettivo minimo della Final Six che un anno fa sfuggì. In secondo luogo conferma la forza dirompente di Paola Egonu. Infine il gruppo si impreziosisce con l'innesto nel sestetto titolare di due giovanissime: la centrale Sarah Fahr, 17 anni, che al Mondiale aveva fatto panchina ed oggi si gioca le sue carte, e la schiacciatrice Elena Pietrini, 19 anni, anch'essa al seguito ai Mondiali, che oggi ha collezionato 13 punti. Una Nazionale giovanissima che può coltivare grandi ambizioni se saprà mantenere intatto il “furore energetico” che il ct Mazzanti seppe creare la scorsa estate. La prima conferma può arrivare già domani contro la Cina. Le padrone di casa hanno il dente avvelenato perché sono state battute due volte al Mondiale. Sarà il giorno della rivincita, perché gli esami non finiscono mai.